Archivio di Stato di Milano, Milano (MI)

Tipologia: archivio
Indirizzo: Via Senato 10 - Milano (MI)
Ente proprietario: MIBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Sito web

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Situato nel monumentale Palazzo del Senato nel centro storico di Milano, l'Archivio di Stato di Milano conserva un ingente patrimonio documentario costituito da documentazione che testimonia tutte le tappe della storia di Milano, dall'età longobarda all'età contemporanea.

[Autore scheda: Carmela Santoro]


Profilo storico

L'AS MI ha sede nel palazzo del Senato (ex Collegio Elvetico) dalla seconda metà del XIX secolo. Inizialmente furono traslocati nell'edificio gli archivi governativi provenienti dal deposito di San Fedele.
Il primo direttore fu, dal 1851, Luigi Osio ma il concentramento dei vari Archivi presenti in città nel palazzo del Senato fu progressivamente completato all'epoca del suo successore Cesare Cantù (1873-1895).
Con l'istituzione del Ministero per i beni culturali e ambientali nel 1974 gli Archivi di Stato, situati in ogni capoluogo di provincia, sono passati dalla dipendenza dal Ministero dell'interno, che durava dal 1875, a quella del nuovo ministero (attuale Ministero per i beni e le attività culturali). Secondo la normativa è loro compito conservare la documentazione degli antichi stati italiani preunitari e quella prodotta dalle istituzioni periferiche dello Stato post unitario, i fondi archivistici di enti non statali (pubblici o privati), di famiglie o persone che li donano, vendono, depositano….


Patrimonio

L'attuale patrimonio dell'AS MI comprende quanto si è salvato dalle numerose e travagliate vicende (calamità naturali, guerre, distruzioni volontarie, traslochi...) che hanno colpito gli edifici in cui le carte erano custodite e le carte stesse e dagli interventi operati dagli archivisti che hanno inciso non solo sulla consistenza (scarti), ma anche sull'organizzazione dei fondi archivistici stessi.
I bombardamenti che colpirono il palazzo del Senato nell'agosto del 1943 distruggendo quasi integralmente l'edificio e la sede distaccata di Sant'Eustorgio, dove si trovavano gli archivi giudiziari, hanno inciso profondamente sulla consistenza del patrimonio archivistico, privandolo dell'"archivietto" (archivio amministrativo dell'AS MI) e di molti fondi che non erano stati portati in salvo in varie località della Brianza.
Il patrimonio documentario complessivo dell'AS MI occupa oggi circa 40 Km lineari di scaffali, per un totale di oltre 180.000 unità archivistiche (tra buste, volumi e registri), 150.000 pergamene, oltre 76.000 mappe (per la maggior parte catastali). La documentazione più antica risale al Medioevo e proviene dagli archivi degli enti ecclesiastici soppressi, in particolar modo da Giuseppe II d'Asburgo e Napoleone, tra il XVIII e XIX secolo.
L'AS MI conserva il più antico documento pergamenaceo degli Archivi di Stato italiani, la "Cartola de accepto mundio" del 12 maggio 721.
Il nucleo principale della documentazione conservata è formato dagli atti di Stato, in primo luogo provenienti dagli archivi delle magistrature preunitarie presenti nell'antico Stato di Milano, dalla signoria dei Visconti al Regno Lombardo Veneto. Tali atti sono principalmente confluiti nel fondo "Atti di governo", organizzato per materia, tra '7 e '800, secondo il cosiddetto "sistema peroniano", senza tenere conto della provenienza da oltre 100 enti diversi delle carte che lo compongono. Dell'Archivio visconteo, distrutto nel 1447, restano solo poche tracce, mentre è decisamente più ricco l'Archivio sforzesco, ricostruito dagli archivisti nella prima metà del XX secolo. Per il periodo della dominazione spagnola (1535-1706) sono caratteristici i registri e il carteggio delle Cancellerie dello Stato di Milano, e la raccolta di "grida"; tra i fondi degli anni tra il 1706 e il 1796, caratterizzati, specialmente nella seconda metà del secolo, dalle riforme attuate dai dominatori austriaci, costituiscono una fonte straordinaria per lo studio dell'evoluzione del paesaggio agrario lombardo e delle colture gli archivi Catastali, composti da migliaia di mappe e registri; del periodo napoleonico (1796-1814) restano, oltre agli archivi di importanti istituzioni dell'epoca, le carte relative alla preparazione del Codice penale di Gian Domenico Romagnosi e il Codice civile con firma autografa di Napoleone; alla Restaurazione (1815-1860) risalgono, tra gli altri, le Cancellerie austriache e i fascicoli processuali dei patrioti implicati nei moti risorgimentali (fondo Processi politici). Tra le fonti preunitarie si segnala anche l'Archivio generale del Fondo di religione – che conserva gli archivi ecclesiastici, divenuti demaniali dopo le soppressioni degli enti produttori tra 700 e 800 -.
Al patrimonio preunitario si aggiungono gli archivi di uffici periferici dello Stato italiano presenti nell'ambito della provincia di Milano che, secondo la legge, devono versare le carte anteriori all'ultimo quarantennio selezionate per la conservazione permanente. Tra questi i principali sono la Prefettura, la Questura e gli uffici giudiziari e finanziari.
Sussistono ancora le collezioni della Sezione storica creata nell'800 da Luigi Osio scorporando dagli archivi di provenienza documenti ritenuti di particolare importanza (attuali fondi Autografi, Comuni, Famiglie, Statuti, Miscellanea storica...). Tra esse il fondo Cimeli conserva documenti particolari o rappresentativi della storia di Milano, tra i quali un frammento di papiro Ravennate (VI sec.), documenti in lingue orientali (dal 1472 al 1873), pergamene miniate, un copialettere di Bernabò Visconti del 1364, documenti di Carlo V (tra cui la famosa Bolla d'oro), il testamento di Luca Riva (sec. XVII), costituito unicamente da disegni, documenti di Napoleone Bonaparte (tra cui il Codice civile autografato), una lettera scritta col sangue da Silvio Pellico durante la sua reclusione (1820). Recentemente la collezione è stata arricchita con alcuni rogiti notarili relativi al dipinto di Leonardo da Vinci "La Vergine delle Rocce".
Sono inoltre presenti il fondo Notarile - costituito da oltre 60000 tra filze e registri redatti dai notai attivi tra il 1290 e la fine del XIX secolo nel distretto notarile di Milano, versato in AS MI nel 1944 e da allora incrementato con versamenti periodici dell'Archivio distrettuale degli atti dei notai che hanno cessato la loro attività da 100 anni - e gli Archivi non statali versati, donati, venduti ... a vario titolo all'AS MI.


