Seregno e il sistema di ville e palazzi

Seregno è una città di consolidata vocazione manifatturiera e di antica vocazione di rappresentanza nobiliare, sviluppata all’interno di un territorio pianeggiante e oggi densamente urbanizzato sino ai limiti comunali, formando un continuum urbano con i limitrofi comuni di Cesano Maderno, Desio, Giussano, Lissone, Meda e Seveso. Contraltare salvifico per il precario equilibrio ambientale sono le residue aree periferiche libere da edificato che fanno parte del parco della Brianza centrale.

Se le antiche origini di Seregno non possono farsi risalire all’espansione dell’impero romano nella pianura padana, in mancanza di documenti, è certo che risalgono quantomeno all’alto medioevo, quando la località è citata in un atto del 1087, con il quale Pietro da Seregno cedette parte dei beni posseduti alla canonica di Sant’Ambrogio di Milano.

Durante il XIII secolo, il luogo fu sottoposto all’influenza del monastero di San Vittore di Meda e del Ducato di Milano, con annessioni e alienazioni di terre e possedimenti. Il borgo fu al centro delle contese che videro opporsi i casati Della Torre e Visconti. Dalle vicende delle opposte fazioni si perpetuarono nel tempo gli interessi della nobiltà milanese che in questo territorio insediarono i propri centri di controllo e governo. Possedimenti che, in taluni casi significativi, sono parte di un sistema di dimore di origine nobiliare e agreste giunto sino ad oggi a caratterizzare il centro storico e il suo immediato intorno della città.

Seregno, Villa piazza Roma 6, Particolare dell’edificio centrale (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa piazza Roma 6, Particolare dell’edificio centrale (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Muovendo dalla stazione ferroviaria, l’itinerario proposto si dirige verso il nucleo più antico, incontrando in rapida successione alcuni edifici di rilievo architettonico, talvolta in forma di palazzo, direttamente affacciato allo spazio pubblico, talaltra di villa col compendio di corte e giardino.

Seregno, Villa piazza Roma 6, Particolare dell’edificio centrale (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa piazza Roma 6, Particolare dell’edificio centrale (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

L’itinerario di visita inizia dalla stazione ferroviaria dalla quale, con un breve percorso lungo viale Giuseppe Mazzini si giunge al limite meridionale del nucleo storico della città. Qui è una novecentesca villa nota come Villa piazza Roma 6, interna a un giardino piantumato, residuo compendio del più ampio parco originario ora di proprietà comunale. L’edificio ha planimetria è irregolare, con avancorpo ad ovest in corrispondenza dell’affaccio principale, ed è elevato sino a quattro piani, con notevoli prospetti caratterizzati da un ricco apparato decorativo, a modanature, fregi, fasce e cornici, sino alle loggette multiple della porzione più elevata, emergente a nord e ad ovest, verso il parco pubblico. Notevole anche la cancellata di ferro battuto, con coronamento e scudo centrale, tra pilastrelli con fregi e coronamenti a capitello corinzio che delimitano simmetrici portalini di accesso pedonale.

Seregno, Villa piazza Roma 6, Particolare della cancellata in ferro battuto che caratterizza l’ingresso alla proprietà (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa piazza Roma 6, Particolare della cancellata in ferro battuto che caratterizza l’ingresso alla proprietà (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Villa Silva

Seregno, Villa Silva, Particolare della facciata prospiciente l’abitato (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa Silva, Particolare della facciata prospiciente l’abitato (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Da piazza Roma diparte la via Stefano da Seregno, il cui rettifilo verso est – circa due chilometri – si conclude, poco oltre la chiesa di San Benedetto, con Villa Silva (via Stefano da Seregno, 120), edificata tra il 1897 e il 1902. L’edificio possiede pianta rettangolare, elevato su tre piani e con prospetti caratterizzati da ampia decorazione e profilo a rientranze e addizioni che, sul lato a sud, determinano una sagoma ad “U” appena pronunciata. La villa, circondata da un giardino piantumato, è interna ad un lotto delimitato a nord dalla strada pubblica, con la muratura di recinzione aperta da una cancellata in ferro battuto e, a lato, l’edificio della portineria su due piani.

