Archivio ex Museo del Risorgimento e della Resistenza Renato Giusti (post 1845 - ante 1950)

Fondo

Tipologia: archivio documentaria

Schede collegate: 1.125 fotografie

Conservatore: Archivio Storico del Comune di Mantova, Mantova (MN)

Autori
[persone] Agostini, G. / Barilli, Guido / Capitanio, C. / Duroni, Alessandro / Ferretto, Raffaello / Fot. Gaslini / Jankovich, Giovanni / Montabone, Luigi / Nagele, Giacomo / Ricca, Felice / Rossi, Giulio / Sangalli, Amilcare / Stabilimento Fotografico G. Lavo / Vecchi, Eros

Consistenza:
Il fondo, depositato presso l'Archivio Storico del Comune di Mantova, è costituito esclusivamente da materiali positivi: in particolare albumine e stampe argentiche. Nel complesso la consistenza del fondo è di 1195 pezzi (supporti catalogati) che rientrano in quattro insiemi così denominati: Fotografie Risorgimento (494 immagini), Fotografie Resistenza (19 immagini), Fondo Barilli (641 immagini), Fondo espositivo (41 immagini). L'intero Fondo è costituito da materiale eterogeneo (documenti vari, cimeli, stampe, fotografie), che è stato donato al Museo in vari momenti a partire dalla sua apertura nel 1903 fino a tutto il Novecento. Le fotografie, per motivi di conservazione, sono custodite separatamente e costituiscono un fondo a parte.
da SIUSA, Scheda complesso archivistico: "(...) Museo del Risorgimento e della Resistenza Renato Giusti (...) La documentazione è particolarmente eterogenea (...) carteggi, proclami, fotografie. / Il nucleo originario di documenti (che nell'uso comune viene denominato 'fondo Giusti', dal nome del direttore del Museo Renato Giusti, che lo ha ordinato) va dal 1785 al 1937 (...) [ed] è costituito per la maggior parte da lettere e da manoscritti diversi riguardanti le figure più note del Risorgimento mantovano, in particolare i Martiri di Belfiore. (...)"

Soggetti:
I soggetti sono vari: luoghi, avvenimenti e persone. Gli insiemi di immagini, anche piccoli, omogenei dal punto di vista tematico sono molti, tra questi i principali sono: martiri di Belfiore (ritratti, abitazioni, luoghi di prigionia, monumenti, Museo del Risorgimento); album della seconda metà del sec. XIX con ritratti di Garibaldi e di garibaldini ed altro; album della seconda metà del sec. XIX con ritratti di personaggi noti e personaggi tipici napoletani; Prima guerra mondiale (album con i ritratti dei prigionieri austriaci nel Forte di Borgorte realizzato dall'appuntato Enrico Rabon, datato 1916; personaggi, luoghi, celebrazioni); Seconda guerra mondiale (album di G. Barilli relativo alla spedizione della divisione "Pinerolo" in Albania, ex Iugoslavia, Grecia nel 1941; varie).

