Museo Civico Ala Ponzone - Pinacoteca, Cremona (CR)

Tipologia: museo
Indirizzo: Palazzo Affaitati, via Ugolani Dati, 4 - Cremona (CR)
Ente proprietario: Comune di Cremona
Sito web

Immagine

Il Museo Civico Ala Ponzone ha sede nel cinquecentesco palazzo Affaitati Magio e conserva preziose collezioni, tra le quali il nucleo originario proveniente dalle raccolte della famiglia Ponzone, ed ampliata con le opere provenienti da alcune chiese cremonesi soppresse.

La raccolta di dipinti e sculture assomma oggi a più di duemila pezzi, solo in parte esposti nelle sale del Museo.
Si contraddistingue per le numerose opere di artisti cremonesi attivi dal XIII al XX secolo, ma sono presenti anche capolavori di pittori quali Caravaggio e Arcimboldo.
Sono inoltre esposte sculture, ceramiche orientali, smalti e avori.


Profilo storico

Dopo essere stato aperto per qualche decennio nel palazzo Ala Ponzone, il Museo Civico nel 1928 ha trovato sede nel cinquecentesco che si snodava nelle quarantadue sale prevedendo la disposizione delle opere secondo criteri cronologici.

Il nucleo originario del Museo civico Ala Ponzone si lega strettamente alla figura di Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone, gran dignitario del Regno e ciambellano di Sua Maestà Imperiale, che, mosso da interessi storico-artistici, antiquariali, in ambito archeologico, numismatico, scientifico e naturalistico, e verso le arti minori, aveva raccolto nella sua dimora di Cremona una vasta e pregevole collezione di quadri, miniature, monete, medaglie, vasi, armi, antichi bronzi greci e romani, smalti, avori, sigilli cremonesi e una nutrita biblioteca, passata nel 1971 alla Biblioteca civica di Cremona.

Nel 1842 il marchese donava al Comune di Cremona la sua collezione, legata ad uso pubblico, consistente in 580 dipinti, 95 smalti, 200 sculture e bassorilievi, 92 armi, 6 ricami, un migliaio fra disegni e stampe, 5860 libri e manoscritti, 110 oggetti di storia naturale, 15.351 pezzi di numismatica.

A questa prima raccolta vennero poi ad aggiungersi dipinti e affreschi staccati provenienti dalle soppresse chiese cremonesi: S. Carlo, S. Domenico, S. Francesco, S. Giovanni Nuovo, S. Mattia, Santa Monica), dal Museo Provinciale, dagli Istituti Ospedalieri e da numerose donazioni di associazioni, privati cittadini e di artisti come Antonio Rizzi, Mario Busini e Giuseppe Moroni.


Patrimonio

La raccolta di dipinti e sculture assomma oggi a più di duemila pezzi.
E' costituita da opere dei maggiori artisti cremonesi dal XIII al XX secolo, tra cui possiamo ricordare Bonifacio Bembo, Antonio della Corna, Galeazzo Campi, Camillo Boccaccino, Antonio Campi, Vincenzo Campi, Bernardino Campi, Gervasio Gatti, Giovan Angelo Ferrario, Giovan Battista Trottidetto il Malosso, Luigi Miradori detto il Genovesino, Gabriele Zocchi,Alessandro Tiarini, Giuseppe Bertesi, Margherita Caffi, Fede Galizia, Pietro Martire Neri, Angelo Massarotti, Francesco Boccaccino, Antonio Gianlisi, cui si aggiunge un significativo nucleo di dipinti fiamminghi (Jan Provost, JanBrueghel).

Significative presenze sono anche quelle di Sebastiano Galeotti, Giovanni Moriggia, Sante Legnani, Giuseppe Diotti, Giovanni Carnevali detto il Piccio, Giovanni Beltrami, Omobono Longhi, Tranquillo Cremona, Mosè Bianchi, Emilio Gola, Carlo Vittori, Emilio e Antonio Rizzi, Mario Busini.
Sono anche esposti numerosi smalti, avori e ceramiche orientali provenienti dalla Turchia, Cina e Giappone. La raccolta di stampe, circa un migliaio fra incisioni, litografie e disegni, comprende esemplari di Heinrich Aldegrever, Albrecht Durer, Joan Collaert e Adriaen Collaert II, Agostino e Annibale Carracci, Giorgio Ghisi, Hendrick Goltius, Andrea Mantegna, Jan Sadeler I.
Le collezioni comprendono anche importanti materiali non esposti, quali numerose testimonianze di manufatti rinascimentali in terracotta, come formelle e fregi decorativi, provenienti da palazzi e chiese cittadine.


Sede

Il Museo ha sede nel Palazzo Affaitati Magio, spazio dalle prestigiose caratteristiche architettoniche situato nel centro storico della città, e uno dei più importanti esempi di architettura cremonese del Cinquecento. Acquistato dal Comune nel luglio 1924, viene adattato a sede museale e nel 1928 viene aperto al pubblico con un allestimento, curato dall'allora direttore Illemo Camelli.

Rita Gigante - Cura redazionale e revisione testi per il web


Bibliografia

Ginevra Menani De Veszelka, Annunziata Miscoscia Scheda SIRBeC LDC 2011, 2014
Annunziata Miscioscia, Scheda SIRBeC/COL-VAL 2014


Collegamenti

Collezione - opere ed oggetti d'arte
Collezione - Reperti archeologici
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Link al catalogo Stampe e incisioni
Link al catalogo Reperti archeologici


Ultimo aggiornamento: 25 gennaio 2018 [cm]

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