Università degli studi di Milano - Centro APICE, Milano (MI)

Tipologia: archivio, biblioteca
Indirizzo: Via Noto, 6 - Milano (MI)
Ente proprietario: Università degli Studi di Milano
Sito web

Immagine

Gli “Archivi della parola, dell’immagine e della comunicazione editoriale” – Apice sono stati costituiti nel 2002 ai sensi delle norme statutarie e regolamentari che si riferiscono ai Centri di servizio d’Ateneo dell’Università degli studi di Milano.
Sono finalità istituzionali di APICE l’acquisizione, la conservazione e la valorizzazione dei fondi bibliografici, iconografici, archivistici e strumentali di proprietà universitaria che, per rarità, importanza, ricchezza delle collezioni, siano funzionali allo svolgimento di ricerche particolarmente qualificate da parte dei settori scientifici interessati.


Profilo storico

Il Centro APICE è nato nell’ottobre 2002 con la finalità di raccogliere, conservare e valorizzare fondi bibliografici e archivistici di particolare pregio e rarità e che possano più efficacemente rappresentare, anche sotto il profilo espositivo e museale, lo specifico contributo dell’Università degli Studi di Milano alla storia della stampa e dell’editoria libraria e periodica e alla documentazione dei diversi “mestieri” e delle diverse attività legate alla creazione e alla diffusione del libro e del giornale in età moderna e contemporanea, secondo le molteplici angolature d’ordine culturale, artistico, tecnico, scientifico, sociale ed economico in esse implicate.
A partire dal primo nucleo di opere già di proprietà universitaria, come il fondo Alfieri, il Centro Apice ha acquisito biblioteche ed archivi di importanti case editrici del XX secolo, che accanto alle raccolte provenienti da collezionisti privati documentano la storia dell’editoria libraria e giornalistica dell’età moderna e contemporanea, così come dei suoi creatori: scrittori, grafici, illustratori, tipografi, stampatori, critici, editori.
Attualmente Apice conserva circa 60.000 volumi e numerosi archivi, e costituisce un importante patrimonio bibliografico, archivistico e iconografico disponibile per lo studio, la ricerca e l’attività didattica.
APICE esercita le sue funzioni facendo riferimento sia a materiali già presenti nelle raccolte dell’Università che le vengono conferiti, sia acquisendo direttamente fondi, collezioni, singole opere e reperti vari che, inerenti alle sue finalità, entrano a fare parte delle proprie raccolte, sia ricevendo materiali dalle strutture competenti sia di quelli che rimangono di pertinenza di altre strutture di Ateneo
APICE garantisce la consultabilità a fini di studio del materiale conservatoA,provvede alla riproduzione in forme idonee dei materiali esclusi a causa del loro stato di conservazione o della loro fragilità dalla consultazione ordinaria e può assumere in deposito, secondo modalità e condizioni opportunamente concordate, materiali appartenenti a enti o soggetti esterni all’Ateneo che corrispondano alle sue finalità istituzionali; APICE collabora con le strutture scientifiche e didattiche dell’Ateneo interessate all’ambito bibliografico, iconografico, editoriale, filologico e della comunicazione; promuove, direttamente e/o in collaborazione con le strutture scientifiche dell’Ateneo, nonché con enti esterni, attività di studi, convegni, eventi culturali, pubblicazioni e ricerche; organizza o collabora all’organizzazione di mostre e attività espositive, nonché a iniziative di diffusione e comunque di valorizzazione delle proprie raccolte.
Lo Statuto prevede inoltre che APICE possa esercitare le medesime funzioni per materiali di proprietà universitaria che presentino carattere affine, quali autografi, manoscritti, fotografie, manifesti, opere grafiche.


Patrimonio

Apice conserva diversi archivi di scrittori attivi tra il primo Novecento e inizio del secondo millennio e di alcuni di essi custodisce anche le biblioteche; ha acquisito gli archivi di alcune tra le più raffinate e significative case editrici italiane (e in particolare milanesei) del Novecento e conserva fondi particolari di collezionisti di libri,periodici e materiali a stampa.

