Il Ducato di Milano all’epoca di Leonardo

Nel Quattrocento il Ducato di Milano è uno Stato grande e potente. I viaggiatori dell’epoca descrivono la sua capitale come una splendida città. Il Duomo è in piena costruzione, i suoi marmi sono portati da Candoglia al lago Maggiore e, da qui, sul Naviglio Grande, fino al laghetto di S. Eustorgio a Porta Ticinese. Per facilitarne il trasporto fino al Duomo, i Milanesi inventano la prima conca di navigazione (Viarenna, 1439), così da arrivare fino al laghetto di S. Stefano, nelle immediate vicinanze del Duomo, superando il dislivello tra i due laghetti. Pochi anni dopo, Francesco I Sforza, per sviluppare ulteriormente l’agricoltura, i commerci e gli opifici mossi dall’energia idraulica, decide la costruzione di due nuove vie d’acqua: il Naviglio di Bereguardo e il Naviglio della Martesana.

È un periodo di grande vivacità economica, in cui vengono costruiti molti canali in tutta la regione: la Ciria Vecchia a Cremona, la Fossa di Pozzolo a Mantova, la roggia Borgogna a Bergamo ecc.

Figura 7- La conca di Viarenna - Foto di Francesco Radino

Figura 7- La conca di Viarenna – Foto di Francesco Radino


Il Naviglio di Bereguardo
Costruito da Bertola da Novate nel 1457, nasce dal Naviglio Grande a Castelletto di Abbiategrasso (MI) e si immette nel fiume Ticino a Bereguardo (PV) dopo un percorso di 19 km, lungo il quale sono state realizzate 12 conche.

Figura 8 - L'incile del Naviglio di Bereguardo a Castelletto di Abbiategrasso - Foto di Francesco Radino

Figura 8 – L’incile del Naviglio di Bereguardo a Castelletto di Abbiategrasso – Foto di Francesco Radino

Figura 9 - Il Naviglio di Bereguardo - Foto di Francesco Radino

Figura 9 – Il Naviglio di Bereguardo – Foto di Francesco Radino


Il naviglio della Martesana
Realizzato da Bertola da Novate nel 1460, prende le acque dal fiume Adda a Concesa (nel comune di Trezzo sull’Adda) e termina il suo percorso, dopo 38 km, a Milano dove viene collegato al Naviglio Grande nel 1487. Dal 1958 svolge solamente una funzione irrigua.

Figura 10 - Il “rudun” sul Naviglio della Martesana a Groppello d’Adda - Foto di Gianni Berengo Gardin

Figura 10 – Il “rudun” sul Naviglio della Martesana a Groppello d’Adda – Foto di Gianni Berengo Gardin

Figura 11 - Il Lavatoio coperto sul Naviglio della Martesana a Groppello d'Adda - Foto di Gianni Berengo Gardin

Figura 11 – Il Lavatoio coperto sul Naviglio della Martesana a Groppello d’Adda – Foto di Gianni Berengo Gardin


La roggia Borgogna
Acquistato il castello di Malpaga (1456), il condottiero Bartolomeo Colleoni (Solza, Bergamo, 1400 ca. – Malpaga, Bergamo, 1475) entra in possesso nel 1473 anche di una roggia; il canale, ampliato e chiamato Borgogna, viene utilizzato per irrigare i terreni del suo feudo.

Figura 12 - Scorcio del Castello di Malpaga - Foto di Francesco Radino

Figura 12 – Scorcio del Castello di Malpaga – Foto di Francesco Radino

Figura 13 - Mappa dei possedimenti del Castello di Malpaga - Foto di Francesco Radino 

Figura 13 – Mappa dei possedimenti del Castello di Malpaga – Foto di Francesco Radino 


Io so “conducere aqua da uno loco ad un altro”: Leonardo a Milano

Milano attrae molti ingegni da altre regioni, tra cui Leonardo da Vinci, che scrive una lettera a Ludovico il Moro offrendo i suoi servizi e vantando anche la sua abilità “in conducere aqua da uno loco ad un altro”. Quando arriva a Milano, restano da collegare i due Navigli Grande e Martesana, attraverso il Naviglio di Città o Fossa interna, ed è questa l’opera, a cui collabora maggiormente, insieme al miglioramento delle conche di navigazione. Leonardo lavora a Milano per quasi un ventennio (1482 – 1499) a servizio di Ludovico il Moro e, dopo un periodo errabondo, vi ritorna negli anni 1508 – 1513, a servizio del re di Francia Luigi XII, divenuto duca di Milano. Compie numerosi viaggi per studiare il territorio e il paesaggio lombardo, i fiumi, i navigli, le rocce… traendo conoscenze e ispirazioni per i suoi studi e le sue opere artistiche.


Il pensiero idraulico di Leonardo
La storia dell’idraulica italiana ed europea si apre con un affascinante mistero legato ai tre secoli in cui il pensiero scientifico di Leonardo, sviluppato durante il fecondo soggiorno milanese, rimane sostanzialmente nascosto, per venire alla luce soltanto alla fine del Settecento, con la lettura dei codici da parte di Giambattista Venturi (1797) e compiutamente nel 1826, con la pubblicazione di un manoscritto, compilato in forma di trattato nel 1643 dal monaco milanese Luigi Maria Arconati. La stampa del trattato di Leonardo avviene dunque due secoli dopo la data ufficiale di nascita della scienza idraulica, con il trattato Della misura dell’acque correnti (Benedetto Castelli, 1628). Se i suoi scritti fossero stati pubblicati subito, Leonardo avrebbe potuto anticipare di un secolo la scienza idraulica.

Figura 14 - Il lago di Mezzola - Foto di Francesco Radino

Figura 14 – Il lago di Mezzola – Foto di Francesco Radino

Figura 15 - Le cascate dell’Acqua Fraggia in Valchiavenna - Foto di Francesco Radino

Figura 15 – Le cascate dell’Acqua Fraggia in Valchiavenna – Foto di Francesco Radino

Figura 16 - Il ponte medievale della Civera a Nesso - Foto di Francesco Radino

Figura 16 – Il ponte medievale della Civera a Nesso – Foto di Francesco Radino

Figura 17 -L’Orrido di Nesso - Foto di Francesco Radino

Figura 17 -L’Orrido di Nesso – Foto di Francesco Radino

Figure 18 - L’Adda alle rapide di Paderno - Foto di Francesco Radino 

Figure 18 – L’Adda alle rapide di Paderno – Foto di Francesco Radino

Figure 19 - L’Adda alle rapide di Paderno - Foto di Francesco Radino 

Figure 19 – L’Adda alle rapide di Paderno – Foto di Francesco Radino

Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre 2020 [cm]