Lombardia Beni Culturali
APPENDICE 2
1

Oberti archiepiscopi epistula

<1150 - 1158>

Oberto, arcivescovo della Chiesa milanese, chiede a Giovanni, cardinale diacono della Chiesa romana, di venire in aiuto della Chiesa milanese.

Originale, ASA, Perg. sec. XII, n. 231 [A]. Copia fotografica, Wache, tavola III. Sul verso, di mano che si direbbe contemporanea: Iohanni de Napuli.

Edizione: Pflugk-Harttung, Iter, p. 483 [PH].
Regesti: Kehr, VI, 1, nr. 170, pp. 60-61; Wache, pp. 294-296; Fonseca, p. 18.

Pergamena di mm. 69 x 163; in buono stato di conservazione, presenta una serie di taglietti allineati su due file, che, probabilmente, attraversati da una sottile striscia di pergamena, dovevano servire a sigillare la lettera.
Il contenuto del documento, troppo generico rispetto alla richiesta di aiuto, farebbe pensare che in realtà non si tratti di una vera epistola, bensì di una esercitazione letteraria. Se si trattasse di una vera epistola, i limiti cronologici sarebbero ovviamente fissati dal periodo in cui il cardinale Giovanni da Napoli ebbe il titolo diaconale dei SS. Sergio e Bacco, cioè tra il 1150 e il 1158 (Brixius, p. 55).
Viene il dubbio che in realtà il cardinale il cui aiuto viene invocato non fosse Giovanni da Napoli, che allo stato attuale delle ricerche non sembra aver avuto particolari rapporti con la Chiesa milanese (cf. Fonseca, p. 18), ma Giovanni di Anagni, il quale, nel 1160 scomunicò a Pavia l'imperatore Federico I e il suo antipapa (Annales Mediolanenses, p. 368). Se così fosse, l'ipotesi della esercitazione letteraria acquisterebbe maggior forza, in quanto la nota dorsale, che porta il nome di Giovanni da Napoli, denoterebbe nello scrivente una scarsa conoscenza dei particolari della vicenda, come si potrebbe supporre in chi non ha vissuto personalmente certi avvenimenti, ma li ha sentiti solo raccontare da altri. Questo sarebbe confermato anche dalla scrittura del documento, che per alcuni particolari sembra da riportare alla fine del XII secolo.

Venerabili patri et domino suo I(ohanni), Dei gratia Sancte Romane Eclesie cardinali diacono, O(bertus) Sanctæ Mediolanensis | Eclesie (a) servus (1), salutem et omne bonum. Nos de vestra tamquam carissimi patris et domini benignitate valde | confidimus, atque vestrum benignissimum subsidium in nostris et Mediolanensis Ecclesie negotiis semper exspe|ctamus. Vestram itaque paternitatem modis quibus possumus humiliter imploramus, quatenus mihi et predi|cte Eclesie (a) filie vestre in nostris necessitatibus subveniendo cum tempus aut locus postulaverit, honorem nostrum, | qui vester est, et iustitiam prefate Ecclesie manutenendo (b) conservetis. Nos enim vestris obedire mandatis in omnibus | et per omnia prompti sumus atque parati.


(a) PH Ecclesie.
(b) PH manute(ne)ndo; A manutendo.

(1) Oberto da Pirovano, arcivescovo di Milano (v. Doc. 12).

Edizione a cura di Annamaria Ambrosioni
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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