Varedo e le sue Ville

Villa Bagatti Valsecchi
Varedo, Villa Bagatti Valsecchi (Fototeca ISAL, fotografie di F. Zanzottera)

Prima città interessata dalla linea ferroviaria Milano–Seveso–Asso oggi appartenente alla nuova Provincia di Monza e di Brianza è Varedo.
Emblematico esempio cittadino dell’abitare nobiliare in palazzi di delizia è la Villa Bagatti Valsecchi : la villa, di non facile accesso, fu edificata nel XVI secolo come residenza nobiliare della famiglia Bagatti, divenuta famiglia Bagatti Valsecchi dopo l’unione con i baroni di Belvignate.

L’imponente struttura architettonica si presenta con due differenti accessi. Il primo, più dimesso ma inserito nel contesto urbano attraverso un piccolo piazzale, è situato nel Comune di Varedo lungo la strada provinciale Monza-Saronno, mentre il secondo, dotato di un imponente viale d’accesso piantumato a doppio filare di 36 metri di larghezza e oltre 1,5 chilometri di lunghezza progettato nel 1881 dall’ing. Domenico Laveni, è collocato nel Comune di Palazzolo Milanese.

L’impianto attuale è il risultato del cospicuo rifacimento eclettico eseguito dai fratelli Giuseppe e Fausto Bagatti Valsecchi che coniugarono il linguaggio architettonico neo-barocco con elementi di chiaro valore neo-rinascimentale. Caratterizzata da un imponente corpo centrale “a blocco lineare” affacciato su un’ampia corte d’onore porticata, la villa è il risultato di attente e colte scelte progettuali dei due nobili fratelli milanesi, che vollero dotare la propria dimora di campagna di un forte valore scenografico e simbolico.

In essa vollero inserire elementi architettonici provenienti da importanti edifici milanesi, dei quali era stata decretata la demolizione.

Nella struttura della villa e all’interno del parco essi vollero, dunque, inglobare i resti della torre campanaria del convento di Sant’Erasmo di Milano, inseriti nella loggia superiore che si propone come originale reinterpretazione del tema delle “bertesche” medievali, e alcune crociere del quattrocentesco Lazzaretto.

All’esterno, anche se in pessimo stato di conservazione, si possono vedere i corpi di fabbrica accessori alla villa e, in particolare, le Scuderie.
Difficile risulta anche l’accesso al vasto parco, suddiviso in due scenografiche aree all’inglese e all’italiana, impreziosito dalla presenza di significative essenze arboree e da gruppi scultorei, tra i quali una raffigurazione di Giulio Cesare di probabile epoca romana.

 

Villa Agnesi
Varedo, Villa Agnesi (Fototeca ISAL, fotografie di F. Zanzottera)

Dalla Villa Bagatti Valsecchi e dalla Villa Medici di Marignano è possibile raggiungere attraverso una lunga camminata rettilinea di circa due chilometri in direzione nord-est, lungo via Desio e viale Brianza, Villa Agnesi (viale Brianza, 180), significativo esempio di barocco lombardo in terra briantea. Testimone dell’importanza che Varedo ebbe nei secoli passati come luogo ameno di rifugio delle famiglie nobiliari milanesi, il complesso edilizio oggi appare in pessimo stato di conservazione che, tuttavia, non impedisce di poterne apprezzare il valore storico-architettonico.

Di proprietà privata e con alcune parti dall’accesso vietato in ragione dello stato conservativo dell’immobile, Villa Agnesi articola i suoi volumi attorno a una corte ampia quadrangolare alla quale si accede attraverso un semplice fornice ad arco ribassato, dotato ancora di un imponente ed ammalorato portale ligneo a due battenti. La corte, destinata ad accogliere le famiglie dei braccianti dell’annessa azienda agricola, dà accesso al corpo di fabbrica nobiliare, caratterizzato da un portico con colonne binate originariamente a tre fornici.

Occlusa per ragioni funzionali l’arcata occidentale, oggi la facciata dell’edificio principale si affaccia su una corte assai dimessa che lascia solamente intravvedere i fasti dei secoli passati. L’edificio mostra ancora il suo impianto ad “U”, con le ali laterali a doppia altezza e il corpo centrale a tre piani.

Appartenuto alla scienziata e matematica Maria Gaetana Agnesi (1718-1799) l’edificio ha subito numerosi passaggi di proprietà divenendo possedimento del nipote Giuseppe Gonfalonieri, delle Povere Croniche Bisognose di Milano, dei Luoghi Pii Elemosinieri Riuniti, dell’Ospedale Maggiore, della Congregazione Municipale e dell’Ospedale Fatebenesorelle, divenuto successivamente Ospedale Fatebenefratelli e Fatebenesorelle Ciceri Agnesi.

Oggi il complesso è interessato da un progetto unitario di recupero, i cui lavori sono iniziati nella parte occidentale dell’impianto architettonico.

 

Villa Medici di Marignano
Varedo, Villa Bagatti Valsecchi (Fototeca ISAL, fotografie di F. Zanzottera)

Ritornando sui propri passi, lungo via Vittorio Emanuele II, si giunge alla più sommessa Villa Medici di Marignano (via Vittorio Emanuele II, 3). Di minor impatto scenografico e imponenza monumentale l’edificio risale alla prima metà del XVIII secolo e mostra i segni delle numerose trasformazioni che hanno interessato i volumi interni e parte delle facciate a seguito dell’acquisizione dell’edificio da parte dell’amministrazione pubblica avvenuta nel 1960, e alla sua trasformazione in sede municipale.

Dotato di un semplice porticato a cinque fornici ad arco a tutto sesto, il palazzo mostra, nel fronte rivolto verso il parco, merlature, bifore ogivali e decorazioni in cotto. Di interessante impianto l’edificio è, nel complesso, di contenuto valore artistico.
Trasformazioni hanno interessato anche il parco della villa, oggi attrezzato per le passeggiate delle famiglie e dotato di giochi per i bambini

Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio 2016 [cm]