comune di Boffetto sec. XV - 1797

Comune del terziere di mezzo della Valtellina, appartenne alla pieve di Tresivio.
Il toponimo si trova citato con l’articolo determinativo: “al Bufetto”, “del Boffetto”, o anche “Alboffetum”.
Il territorio di Boffetto, che comprendeva, alla metà del XVIII secolo, le contrade di Pajosa, Valbuona, e una parte della Valle d’Agneda, faceva anticamente parte, insieme a Piateda, del comune di Tresivio (Quadrio 1775-1776).
Il comune era suddiviso nelle quattro quadre di Bonfadini, Paiosa, Agneda, Fornere.
Tutti i capifamiglia del comune in adunanza plenaria davano vita al consiglio del comune, che eleggeva il decano. Ogni quadra eleggeva un proprio deputato. Il governo della comunità era compito del decano, dei quattro deputati, e di quattro od otto consiglieri, addetti alla riscossione delle tasse e alla verifica del bilancio. Per convenzione o consuetudine il decano, che anticipava propri capitali per le pubbliche spese, veniva proposto a rotazione dalle quattro quadre. La nomina ad una carica normalmente non poteva essere ricusata (Garbellini 1982).
nell’archicio comunale di Boffetto sono conservati gli “Ordini della magnifica comunità del Boffetto” del 9 aprile 1796 (ordini di Boffetto sec. XVIII), con postille fino al 1799 approvate dal regio imperiale governatore generale della Valtellina e podestà di Sondrio Claudio Marlianici.
La comunità di Boffetto nel 1589 contava circa 85 fuochi (Visita Ninguarda 1589-1593), nel 1624 350 abitanti (Perotti 1992 a), nel 1797, infine, 516 abitanti (Massera 1991 a).

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]