Riflettografia Infrarossa e Falso colore

La riflettografia infrarossa (IRR) è una tecnica di analisi di immagine che sfrutta la trasparenza e la riemissione di radiazione infrarossa da parte dei materiali che compongono una superficie come quella pittorica. Grazie a queste proprietà è possibile visualizzare, dove presente, il disegno sottostante lo strato pittorico ed eventuali ripensamenti e pentimenti dell’artista effettuati in corso d’opera. Questa tecnica di indagine riveste dunque un importante ruolo nello studio della storia del dipinto e nella ricostruzione della creazione dell’opera da parte dell’artista. Le indagini svolte nell’ambito di questo progetto sono state realizzate nel vicino infrarosso.

L’ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo, 1823. Tremezzina (Como), Villa Carlotta Particolare della scena del bacio in luce visibile.

L’ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo, 1823. Tremezzo (Como), Villa Carlotta. Particolare della scena del bacio in luce visibile.

La tecnica dell’infrarosso in falso colore (IRFC) invece riesce a combinare le informazioni delle immagini acquisite in luce nella lunghezza d’onda del visibile e di quelle scattate nel vicino infrarosso (850-1000 nm). Per poter ottenere queste informazioni è necessaria una post elaborazione delle fotografie che vengono combinate per presentare le informazioni di entrambe in un’unica fotografia. Grazie alla differente risposta nell’infrarosso dei pigmenti impiegati negli strati superficiali è possibile realizzarne la mappatura. Così facendo si può visualizzare meglio la distribuzione dei diversi pigmenti nel quadro, evidenziare eventuali ritocchi o reintegri eseguiti con pigmenti che abbiano una risposta differente nell’infrarosso e che siano differenti da quelli originari.

Le analisi di immagine hanno permesso di ottenere significativi dati al fine di conoscere meglio la tecnica di Francesco Hayez. E’ stato possibile, in alcuni casi, individuare il disegno sottostante, numerosi pentimenti e modifiche in corso d’opera (ad esempio i visi dell’Ultimo bacio dato da Romeo a Giulietta, più vicini rispetto alle prime intenzioni) alcuni interventi di restauro e, grazie al falso colore, osservare meglio la distribuzione dei pigmenti.

L’ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo, 1823. Tremezzina (Como), Villa Carlotta Particolare della scena del bacio in infrarossi

L’ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo, 1823. Tremezzo (Como), Villa Carlotta. Particolare della scena del bacio in infrarossi

Non in tutte le opere è stato possibile individuare il disegno sottostante o i pentimenti. Questo può essere dovuto a diversi motivi: il pittore potrebbe non aver tracciato il disegno, oppure, se presente ma non individuato, potrebbero essere stati usati pigmenti trasparenti all’infrarosso, oppure la presenza di strati pittorici troppo spessi può impedire ai raggi infrarossi di penetrare.

La tecnica dell’infrarosso in falso colore (IRFC) ha permesso di visualizzare la distribuzione dei pigmenti nei quadri e di individuare alcuni interventi di restauro.

Per esempio nella Madonna si può notare come una piccola porzione del manto blu, apparentemente uniforme cromaticamente ad occhio nudo, in falso colore diventi invece color bordeaux. Questo dato indica la presenza di un ritocco o di un possibile restauro con un pigmento blu di composizione differente rispetto al resto del manto, e con un conseguente aspetto differente in infrarosso.

Madonna, 1869-1870. Lovere (Bergamo), Galleria dell’Accademia Tadini Particolare del manto blu in luce visibile e in falso colore.

Madonna, 1869-1870. Lovere (Bergamo), Galleria dell’Accademia Tadini. Particolare del manto blu in luce visibile e in falso colore.

Ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2016 [cm]