Seregno, Villa Silva, Particolare della facciata prospiciente l’abitato (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa Silva, Particolare della facciata prospiciente l’abitato (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa Silva, Particolare delle modanature decorative della facciata (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa Silva, Particolare delle modanature decorative della facciata (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Palazzo Marchesi Castelli

Seregno, Palazzo Castelli, Particolare della facciata inserita nella maglia urbana (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Palazzo Castelli, Particolare della facciata inserita nella maglia urbana (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Da piazza Roma, verso nord, ci si addentra nel tessuto edificato più antico della città. Sull’asse stradale, delimitato da basse cortine edilizie unitarie, in corso del Popolo 25 emerge Palazzo Marchesi Castelli (altre volte più semplicemente Palazzo Castelli). Di origine seicentesca era un’antica proprietà dei Medici di Seregno che trasferirono la propria dimora nell’omonimo Palazzo Medici da Seregno (via Cavour, 25). Il palazzo in corso del Popolo passò successivamente agli Arcimboldi, e da questi ai marchesi Castelli, che lo mantennero sino all’Ottocento.

Seregno, Palazzo Castelli, Particolare della portone ligneo di ingresso (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Palazzo Castelli, Particolare della portone ligneo di ingresso (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Compromesso nell’impianto con l’edificazione dell’area dell’originario giardino, fu adattato a sede delle carceri pretoriali e a distaccamento militare nel XIX secolo. Ristrutturato negli anni cinquanta del Novecento con funzioni anche commerciali, è stato recentemente risanato. Elevato su due piani, l’edificio ha pianta rettangolare e corte interna. I prospetti sono semplici, con qualche concessione decorativa nell’affaccio principale sulla via pubblica, caratterizzato da aperture a vetrina incorniciate da modanature di pietra con chiave di volta e dall’originario portale su piedritti lapidei e un arco di laterizi a sesto ribassato, entro il quale è l’antico portone ligneo.

Seregno, Palazzo Medici da Seregno, Particolare della facciata inserita nella maglia urbana (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Palazzo Medici da Seregno, Particolare della facciata inserita nella maglia urbana (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

All’interno, verso corte, le facciate nord e sud sono aperte da porticati a cinque campate, con archi a tutto sesto su colonne; in quello a sud, in prossimità dell’androne della scala, è murato un bassorilievo in cotto, opera dell’artista caratese Santo Caslini.

Seregno, Palazzo Medici da Seregno, Particolare della corte quadrangolare interna (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Palazzo Medici da Seregno, Particolare della corte quadrangolare interna (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Palazzo Medici da Seregno, Particolare del portale lapideo d’ingresso (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Palazzo Medici da Seregno, Particolare del portale lapideo d’ingresso (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Palazzo Landriani Caponaghi
Nel centro storico, fra piazza della Libertà e piazza Risorgimento, si trova Palazzo Landriani Caponaghi (piazza della Libertà, 1), attuale sede comunale. Progettato nel 1861 da Ettore Seves, l’edificio fu modificato in corso d’opera, con la sopraelevazione del terzo livello. L’originaria architettura ottocentesca si legge solo parzialmente nel prospetto principale, sul quale emerge la balconata aggiunta nel 1928.

 Seregno, Palazzo Landriani Caponaghi, Particolare della facciata del palazzo con la “funtana del magnabagaj” antistante (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Palazzo Landriani Caponaghi, Particolare della facciata del palazzo con la “funtana del magnabagaj” antistante (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Ampiamente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, mantiene alcune sale affrescate al piano nobile. Sviluppato su pianta rettangolare, ha l’affaccio principale a ovest caratterizzato da una composizione regolare e apparato decorativo a finto bugnato al piano terreno e finestre incorniciate. La contenuta emergenza centrale dal filo di facciata è aperta al piede da un triportico scandito da due colonne tuscaniche di granito e due paraste a lato, cui corrispondono altrettante lesene e semilesene interne all’atrio porticato.

Seregno, Palazzo Landriani Caponaghi, Particolare dell’ala laterale del complesso architettonico (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Palazzo Landriani Caponaghi, Particolare dell’ala laterale del complesso architettonico (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

La ristrutturazione del 2001 ha coinvolto anche lo spazio circostante con la sistemazione della piazza, pavimentata secondo un disegno geometrico in parte con acciottolato, al cui centro si trova una fontana a pianta ottagonale, riproduzione dell’originaria collocata a Bellinzona; rivisitazione in chiave moderna del biscione visconteo, è identificata localmente come la “funtana del magnabagaj” (fontana del mangiabambini).

