Villa Zari a Bovisio Masciago

Bovisio Masciago, Villa Zari (Fototeca ISAL, fotografie di F. Zanzottera)

Percorrendo corso Italia per circa 150 metri si giunge di fronte al cancello di Villa Zari (corso Italia, 8) dal quale si scorge l’originale facciata del corpo padronale. Edificato intorno alla metà del XVIII secolo questo edificio possiede un corpo di fabbrica a più piani, con un avancorpo che si protende verso il parco privato circondato da un alto muro.

Decorata da semplici lesene aggettanti e da un caratteristico frontone mistilineo la facciata è scandita in due ordini sovrapposti, che seguono un preciso schema geometrico. Al centro della facciata prospicente il parco è inserito un pregevole piccolo balcone sorretto da esili colonne in metallo che delimitano una sorta di loggia racchiusa da una balaustra di matrice liberty. Delicati, per forma e disegno, gli elementi in ferro costituiscono uno degli elementi portanti della decorazione della facciata, un tempo caratterizzata dalla presenza di campitura dall’accesso valore cromatico.

L’articolato complesso architettonico è composto da una serie di edifici collegati tra loro, dei quali il corpo padronale costituisce il fulcro simbolico e di controllo dell’intera struttura.
Gli stabili prospicenti il Seveso sono connotati dall’impiego sapiente di mattoni in cotto che, frammisti ad elementi realizzati con materiali più duraturi che caratterizzano alcuni elementi architettonici (es. capitelli, basamenti, ecc.), richiamano gli stilemi linguistici dell’architettura industriale della seconda metà del XIX secolo.

Il profilo della villa è dominato anche dalla presenza di una torre quadrangolare dotata di orologi e campane, segno evidente del desiderio dei proprietari di volersi porre come custodi del trascorre del tempo, anche in antagonismo con il potere religioso.

L’interno custodisce importanti testimonianze della vivere in villa tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. L’attuale proprietà, infatti, ha voluto conservare le boiserie e gli arredi originari, mantenendo una suggestiva atmosfera di altri tempi. Particolarmente significativa l’imponente scala mistilinea che conduce ai piani superiori della villa, impreziosita da piccoli elementi decorativi che dimostrano il raffinato gusto familiare e l’alto grado della capacità di lavorare il legno del personale chiamato a lavorare nelle fabbriche Zari. All’interno della villa, infatti, si conservano ancora alcuni dei famosi pavimenti-tappeto prodotti e brevettati dalle industrie familiari, vero esempio di frammistione e integrazione del mondo artigianale con quello della produzione industriale su ampia scala.

Sempre dall’ingresso è possibile scorgere ruderi di gusto romantico con funzione di voliera, nei quali sono stati inseriti piccoli elementi scultorei in pietra dalle chiare reminiscenze lombarde e una lapide latina che richiama la cultura dei pastige architettonici ottocenteschi e il grado di raffinata cultura raggiunta dai proprietari.

Lungo il muro perimetrale del parco è ben visibile un’edicola religiosa, con l’immagine della Vergine di recente fattura, e un’eclettica Coffee House. Realizzata nel XIX secolo quest’ultima costruzione risente del gusto medievaleggiante dell’epoca, presentando aperture ogivali che si alternano a loculi chiusi circolari, a busti in pietra e a decorazioni di matrice nobiliare.

 

Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio 2016 [cm]