Lombardia Beni Culturali

Cartula precarie

1022 dicembre 10, 'in loco ubi dicitur Modio, in comitatu Veronensi'.

Bonifacio marchese (di Canossa), figlio del defunto marchese Teudaldo, e la contessa Richilda, sua moglie e figlia del defunto conte (di Bergamo) Giselberto, di legge longobarda, dopo che Richilda ha dichiarato dinanzi a Tadone, conte del comitato di Verona, di agire liberamente, ricevono in precaria da Landolfo, vescovo di Cremona, la corte di Oscasale con il castrum, la cappella consacrata ai Santi Paolo e Giovanni e la pieve presso il castello intitolata a San Giorgio unitamente ai beni domocoltili, alle case massaricie, aldiaricie o comunque tributarie della corte, siti nel territorio di Oscasale e nelle località pertinenti, denominate Olzano, dove vi è una cappella intitolata a Santa Maria, Isola, dove vi è una cappella intitolata a San Pietro, Casarano, Farfengo, dove vi è una cappella intitolata a Sant'Eusebio, Cervaniga, Zanengo, dove vi è la cappella di San Materno, Pozolo, Montecollere, Durningo, Feruningo, Columbanisco, Primolingo, Raigada, Vindigada, Silvamarciola, Maconingo, Ponteveclo, Talamona, Surlasco, Casule. I due coniugi ricevono quindi la corte di Bressanoro, dove vi è un castrum, all'interno del quale è edificata un pieve intitolata a Santa Maria, e, all'esterno, una cappella dedicata a Sant'Ambrogio, con i beni domocoltili, le case massaricie, aldiaricie o comunque tributarie site nelle località pertinenti alla corte, denominate Faustenatica, Braidella, Ariano, Casavetere, Mosina, Punderiano, S. Ambrogio, Cereto, Silvamunda, Cervaniga, Rovereti cum laco, Lamme, Ufiliano, Vauri (prob. Casaletto Vaprio), Urcesontolani, Sancto Zeno ed in altre località i cui nomi non sono leggibili; ricevono inoltre la corte, già di loro proprietà da loro stessi ceduta al vescovo, sita nel territorio di Piadena e in località Muxinicula, in cui vi è un castrum con una cappella intitolata a San Lorenzo, ed i terreni domocoltili, le case massaricie, aldiaricie ed in genere tutti i beni immobili, siti nel territorio di Piadena, di Muxinicula e nelle località di pertinenza della corte, denominate Campocignano, Vicoreo, San Giovanni in Croce con una cappella intitolata allo stesso santo, Livetasco, Vaoderussi, Castro Resclause, Levata, Cornale, Solarolo, Palvaredo, Ronco de Caballo, Cogozolo, Vighizzolo, Ronco Bernardi, Ronco Bogalione, Casumalo, Cona, Cingia de' Botti, Pessina, Saudicio, Fosseto Cremonense, Recorfano, Albare, Silvello, Voltido con una cappella dedicata a San Michele, Braidelle, Caselle, Runco de Coguzo, Vico Balbi Ulternore, Sancto Quilico, Columbariola, Casa de Campo, Derovere, Casalromano, Canneto. I sedimi all'interno del castrum di Oscasale misurano uno iugero; la capella, la pieve e la casa dominica all'interno ed in prossimità del castrum occupano anch'essi uno iugero, mentre i beni siti nelle località pertinenti alla corte di Oscasale prima nominate sono costituiti da mille iugeri, occupati da terreni domocoltili e da case massaricie, aldiaricie o comunque tributarie, e da cinquecento iugeri di boscaglie; il castrum, la pieve e la cappella site all'interno ed in prossimità del castrum di Bressanoro misurano uno iugero, i terreni domocoltili, le case massaricie, aldiaricie o comunque tributarie siti nelle località pertinenti alla corte di Bressanoro prima nominate sono costituiti da novecento iugeri di sedimi, aree coltivate a vite, prati e terreni arativi e da trecento iugeri di boscaglie; il castrum di Piadena con la cappella occupano complessivamente due iugeri, i terreni domocoltili, le case massaricie, aldiaricie ed in genere tutti i beni siti nelle località pertinenti alla corte di Piadena prima nominate misurano complessivamente cinquemila iugeri, mentre i beni siti in località Muxinigula misurano duecento iugeri. In cambio del pagamento del censo annuale i due coniugi cedono al vescovo sei mansi di loro proprietà, due in località Casa de Massaria, costituiti da venti iugeri di sedimi, terreni arabili e coltivati a vite e da prati e quattro iugeri di boscaglia; due siti in località Lamme che misurano complessivamente ventidue iugeri; uno in località Zukello che misura quattordici iugeri ed uno in località Roncadello che misura dodici iugeri.

