Archivio del Comune di Bormio, Quaterni consiliorum sorte invernale 1633-34 12 dicembre 1633 11 gennaio 1634

precedente | 147 di 175 | successivo

Persone
Balserino Pradella di Semogo
Procedimento giudiziario
Inchiesta su Balserino Pradella di Semogo, per stregoneria (16 novembre 1630 - giugno 1632; 29 - 31 gennaio 1633; 12 gennaio 1633; 12 dicembre 1633 - 11 gennaio 1634; 1 luglio 1633; 15 luglio - 25 agosto 1633; 28 novembre 1758)

Denunciato come correo dalle Chierighe, da Giacomo Franceschina, da Malgherta Pradella e, più tardi, da altri imputati di stregoneria, Balserino, fratello di Domenica Castelera, ha preferito fuggire piuttosto che rischiare la vita davanti a un Tribunale che aspettava soltanto di formalizzare la sentenza di morte. Dall'incartamento che lo riguarda appare anche la contumacia di Cristina del Sartor e delle sorelle Marta e Mighina Trameri.

La sua vicenda processuale è affiancata a quella della sorella nella parte che è finita davanti ai Tribunali ecclesiastici.

Nel 1633 richiese un salvacondotto per difendersi dalle accuse, ormai sicuro di scampare all'eccidio, dopo che da Como erano giunti pareri in contrasto con quelli dei giudici bormini.

Adi 12 dicembre 1633.

Congregato il magnifico consiglio nel luoco solito, absentibus domino Simonino Sermundo, domino Joanne Petro Sermundo, ser Horatio Imeldo, ser Joanne Pazerino, (a) fu per partito ordinato…

[…] Ancora havendo il magnifico conseglio notitia come Balsarino di Pradella, bandito dal territorio di Bormio, si ritrovi da molto tempo in qua alle sue case di Semogo, né potendosi tolerare con honore dil publico tale temerità che si commette in sprezzo di esso bando, è statto ordinato che detto Balserino sia fatto prigione. Et per andarlo a ricercar sono statti eletti il signor podestà, signori regenti.

1634. Die mercurii XI mensis januarii.

Congregatum fuit magnificum concilium Burmii in stuffa domus mei notarii, defficientibus domino Simone Sermundo, ser Joanne Bracho, in quo ordinatum fuit ut sequitur…

[…] Ancora essendo per parte di Balsarino di Pradella, bandito dal Contado di Bormio, statto supplicato al magnifico conseglio per un salvo condotto, a fine di poter comparere a fare le sue diffese, è statto per partito ordinato che se gli conceda un salva condotto per un mese da hoggi prossimo, per il fine sudetto. Con questo che dia sicurtà idonea di portarsi bene, et anco di presentarsi personalmente ogni volta che, fatte le sue diffese, sarrà dimandato, per venire alla dichiaratione et speditione della causa, fatta pena di scudi cinquanta.

(a) Lettura incerta.