Notizie storico-critiche:
Nel ripercorrere le vicende del Museo, è importante premettere che dagli anni 1884-1885 cominciano a sorgere nell'Italia settentrionale i principali Musei del Risorgimento. Prima di questa data, documenti e cimeli vengono raccolti da privati, biblioteche, archivi comunali già esistenti, o musei d'arte e di storia che aprono sezioni dedicate al Risorgimento. E' proprio nel 1884 che, su proposta del Consiglio Comunale di Torino, viene istituito nella città piemontese un "Museo Storico Nazionale dell'Indipendenza Italiana" per onorare la memoria di Vittorio Emanuele II. A Mantova il direttore dell'archivio comunale Antonio Bertolotti mette insieme una raccolta di documenti, poi ceduti dal Comune allo Stato nel 1889 e quindi conservati nel relativo Archivio. Anche gli uffici comunali avevano da tempo raccolto materiale documentario risorgimentale; comunque già prima della costituzione del Museo, i documenti erano dispersi in più sedi. (Negrini s.d.; Salvadori s.d., pp. 71-86; Mortari s.d.)
da SIUSA, Scheda soggetto produttore ente: "Così Mantova venne sottoposta a duplice pressione - Torino e Milano -, ma non aderì. / Nel 1885 l'allora consigliere Fermo Rocca sollecitava la Giunta ad aprire nel Museo Comunale una sezione dedicata al Museo patriottico, ma non ebbe esito. / Diventato Sindaco nel 1894 Rocca riprese l'idea e propose l'istituzione in Mantova di un Museo del Risorgimento Italiano. La Giunta con circolare 6/4/1894 lanciò un appello ai sindaci della provincia e ai privati per la cessione di manifesti, proclami, cimeli, reliquie ecc., al Municipio che si impegnava a conservarli (...). / Venne poi costituita una Commissione nominata dalla Giunta con il compito di ordinare il materiale; su sollecitazione di detta Commissione la Giunta assunse nel 1895 la seguente delibera: 'tutti i documenti o gli oggetti di importanza storica consegnati da altri municipi o da privati, nonché altri che si trovano sparsi negli uffici e nel civico palazzo, devono venir consegnati alla Commissione.' / (...) La raccolta delle testimonianze si protrasse fino al 1902 e nel 1903, anno del cinquantenario del Martirio di Belfiore il Museo fu inaugurato. / Nel 1903 quindi il Museo risulta finalmente istituito in un'ampia sala del Palazzo Accademico (...). In seguito alla Convenzione del 1915 stipulata tra il Comune e lo Stato anche i cimeli del Museo del Risorgimento furono trasportati in Palazzo Ducale (...)."
E' nel 1920 che il Museo viene spostato dal Palazzo Accademico (sede della Civica Biblioteca) al Palazzo Ducale. Nel 1924 il Museo viene collocato nelle carceri politiche austriache del Castello di S. Giorgio. Clinio Cottafavi, direttore del Palazzo Ducale, diventa anche Presidente della Commissione comunale per il Museo del Risorgimento. Del 1938 è invece il suo trasferimento a Palazzo del Capitano in piazza Sordello. Nel 1959 il Museo viene riaperto al pubblico. Nel 1975, in occasione del trentesimo anniversario della Liberazione, vengono aggiunte due sale dedicate alla storia contemporanea, dalla Prima Guerra Mondiale alla Resistenza. (Negrini s.d.; Salvadori s.d., pp. 71-86; Mortari s.d.)
da SIUSA, Scheda soggetto produttore ente: "Nel 1986 con Delibera del Consiglio 405 del 6/12, veniva intitolato a Renato Giusti, per decenni Direttore e insigne studioso. / Nel 1996 il Museo è stato definitivamente chiuso e 'smontato' completamente, in vista di una complessiva campagna di catalogazione del patrimonio comunale."
La sezione risorgimentale del Museo della Città è oggi allestita al piano terra del Palazzo del Capitano, negli stessi locali che hanno ospitato l'ex Museo Civico del Risorgimento e della Resistenza Renato Giusti, e comprende dipinti, armi, uniformi, bandiere, oggetti 'patriottici', modellini, giornali, manifesti, stampe, opuscoli, per il periodo che va dall'arrivo dei francesi a Mantova nel 1796 all'unione del mantovano all'Italia nel 1866. (http://www.mumm.mantova.it/interno/schedemumm/pzocapitano.jsp)
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Riferimenti bibliografici
Atti e memorie, Atti e memorie. Nuova serie, Mantova, 1954
Becchetti, P., Fotografi e fotografia in Italia. 1839-1880, Roma, 1978
Mortari, A., Le acquisizioni dell'Archivio Storico Comunale in Le collezioni storiche e artistiche di Mantova. Quaderno di Civiltà Mantovana, Modena, 2000
Mortari, A., Museo del Risorgimento, s.d.
Mostra del Risorgimento, Mostra del Risorgimento mantovano 1848-1866 (Mantova , Casa del Mantegna, 21 settembre - 4 novembre 1952), Mantova, 1952
Negrini, F., La sede del Museo del Risorgimento, Mantova, s.d.
Salvadori, R., La storia del Museo Civico in L'Età del Risorgimento, Mantova, s.d.
Todeschi, S., Il Museo del Risorgimento di Mantova (1894-1915). Dalle origini alla prima guerra mondiale (tesi di laurea, Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, relatrice prof. Ilaria Porciani, A.A. 2000-2001),