Sede

Palazzo del Senato (ex Collegio Elvetico)

Edificato a partire dal 1608 per ospitare il Collegio Elvetico (ente istituito per volontà di Carlo Borromeo nel 1579, per impartire una rigorosa formazione culturale e dottrinale, d'impronta gesuitica, al clero svizzero impegnato nel contrastare il dilagare del protestantesimo), nel luogo dove era precedentemente situato il monastero delle Umiliate di Santa Maria di Vigevano, il palazzo fu terminato tra il 1777 e il 1780, pochi anni prima della soppressione del Collegio e del trasferimento dei chierici nel vicino seminario (1786).
Inizialmente l'edificio, un quadrilatero attorno a un cortile, comprendeva e ampliava l'antico chiostro monastico; la chiesa, ispirata alla chiesa gesuitica di San Fedele, fu progettata dal Pellegrini. Nel corso degli anni i lavori nel collegio, ampliato grazie all'acquisto progressivo di alcuni edifici confinanti, furono diretti da Cesare Arano, Aurelio Trezzi, Mangone, morto di peste nel 1629, Pellegrini, Richini, cui si deve l'originale facciata a esedra, Gerolamo Quadrio, Pollach, infine Piermarini che curò l'adattamento dell'ex Collegio scelto come sede del Consiglio di governo e che creò dagli orti i celebri "boschetti" celebrati dal Parini nella sua opera letteraria.
L'edificio ospitò dal 1809 al 1814 il Senato consulente del Regno d'Italia napoleonico, organo con semplici funzioni di ratifica della volontà del governo, da cui deriva il nome di Palazzo del Senato con cui è comunemente conosciuto; a questo periodo risalgono i progetti di Cagnola e Canonica, mai realizzati, così come quello di Canova che prevedeva di collocare nel primo cortile la statua di Napoleone (portata invece a Brera).
Durante la Restaurazione il palazzo subì nuove risistemazioni per divenire sede di altri uffici governativi.
Dal 1870 al 1886 ospitò l'Esposizione permanente di belle arti e in quell'occasione il portico verso San Primo fu chiuso con delle vetrate.
Dopo la grande esposizione del 1881 fu collocata nel primo cortile una statua di Napoleone III a cavallo di Barzaghi (rimossa nel 1927). In quegli anni il palazzo del Senato diventò sede esclusiva dell'AS MI.
Dopo i bombardamenti del 1943 si scelse di distinguere tra restauri della parte monumentale e di quella adibita a depositi e uffici. Furono aperti due cantieri, uno affidato al Genio civile (parte di servizio) e l'altro alla Soprintendenza (parte portici e facciata). Tra i due piani collegati dallo scalone seicentesco fu ricavato un ammezzato. Secondo il progetto al pian terreno furono situati la biblioteca, la sala studio e la Scuola di archivistica, al primo piano gli uffici. Fu realizzata una sala per conferenze (attuale sala di studio). Per quanto riguarda la parte monumentale, mentre la facciata non aveva subito grossi danni, le colonne spezzate o danneggiate furono sostituite con altre simili.
Attualmente sono in corso lavori di rinnovamento della sede per renderla in grado di accogliere la grande quantità di fondi archivistici destinati alla conservazione permanente ma che non possono trovar posto negli attuali depositi, ormai saturi. Contemporaneamente si sta lavorando per adeguare la sede alle recenti normative sulla sicurezza. Il 30 gennaio 2006 sono state inaugurate, in seguito alla conclusione di un primo lotto di lavori, la nuova centrale tecnologica e due depositi sotterranei.