Originale, BSCr, LC, pergg., n. 35 [A]. Copia parziale (parte del protocollo e dell'escatocollo), Dragoni, p. 195. Regesto sec. XVIII, Bonafossa, p. 49. Regesto inizio sec. XIX, Dragoni, p. 212. Copia sec. XIX, Cereda, sc. 1, sec. XI, n. 37 (trascrizione di mano di Odoardo Ferragni); sc. 15, non numerata (con data 12 novembre).
Sul verso annotazione probabilmente coeva alla redazione del documento, ma quasi completamente illeggibile; annotazione di mano del sec. XII: Previlegium de Ecclesia [et] diocesi Cremone; annotazione di mano del sec. XIX: Pergamena ante 1100; annotazioni di mano del primicerio Antonio Dragoni: Precario del 1007 d. Landolfo I vescovo dal 910 al 916 (dal - 916 di mano diversa del sec. XIX) e il marchese Bonifacio; Anno quarto sotto Enrico II, indictione sesta, ind. VI, anno 1009 mese di dicembre che era indizione VI, Landolfo II dal 1007 al 1030.

Edizione: Muratori, Antiquitates, III, col. 175; Astegiano, I, p. 58, n. 42; Falconi, I, p. 374, n. 143.
Regesto: Robolotti, p. 21, n. 164 (con data 1022 dicembre); Savio, p. 42.

La pergamena, restaurata, presenta tracce di strappi che hanno causato la perdita di parte del testo, mentre l'utilizzo della noce di galla ha provocato la sbiaditura dell'inchiostro, in particolare delle prime righe.
Il notaio è piuttosto scorretto. Si fa notare in particolare che spesso utilizza l'abbreviazione per quem, là dove ci aspetteremmo qui: in questi casi abbiamo trascritto quem, indicando lo scioglimento dubbio, perchè non è possibile stabilire con sicurezza se si tratti di un modo grammaticalmente improprio o di un fenomeno puramente grafico (cf. ad esempio i numerosi q(uem) supra iugales ed espressioni simili).
Muratori afferma che la pergamena era conservata in archivio capituli canonicorum Cremonensium, ma, come altri eruditi sette ed ottocenteschi, non distingue spesso tra pergamene dell'archivio capitolare e pergamene dell'archivio vescovile ed è molto probabile che originariamente questo documento appartenesse all'archivio del Vescovo.