Fondi archivistici

Archivio storico dell’Università di Milano
Archivio Valentino Bompiani
Archivio Cederna
Archivio Giovanni Gandini
Archivio Gina Lagorio
Archivio Gabriele Mucchi
Archivio Antonio Porta
Archivio Ricciardi
Archivio storico delle cartiere
Archivio Scheiwiller
Archivio Alberto Vigevani

Fondi Bibiliografici

Fondo Alfieri
Biblioteca Bompiani
Fondo Antonello Gerbi
Fondo Marengo
Biblioteca Gabriele Mucchi
Biblioteca Antonio Porta
Fondo Rapisarda
Collezione ’900 Sergio Reggi
Biblioteca Ricciardi
Fondo Sonzogno
Biblioteca Scheiwiller
Fondo Wick

Piccole raccolte

Raccolta libraria e parte delle carte di Giosue Bonfanti (1915-2000): una selezione di circa 300 libri di particolare pregio tratta dalla biblioteca, costituita da oltre 4000 volumi, dello scrittore e critico letterario, conservata presso la Biblioteca Centrale di Giurisprudenza. Le carte, raccolte in 8 buste, comprendono saggi e racconti inediti, corrispondenza, recensioni, articoli per la stampa e una serie di conversazioni registrate con gli studenti dell’Istituto Tecnico Verri negli anni Settanta.

Fondo bibliografico Franci: comprende cinquantasei volumi di poesia, tra cui spiccano numerose edizioni originali di scrittori francesi. In particolare due documenti autografi sono considerati dal donatore, Paolo Franci, significative integrazioni all’archivio Scheiwiller: una lettera di Rafael Alberti (per la strenna dedicata a Giovanni e Vanni, Bicicleta con Alas, 1968) e i disegni originali di Alina Kalcinska pubblicati nella strenna per gli amici di Paola e Paolo Franci del 1993.

Collezione completa delle Edizioni della Meridiana, fondate nel 1947 da Giuseppe Eugenio Luraghi con l’intento di pubblicare sia maestri già affermati come Montale, Ungaretti, Sinisgalli, sia giovani talenti della poesia e della prosa d’arte (da Fortini a Pasolini). La grafica era curata dal pittore Gabriele Mucchi.

FONDI DIGITALIZZATI

Uno dei compiti che si è assunto il Centro Apice è quello della digitalizzazione dei suoi fondi. L’acquisizione digitale permette la consultazione di copie in alternativa agli originali, ed è quindi funzionale alla conservazione di opere fragili e delicate. Inoltre rende la consultazione più rapida e dà la possibilità di effettuare delle ricerche testuali all’interno della pagina.

Le riviste illustrate del Fondo Marengo

80.000 pagine tratte da riviste illustrate italiane, francesi, tedesche e inglesi dell’800 e ‘900. A questo gruppo si aggiungono circa 11.000 pagine acquisite per il progetto, realizzato nel 2005, di catalogazione iconografica condotto sull’immagine satirica nei periodici europei, con la sperimentazione dello standard internazionale Iconclass per la catalogazione delle immagini. Queste ultime sono consultabili attraverso l’OPAC di Ateneo.

Il futurismo della Collezione ‘900 Sergio Reggi

Circa 5000 pagine di periodici, opuscoli e manifesti futuristi, secodo la suddivisione data dallo stesso collezionista: opere fragili, di grande formato, fogli sciolti del periodo che copre tutto lo svolgersi dell’esperienza futurista, dall’inizio del XX secolo fino agli anni ’40.

Volumi antichi di medicina del Fondo Alfieri

Oltre 200 volumi appartenenti al fondo antico sono stati digitalizzati integralmente, per un totale di 300.000 pagine. La scelta è stata operata sulla base della rilevanza scientifica delle opere, fonti importanti per la storia della medicina.


Bibliografia

Albesano S., A carte scoperte. Repertorio dei fondi letterari lombardi del Novecento. Archivi di persona, a cura di Silvia Albesano, Milano, Officina Libraria, 2009


Collegamenti

http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-conservatori/MIAA00052B/
http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-conservatori/MIAA00052B/?tab=collegamenti


Ultimo aggiornamento: 19 dicembre 2017 [Claudia Corvi]

Elenco dei Luoghi della Cultura