SERVIZI AL PUBBLICO
L'Archivio di Stato di Milano, oltre a conservare il proprio patrimonio documentario, offre, come tutti gli Archivi di Stato, gratuitamente, una serie di servizi al pubblico: Sala di studio, aperta tutti i giorni feriali ai ricercatori; Biblioteca, comprendente un patrimonio di oltre 30 mila testi inerenti tematiche storiche (storia milanese e lombarda) ed archivistiche, e che organizza periodicamente piccole esposizioni dei propri materiali e delle nuove acquisizioni; Servizio fotoriproduzione che offre la possibilità agli utenti di realizzare, anche con mezzi propri, riproduzioni del materiale documentario; Sala mediateca dove gli utenti possono consultare l'archivio digitale e le riproduzioni su microfilm di alcuni complessi archivistici; Ricerche per corrispondenza, storiche e amministrative; Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica, di durata biennale, e altre iniziative di formazione specifiche; Visite guidate all'Archivio rivolte a studenti e a gruppi organizzati o associazioni; Manifestazioni culturali organizzate dall'Istituto o in collaborazione con altri Enti e Istituti (mostre, conferenze, seminari...); Pubblicazioni on-line e cartacee di materiali di studio, cataloghi di mostre, Quaderni della Scuola di archivistica, volumi sull'Archivio o realizzati con documenti dell'Archivio di Stato.
L'Archivio dispone di un sito web, al quale si rimanda per il dettaglio dei servizi al pubblico e per le altre informazioni sull'Archivio di Stato di Milano e sul suo patrimonio archivistico: http://www.archiviodistatomilano.it


Bibliografia

•Ministero dell'Interno, I danni di guerra subiti dagli Archivi di Stato, in "Notizie degli Archivi di Stato", IV - VII (1944 - 1947), Roma, Istituto poligrafico dello Stato, 1950
•Natale A.R. (a cura di), L'Archivio di Stato di Milano. Manuale storico archivistico. I. Guide e cronache dell'Ottocento, Milano, Cisalpino-La goliardica, 1976
•D'Angiolini P., Pavone C. (a cura di), Guida Generale degli Archivi di Stato italiani, vol. II, pp. 891-991, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali - Ufficio centrale per i beni archivistici, 1983
•Cagliari Poli G. (a cura di), I tesori degli archivi, L'Archivio di Stato di Milano, Firenze, Nardini editore, 1992
•Bertini M.B. - Valori M., Formazione e vicende storiche dell'Archivio di Milano, 2001, http://archivi.beniculturali.it/ASMI/indice.html
•Bertini M.B., I depositi della memoria, 2006, http://archivi.beniculturali.it/ASMI/indice.html
•L'Archivio di Stato, questo sconosciuto, 2006, http://archivi.beniculturali.it/ASMI/indice.html


Collegamenti

 


Ultimo aggiornamento: 24 maggio 2021 [Claudia Corvi]

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