(SN) In nomine d(omi)ni D(e)i et salvatoris nostri Iesu Christi. Henricus gr(ati)a D(e)i in[perator augustu]s, anno [inp]erii eius D[eo] propicio hic in Italia [nono], decimo die mense december, indicti(o)n(e) sesta. Sanctam[ac venerabilem matrem Cremonensem]|[Ecclesiam] (a), ubi n(un)c domnus Landulfus reverentissimus pontifex ordinatus esse videtur,[nos] Bo[nefacius marchio, filius] quondam Teudaldi itemque [marchio], et Richilda comitissa, iugales, [filia quondam Giselberti comitis] (b), [qui pro]|fessi sumus nos iugales ex natione n(ost)ra legem vivamus Langobardorum, ipso na(m)que Bonefacius iugale et [mondoaldo meo, mihi consenciente et subter confirmante,][una cum noticia et interrogatione Tadoni comitis comitatu Veronensi][[..............................]]|[presentia vel] testium certa facio professione quod nulla me pati violencia ad [quempiam hominem] nec ab ipso iugale et mondoaldo meo, nisi mea bona et spontanea voluntate, p(resentes) p(resentibus) diximus: Quisquis in s(an)c(t)is hac (c) venera[bilibus locis ex suis aliquit contulerit rebus]|[iusta Aucto]ris voce(m) (1) in hoc s(e)c(u)lo centuplum accipiad, insuper (d), quod melius est, vitam possidebit eternam. [Ideoque]nos q(uem) supra iugales manifeste profitemur eo quod [petimus ad vos] domnus Landulf[us episcopus, ut vos nobis quem supra iugales]| et [[..]] filiis hac (c) abeaticis meis q(uem) supra Bonefacius legitimi et, si filii mascolini non ab[erent], filie et abeatice mee legitime, diebus vite n(ost)re c(on)ced(e)r(e) digneretis [precario et enthintheot]hario nomine, hec sunt cortes [duas][...][iuris ipsius]| ep(iscop)ii [vestri que] ipses cortes e(ss)e videntur una ex ipses in loco ubi dicitur Ursocasale cu(m) castro inibi ab(en)t(e) et capella ibidem c(on)secrata prope eodem castro ad onore S(an)c(t)i Pauli et [Sancti Ioha]nni et plebe(m) prope ipsa capella et e(st) c(on)secrata [ad]onore S(an)c(t)i Geor[ii], |[una cum rebus domuicol]tiles seu casis massariciis et aldiariciis seu tributariis tam in ipso loco Ursocasale qua(m)que in locis Alciano cum capella inibi ab(en)t(e) et e(st) c(on)secrata ad onore S(an)c(t)e Marie et in Isola cu(m)capella inibi ab(en)t(e) et e(st) c(on)secrata | ad onore S(an)c(t)i Petri seu in Cisiriano adque in Fartifingo cu(m)capella una et e(st) c(on)secrata ad onore S(an)c(t)i Eusebii et in Cervaniga seu Ioaningo cum capella una et e(st) c(on)secrata ad onore(m) S(an)c(t)i Materni seu in Puzolo et in Montec[ol]|leri et in Durningo, [F]eruningo, Colu(m)banisco, Primolingo, Raigada, Vindigada, Silvamarciola, Maconingo, Ponteveclo, Talamona, Surlasco, Casule vel ubicu(m)que p(er) ceteris locis et vocabolis ad ipsa(m) corte(m) et [castrum]| seu capellis et casis massariciis pertinentibus inin(tegrum). Alia na(m)que corte (e) in loco et fundo ubi dic(itu)r Brixianore cu(m) castro inibi ab(en)t(e) et plebe(m) infra eode(m) castro e(st) c(on)secrata ad onore S(an)c(t)e Marie et capella una foris et prope ipso castro et e(st) c(on)[secrata]|[ad onore] Sancti Ambrosii, una cu(m) rebus domuicoltiles seu casis, massariciis et aldiariciis seu tributariis adq(ue) rebus omnibus t(er)rituriis, ta(m) in ipso loco Brixianore qua(m)que in locas et fundas Faustenatica, Braidella, [[....]]