Fondo Gianferrari (post 1924 - ante 1959)

Fondo

Tipologia: raccolta di studio e ricerca

Conservatore: Museo Civico di Storia Naturale. Biblioteca - Archivio Fotografico, Milano (MI)

Produttori del fondo: Gianferrari, Luisa (studioso / post 1924 - ante 1959)

Consistenza:
Gli 815 esemplari afferenti al fondo si suddivisono in 9 contenitori (di cui 7 cassette in legno e 2 contenitori sostituiti per le loro pessime condizioni di conservazione) e 3 subcontenitori.
4 diapositive su lastra di vetro formato 9x12;
7 diapositive formato 6,5x9;
791 diapositive formato 8,5x10;
2 positivi su carta formato 9x13;
1 negativo su lastra formato 9x6,5;
7 negativi su lastra formato 9x12;
1 negativo su pellicola 35 mm;
Contiene inoltre 8 lastre in vetro senza immagini impresse.

Notizie storico-critiche:
Nel 1937 la Società Lombarda di Medicina, presieduta dallo stesso Zoja, accolse la proposta della professoressa Gianferrari di istituire un Centro italiano di studi di genetica umana presso l'Università, del quale ella aveva delineato la costituzione, il programma e gli scopi, sulla sorta di analoghe iniziative straniere. Nel 1940 il Centro iniziava così la sua attività, sotto la direzione della stessa Gianferrari, presidente Luigi Zoja. L'ente era suddiviso in sezioni, presiedute da clinici responsabili della parte medica specialistica, mentre spettava al direttore la responsabilità per la parte genetica. Il suo primo impegno fu la raccolta di un vasto materiale clinico proveniente da ospedali e cliniche lombarde, che costituì il nucleo originario dello Schedario del Centro, fondamentale supporto per lo studio della trasmissione ereditaria di vari caratteri fisiologici e patologici nell'uomo. Nelle intenzioni dei fondatori, il Centro milanese avrebbe dovuto trasformarsi in Istituto nazionale di genetica ed eugenica umana e provvedere alla costituzione di uno Schedario genetico generale della popolazione italiana, tanto che tale progetto nel 1942 sembrava sul punto di trovare una pratica attuazione attraverso l'opera del ministero dell'educazione nazionale, del comune e dell'università di Milano, decisi a provvedere, ciascuno in ordine alle proprie competenze, all'organizzazione del nuovo ente. Ma gli eventi bellici ne impedirono la realizzazione. Nell'immediato dopoguerra, tuttavia, la proposta di istituire uno schedario genetico nazionale, dando obbligo ad enti e persone designati di segnalare malattie di interesse genetico o eugenico, nonché di intraprendere ricerche genetiche e statistiche sulla popolazione italiana, tornò ad alimentare il dibattito, trovando nel Centro di Milano un deciso sostenitore. Iniziative come questa non erano nuove nel panorama medico-sanitario italiano. Schedature su larga scala della popolazione erano già state condotte negli Anni Trenta da demografi, antropologi e medici, basti pensare alla cartella biotipologica del Pende. In questo senso la nuova proposta risentiva di quell'approccio teorico e pratico ai problemi sanitari, in parte dovuto all'influenza della scuola demografica e statistica italiana, ma anche alla vocazione igienista della nostra sanità, per cui certo una pratica come la schedatura nosologica rappresentava un valido strumento di prevenzione eugenica e di difesa sociale. Se un Istituto italiano di genetica ed eugenica, dotato di uno schedario genetico nazionale, fu destinato a non trovare pratica realizzazione, ben diversa sorte ebbe un altro ente, sorto presso il Centro studi milanese, il Consultorio italiano di genetica umana, antesignano di tante altre istituzioni analoghe sorte tra gli Anni Quaranta e Cinquanta e finalizzate ad una prevenzione eugenica prematrimoniale.

Riferimenti bibliografici
Gianferrari, Luisa, Sull'organizzazione e sull'attività svolta dal centro di studi di genetica umana nel primo quadrienno dalla sua fondazione in Natura - Rivista di scienze naturali, Milano, 1944, XXXV/ 112-116
Gianferrari, Luisa, Il centro di studi di genetica umana dell'Università di Milano ed i suoi consultori di genetca umana dell'università e del Comune di Milano in Natura - Rivista di scienze naturali, Milano, 1950, XLI/ 75-81