Il caso della chiesa della Santissima Trinità a Pagnana Lario

Una parte consistente dei proventi derivati dall’esercizio di tale professione fu investita nell’erezione della chiesa della Santissima Trinità di Pognana, costruita tra il 1732 e il 17444 in sostituzione della più antica parrocchiale. I Rebay rinunciarono al giuspatronato loro spettante e nel 1758 fondarono una cappellania per il mantenimento di un sacerdote. Sottoscrittore di questo documento fu Santo, figlio del citato Giovanni Angelo, che agì in qualità di procuratore di suo fratello Domenico, trasferitosi definitivamente a Günzburg per curare gli interessi di famiglia. I Rebay intervennero ad abbellire la ‘loro’ chiesa con arredi e dipinti a partire dalla pala dell’altar maggiore raffigurante la Gloria della Trinità .

Gloria della Trinità dipinta da Innocenzo Colomba

Gloria della Trinità dipinta da Innocenzo Colomba

Fu realizzata dal pittore ticinese Innocenzo Colomba (Arogno, 1717-1801) appartenente a una dinastia di artisti largamente attivi tra Como, il Canton Ticino e la Mitteleuropa. L’incontro tra il committente e il pittore dovette probabilmente avvenire nella circostanza del lungo soggiorno (dal 1751 al 1769) condotto da quest’ultimo nel Baden-Württemberg, stato confinante con la città di Günzburg che fu appunto una sorta di seconda patria per i Rebay. Costoro furono mecenati della parrocchiale di Pognana anche di numerosi paramenti liturgici e di alcune suppellettili, tra cui un calice  e un ostensorio  recanti sotto il piede l’iscrizione “DELA CASA REBAGLIA DI GINZ BURGO 1746”.

In entrambi i casi i caratteri formali e i moduli decorativi tradiscono una provenienza oltrapina. Il calice presenta un piede mistilineo decorato con originali cesti di frutta sormontati da conchiglie, che tornano sul nodo sagomato e sul sottocoppa a lavorato a traforo. L’ostensorio eccelle soprattutto per la pregevole teca, circondata da volute, raggi e gemme incastonate e arricchita dalle figure di Dio Padre e della Madonna.

Calice recante l’iscrizione “DELA CASA REBAGLIA DI GINZ BURGO 1746”

Calice recante l’iscrizione “DELA CASA REBAGLIA DI GINZ BURGO 1746”

Ostensorio recante l’iscrizione “DELA CASA REBAGLIA DI GINZ BURGO 1746”

Ostensorio recante l’iscrizione “DELA CASA REBAGLIA DI GINZ BURGO 1746”

Le parole “non sine magna benefactorum impensa” che si leggono in una fonte settecentesca informano che anche l’altare laterale di San Giuseppe fu realizzato con un finanziamento privato, forse riconducibile a una di quelle famiglie di Pognana che intrattennero contatti personali e professionali con l’area germanica, non solo con Günzburg, ma anche con Aquisgrana , Breslavia, Colonia, Münster e Brema.

Lo si può desumere dalla paternità della pala. L’autore è infatti il tedesco Januarius Zick (Monaco di Baviera 1730 – Ehrenbreitstein, Coblenza, 1797), che in questa tela offre una riprova della sua pittura capace di coniugare reminiscenze barocchette derivategli dalla prima formazione presso il padre con spunti già neoclassici desunti da perfezionamento condotto a Roma alla scuola di Anton Raphael Meng.
San Giuseppe con Gesù Bambino  accompagnato dagli attrezzi legati alla sua professione di falegname è protagonista di una compositiva ordinata e razionale, pervasa però da un sentire pittorico ancora barocchetto.

Januarius Zick, San Giuseppe con Gesù Bambino

Januarius Zick, San Giuseppe con Gesù Bambino

Difficile stabilire che fu il generoso mecenate di questo altare. Forse un membro della famiglia Primavesi che con Carlo Paolo fondarono a Breslavia una rinomata fabbrica di vetro e di porcellana, mentre con Carlo Agostino avviarono a Münster una florida attività commerciale; oppure uno dei Luzzani che aprirono a Colonia un negozio di profumi.

Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre 2020 [cm]