|ne, [Ariano], Casavetere, Mosina, Punderiano, S(an)c(t)o Ambrosio,[Cereto], [[...]], Silvamu(n)da, Cervaniga , [[...]]variolo, Rovereti cu(m) laco, La(m)me, Ufiliano, Vauri, Urce, Fontolani, Sancto Zeno, vel per ceteris locis et voca[bulis]| ad ips[am] corte(m) et castro seu capellis et casis massariciis pertinentibus inin(tegrum) (f). Et sunt ipses cortes d[omui]coltiles p(er) m(en)sura iusta: prima corte, in s(upra)s(crip)to loco qui dicitur Ursocasale, est [de] sediminas castro iugio uno, area, capelle et plebe et casa [dom]|nica, tam foris et prope ipso castro, e(st) similiter iugio uno et rebus domuicoltiles seu casis, massariciis et aldiariciis seu tributariis, ubicu(m)que per locis positis ad ipsa(m) corte(m) et castro seu capelle p(er)tinente(m), sunt int(er) sedimi|nibus et areis ubi vites estant seu t(er)ra arab(i)lis adque pratis iuges mille et gerbidis et buscaliis seu silvis cu(m) areis illorum iuges q(ui)ngentos. Alia na(m)que corte ad loco ubi Brixianore dicitur, area, castro et plebe(m) seu capella [[..]]| iugio uno et rebus domuicoltiles seu casis, massariciis et aldiariciis seu tributariis ubicu(m)que p(er) locis positis ad ipsa(m) corte(m) pertinente(m) sunt int(er) sediminibus et areis ubi vitis estant seu pratis adq(ue) t(er)ris arab(i)lis | iuges nognentos, gerbidis et buscaliis seu silvis cu(m) areis illorum iuges trescenti. Et nos q(uem) supra iugales pro ipsis rebus ad parte ep(iscop)io v(est)ro dare et tradere adque offerere videmur, id e(st) corte una domuicoltiles | iuris n(ost)ri qua(m) ab(e)r(e) visi sumus in loco et fundo ubi dicitur Pladena et ad locus ubi Muxinicula dicitur cu(m) castro inibi ab(en)t(e) et capella ibide(m) c(on)secrata ad onore S(an)c(t)i Laurenti, una cu(m) rebus domuicoltiles seu casis, mas|sariciis et aldiariciis seu tributariis adque rebus omnibus t(er)ritoriis ta(m) in ipso loco Pladena et Muxinigula qua(m)que in locas et fundas Campocignani (g), Vicoreo, S(an)c(t)i Ioh(ann)is cu(m)capella et e(st) c(on)secrata ad onore S(an)c(t)i Ioh(ann)is, |[Live]tasco, Vaoderussi, Castro Resclause, Levada, Cornale, Solariolo, Palvaredo, Ronco de Caballo, Cogozolo, Vicociolo, Ronco Bernardi, Ronco Bogalione, Casumalo, Cona, Cingla, Pisina, Saudicio, Fosse[to]| Cremonense, Ronco Orfano, Albare, Silvello, Altedo cum capella inibi abente est consecrata ad onore S(an)c(t)i Michaeli, Braidelle, Caselle, Runco de Coguzo (h), Vico Balbi [Ul]ternore, Sancto Quilico, Columbariola, Casa de Campo, | Due Ruveri, Casale Romani, Caneto, et est ipsa corte domuicoltiles p(er) m(en)sura iusta area d(e) ipso castro et capella e(st) iuges dues et rebus domuicoltiles seu casis, massariciis et aldiariciis seu tribu[tariis qui]buscu(m)que per locis | positis ad ipsa(m) corte(m) Pladena p(er)tinente(m) sunt int(er) sediminibus et areis ubi vitis estant seu pratis adq(ue) t(er)ris arab(i)lis et gerbidis et buscaliis seu paludibus et piscacionibus iuges q(uin)q(ue)milia et illis rebus in loco ubi | dicitur Muxinigula sunt int(er) sediminibus et areis ubi vitis estant seu pratis adq(ue) t(er)ris arab(i)lis, gerbidis et buscaliis seu silvis et paludibus cu(m) areis illorum iuges duocenti. Eo videlicet ordine hanc in eod(em)| ep(iscop)io vestro facimus ofersione d(e) ipsis nostris rebus, ut, si vos q(uem) supra, domnus Landulfus pontifex, v(est)risque successores nos q(uem) supra iugales meique filiis et abeaticis q(uem) sup(ra) Bonefacii legitimi mascolini et, si mascolini [non]| fuerint, filies et abeatices mee legitime diebus vite eorum p(re)dictas cortes qua(m) vob(is) petivimus qua(m)que et illas quas ibi ofersimus diebus vite n(ost)re ab(e)r(e) p(re)miseritis, faciendum ibi ex frugibus earum rerum et censum vel retditum, quod ex | predictas cortes annoaliter D(omi)n(u)s ded(e)rit, q(ui)cq(ui)t voluerimus absque omni v(est)ra v(est)rorumque successorum vel parti ep(iscop)io v(est)ro contradictione, ita tamen ut rebus ipsis omnibus per nos n(on) peiorentur. Et pro censu(m) quas nos daturi sumus annoal[iter ad par]|te predicti ep(iscop)ii v(est)ri donamus et offerimus, hec sunt mansas sex iuris n(ost)ris q(uem) supra iugalibus qua(m) ab(e)r(e) visi sumus