 Seregno, Palazzo Landriani Caponaghi, Particolare del colonnato che caratterizza la facciata principale (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Palazzo Landriani Caponaghi, Particolare del colonnato che caratterizza la facciata principale (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Villa Odescalchi Silva
Attestata sullo spazio pubblico di piazza Italia è Villa Odescalchi Silva (Piazza Italia, 7), la cui proprietà privata è delimitata lungo via Ettore Pozzoli da una muratura sormontata da una elaborata cancellata di ferro battuto, con un monumentale portale di ingresso, tra piedritti lapidei a blocchi e svasatura, a sorreggere un coronamento trilobato con volute a lato e concluso da un tetto a due falde.

Seregno, Villa Odescalchi Silva, Veduta generale della villa inserita nel contesto urbano (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa Odescalchi Silva, Veduta generale della villa inserita nel contesto urbano (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

La dimora risale al Seicento, periodo nel quale è accertata l’esistenza dell’edificio che nella seconda metà del secolo viene riconosciuta come proprietà del generale Giorgio Manriquez. Al XVII secolo risalgono anche le decorazioni di alcuni ambienti interni, che costituiscono la viva testimonianza delle vestigia originarie, documentate anche dalla decorazione a soffitto del “salone delle feste” datate 1611 ed eseguite da “Roscio da Villa” che le “pinse affresco”.

Seregno, Villa Odescalchi Silva, Particolare della bella cancellata metallica posta a chiusura della corte quadrangolare (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa Odescalchi Silva, Particolare della bella cancellata metallica posta a chiusura della corte quadrangolare (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

La villa presenta un impianto a “U” con corte d’onore quadrangolare, delimitata dal corpo principale su due piani e da due fabbricati di servizio a lato, più bassi seppur anch’essi su due livelli. La facciata principale è aperta centralmente da un portico tripartito con architrave poggiante su due colonne tuscaniche di granito. Non mancano elementi decorativi nella composizione pur semplice delle facciate sulla corte d’onore, con cornici alle finestre, fasce e cantonali a finto bugnato di stucco.

La proprietà mantiene solo una minima parte dell’originario giardino piantumato, ora in gran parte di proprietà pubblica (Parco XXV aprile), confinante con la proprietà della menzionata Villa piazza Roma 6.

Seregno, Villa Odescalchi Silva, Particolare della bella cancellata metallica posta a chiusura della corte quadrangolare (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa Odescalchi Silva, Particolare della bella cancellata metallica posta a chiusura della corte quadrangolare (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Ville e palazzi minori di Seregno
Nel centro abitato sono numerose le testimonianze architettoniche che appartengono alla stagione della borghesia locale, i cui edifici di rango signorile con giardino sono caratterizzati da buona architettura e da elaborate soluzioni decorative. Ai primi decenni del XX secolo risale, ad esempio, la ‘romantica’ Villa via Cairoli, situata tra via Fratelli Cairoli 1 e via Cristoforo Colombo.

Al medesimo periodo risale anche Villa Rivolta (via Fratelli Cairoli, 36), con giardino piantumato e alcuni pacati riferimenti al novecentismo lombardo. Preceduta da un ampio giardino è Villa Formenti, (via Muratori), organizzata con impianto a “U” su due e tre piani e sopraelevazione a torretta.

Non molto discoste tra loro queste architetture minori costituiscono una buona occasione per una piacevole passeggiata e per un’immersione nella locale edilizia signorile novecentesca, facilmente percorribile seguendo la viabilità stradale.
Esterne al nucleo storico di Seregno, e conseguentemente di più complessa deviazione dall’itinerario proposto, permangono altre architetture che manifestano alcune velleità di emergere dall’anonimato edilizio otto-novecentesco. Tra queste Villa Fumagalli (via Cadore, 200) risalente alla seconda metà dell’Ottocento. Questa presenta elementi significativi nell’impianto planimetrico a “U” e nel giardino, impostato sull’asse centrale su cui si innesta il portalino d’accesso al centro di una muratura ad esedra. In via Borromeo, invece, sorge Villa Mantegazza (via Borromeo), le cui tracce sono nascoste nell’edificato che ha inglobato l’originario fabbricato.

Seregno, Villa Torriglia, Veduta generale della villa inserita nel contesto urbano (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Seregno, Villa Torriglia, Veduta generale della villa inserita nel contesto urbano (Fototeca ISAL, fotografia di D. Garnerone)

Di differente origine per collocazione storica e contenuti architettonici è Villa Torriglia (Via Alcide De Gasperi, 45), edificata tra il 1969 e il 1970 su progetto di Carlo Casati, opera tra le principali della sua maturità per la committenza privata, qui doverosamente citata perché afferente all’architettura lombarda di valore del XX secolo.

 

Ultimo aggiornamento: 20 Marzo 2019 [cm]