Raccolte d'Arte Applicata (Museo delle Arti Decorative, Museo dei Mobili), Milano (MI)

Tipologia: museo
Indirizzo: Castello Sforzesco - Milano (MI)
Ente proprietario: Comune di Milano
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Immagine

Le raccolte d'arte applicata del Castello Sforzesco sono nate nel 1877, nell'ambito del Museo artistico municipale, e rappresentano quanto resta del progetto di un museo di arte industriale. Costituiscono una delle sezioni più ricche, significative e note del Castello, perché comprendono alcuni capolavori noti in tutto il mondo.

Per l'eccellenza delle loro collezioni sono note in particolare le sculture in avorio, le oreficerie, la raccolta dei tessili e quella degli arazzi (Arazzi dei Mesi detti Trivulzio). Per quantità e qualità, sono notevolissime le opere in ceramica (più di seimila tra ceramiche, maioliche e porcellane) e i mobili.

Notevoli anche le raccolte di bronzi, cuoi, ferri artistici, vetri. L'esposizione è organizzata per tipologia tecnica, tranne la sezione dei mobili, che ospita un allestimento sperimentale (Dagli Sforza al design) in cui arti diverse, affini all'ebanisteria dei diversi periodi, sono riunite secondo un'esposizione sincronica.


Patrimonio

Collezione dei mobili del Museo delle Arti decorative del Castello Sforzesco

La raccolta dei mobili, che ammonta attualmente a circa duemila unità, si costituisce all'inizio del XX secolo da un nucleo pervenuto al Comune di Milano da una famiglia di ebanisti di origine bergamasca, i Mora, che all'epoca abitavano però già stabilmente nel capoluogo, con una bottega sita in via Solferino.

Nel tempo la collezione civica si è arricchita di lasciti di famiglie legate a vario titolo alla storia della città - nobili come i Durini o gli Andreani, borghesi come i Boschi - le quali hanno scelto di donare al Comune gli arredi dei palazzi aviti collegando la loro storia collezionistica, originata in palazzi che segnano ancora oggi il panorama locale, a quella della città.

La raccolta documenta assai bene la storia del mobile lombardo, con alcune aperture piuttosto ampie sull'ebanisteria barocca romana e genovese e quella veneziana del Settecento. Si segnalano tra i pezzi più importanti il quattrocentesco Coretto di Torchiara, lo stipo Passalacqua, ricca opera lombarda del 1613, e la vastissima raccolta di mobili realizzatati da Giuseppe Maggiolini, tra cui spicca la serie di tre cassettoni che documenta l'evoluzione dal mobile rococò a quello neoclassico.

Grazie all'impegno dell'amministrazione civica, che ha consentito un potenziamento degli acquisti, e alla generosità di privati e aziende, che hanno messo a disposizione le opere in loro possesso o da loro prodotte si è sostenuta negli ultimi anni una politica di ampliamento delle collezioni. L'ambito privilegiato è rimasto sempre quello dell'ebanisteria lombarda, ma, con un'apertura alla contemporaneità.

La raccolta comprende dunque oggi anche mobili Liberty e di design, da Gio Ponti a Ettore Sottsass. L'attuale allestimento museale della Raccolta dei mobili è stato realizzato nel 2004 a cura di Perry King e Santiago Miranda.
La collezione ammonta a più di 2000 unità e comprende opere eseguite tra il XV ed il XX secolo, con un'alta concentrazione per il secolo XX. E' rappresentativa dell'area lombarda, con significativi nuclei di mobili genovesi e romani di epoca barocca e veneziani del XVII secolo.


Collegamenti

Collezioni
Collezione dei mobili del Museo delle Arti decorative
Link al catalogo Opere ed oggetti d'arte


Ultimo aggiornamento: 19 dicembre 2019 [cm]

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