dues in locas et fundas ubi dicitur Casa d(e) Massaria, que recte fiunt p(er) Martino et Vienzo masarii, [dues in locas et fundas]| ubi dicitur La(m)me, que rectes fiunt p(er) Petro et Paulo massariis, et una in loco q(ue) nominatur Zukello, q(ue) recta fiunt p(er) Adelb(er)to massario, et una in loco que dicitur Roncadelli q(ue) recte fiunt p(er) Erme(m)p(er)to massari[o. Et sunt massa]|ricies ipses, sicuti p(er) s(upra)s(crip)tis regitur massariis, p(er) m(en)sura iusta illis rebus q(ue) sunt in s(upra)s(crip)to loco Casa de Massaria sunt inter sediminibus et areis ubi vitis estant seu pratis adq(ue) t(er)ris arab(i)lis iuges viginti, g[erbidis]| et buscaliis seu silvis cu(m) areis illorum iuges quattuor et illis rebus in s(upra)s(crip)to loco La(m)ma, q(ue) rectis fiunt p(er) s(upra)s(crip)tis massariis, sunt int(er) sediminibus et areis ubi vitis estant seu pratis adq(ue) t(er)ris arab(i)lis iuges viginti et due et | rebus in s(upra)s(crip)to loco Zukello sunt int(er) sediminibus et areis ubi vitis estant seu pratis adq(ue) t(er)ris arab(i)lis iuges quattuordecim et illis rebus in predicto loco Roncadelli sunt int(er) sediminibus et areis ubi vitis estant seu pratis | adq(ue) t(er)ris arab(i)lis iuges duodecim. Que autem s(upra)s(crip)tos mansos iuris n(ost)ris supra dictos una cu(m) haccessionibus et ingressibus suarum seu cu(m) superioribus et inferioribus suarum, qualiter supra l(egitur), inin(tegrum) tibi (i) ab hac die in eodem ep(iscop)io donamus et oferimus | et p(er) p(resen)s car(tulam) offersionis ibidem tradimus, faciendum exinde pars ipsius ep(iscop)io q(ui)cq(ui)t voluerint, eo vero ordine si nob(is) q(uem) supra iugales ita omnia fuerit observatu(m) sicut petivimus. Quidem et ego Landulfus pontifex | vos q(uem) supra iugales abaudivi et petitionem vestram intellexi et p(er) p(resen)s cartula vob(is) iugales tuisque filiis q(uem) supra Bonefacii marchio et abeaticis tuis et, si filii mascolini n(on) fuerint legitimi, filies et abeatices tue legitime | abendum trado p(er) c(on)sensu(m) canonicorum n(ost)rorum dieb(us) vite v(est)re predictas cortes quas petistis sive illa quas parte ep(iscop)io n(ost)ro ofersistis, ita ut faciatis in predictas cortes q(uem) supra legitur una cu(m) haccessionibus et ingressibus | suis seu cu(m) superioribus et inferioribus earum rerum q(ui)cq(ui)t vob(is) fuerit oportunum ta(m) d(e) fruges et laboribus adq(ue) censu(m) vel retditu(m) q(uo)d D(omi)n(u)s ex p(re)dictas cortes annoaliter dederit q(ui)cq(ui)t volueritis absque omni mea | meorumque successorum vel parti ep(iscop)io n(ost)ro contradictione. Et si ego Landulfus pontifex meique successores vos q(uem) supra iugales tuique filii q(uem) supra Bonefacii legitimi et abeaticis et, si filii masculini non fuerint, filies tue | et abeatices legitime predictas cortes quas parte ep(iscop)io n(ost)ro petistis (j) qua(m)que et illa q(uem) vos q(uem) supra iugales p(re)fato ep(iscop)io n(ost)ro ofersistis diebus vite v(est)re aliquam c(on)tradictionem vobis fecerimus et predictas cortes cu(m) omnibus rebus ad se | pertinentibus quiete ab(e)r(e) n(on) p(re)miserimus, sicut supra legitur, vel si eciam d(e) predictas cortes ultra decem libras argenti denariorum Papiensis in anno tullerimus et infra quadraginta dies n(on) em(en)daverimus vob(is) q(uem) supra | iugales tuique filiis q(uem) supra Bonefacii et abeaticis legitimi et, si filiis (k) mascolini n(on) fuerint, filies et abeatices tue legitimes, si nob(is) sire feceritis ta(m) per vos qua(m)q(ue) p(er) v(est)ris missis aut litteris v(est)ris, si ego Landulfus ponti|fex meique successores infra ipsu(m) episcopatu(m) Cremonens(em) fuerimus et, si eodem te(m)p(o)r(e) infra ipsum episcopatum non fuerimus, t(un)c, postquam in eodem episcopatu(m) reversi fuerimus, et infra quadraginta dies hoc em(en)datu(m)| non abuerimus, t(un)c co(m)ponamus vob(is) q(uem) supra iugales et filii tui q(uem) supra Bonefacii et abeaticis tui legitimi et, si filii mascolini n(on) fuerint, filies et abeatices tue (l) legitime pena auro optimo libras centum. Et pre|dicta corte Pladena et Muxenigula cu(m) omnibus rebus ad eas pertinentibus sive predictos mansos quas pro censum ad parte ep(iscop)io n(ost)ro ofersistis omnia et ex omnibus in v(est)ra(m) q(uem) supra iugales tuique filiis | et abeaticis q(uem) supra Bonefacii marchio et, si filii mascolini non fuerint legitimi, filies et abeatices legitimes revertant potestatem proprietario iuri, faciendum exinde q(ui)cq(ui)t volueritis si|ne omni mea meorumque successorum vel parti ep(iscop)io n(ost)ro contradictione et hanc car(tula) ista precarie postea in se nullu(m) abead robore, set inanis et vacua aparead. Et si nos q(uem) supra iugales meique | filiis et abeaticis q(uem) supra Bonefacii et, si filii mascolini n(on) fuerint, filies et abeatices legitimes mee predictas curtes quas parte ep(iscop)io v(est)ro ofersimus aliqua(m) minoratione(m) fecerimus, si nobis quieto ordine ita | fuerit observatum, sicut supra legitur, tunc co(m)ponamus vobis v(est)risque successores pena auro optimo libras centum. Quod si vos q(uem) supra domnus Landulfus pontifex v(est)risque successores nos q(uem) supra iugales meisque | filiis et abeaticis q(uem) supra Bonefacii [et, si] mascolini n(on) fuerint legitimi, filies et abeatices mee legitimes predictas cortes quas parti ep(iscop)io v(est)ro petivimus qua(m)que et illas quas ibi offersimus diebus vite n(ost)re | quiete et inlibate abere p(re)miseritis, sicut supra sepe denominatum e(st), tunc post n(ost)rorum omnium dicessum, ta(m) illas cortes qua(m) inde petivimus qua(m)que et illa quas ibi ofersimus parti ep(iscop)io v(est)ro sint potestate(m)| proprietario iuri, faciendum exinde par[te] ipsius eccl(esi)e proprietario nomine q(ui)cq(ui)t volueritis sine omni n(ost)ra q(ue) supra iugales et h(e)r(e)du(m) n(ost)rorum contradictione pro mercede anime n(ost)re inc(on)vulsa cu(m) stipulatione subnixa. | Unde dues cartules precariei (m) uno tinore scripte sunt. Actum in loco ubi dicitur Modio, in comitatu Veronensi, fel(iciter) (n).
(C) Ego Landulfus ep(iscopu)s in hac precaria a me facta s(ub)s(crips)i.
BONEFACIUS MARCHIO S(UB)S(CRIPS)I.
Sign(um) + m(anus) s(upra)s(crip)te Richilde cometisse q(ui) hac cartula precarie fieri rogavit ut supra.
+ Tado comes s(ub)s(crips)i.
(S) Ildevertus notarius vivente lege Romana rogatus s(ub)s(crips)i.
+ Ego Petrus notarius vivente lege Romana rog(atu)s s(ub)s(crips)i.
Sign(um) + m(anus) Adami vivente lege Romana rog(atu)s t(es)t(i)s.
Sign(a) ++ m(an)ibus Evrardi seu Tegrimi t(es)t(e)s.
(SN) Ego Adelbertus not(arius), scriptor huius cartula (o) precarie, post tradita c(om)plevi et dedi.


(a) Per l'integrazione vedi documento della Mensa vescovile, datato 931 aprile 25.
(b) Per l'integrazione vedi documento della Mensa vescovile, datato 1019 settembre 3.
(c) Così A.
(d) i- corretta su altra lettera.
(e) c- corretta da s-
(f) in- corretta da altre lettere.
(g) La seconda -c- corretta su -d-, come pare.
(h) C- corretta da altra lettera.
(i) A tib
(j) La seconda -i- corretta da altra lettera, come pare.
(k) Così A.
(l) tue in sopralinea.
(m) Così A.
(n) Unde - feliciter scritto in modulo leggermente più grande e con inchiostro più chiaro e fluido, dalla stessa mano, come pare.
(o) Così A.

(1) Cf. Math. 19, 29.

Edizione a cura di Valeria Leoni
Codifica a cura di Valeria Leoni

Informazioni sul sito | Contatti