comune di Albosaggia sec. XV - 1797

Comune del terziere di mezzo della Valtellina, appartenne alla pieve di Sondrio.
Il toponimo appare fissato nella forma attuale già nel XII secolo, riferito ad un vasto territorio, ripartito in numerose contrade poste sul versante orobico della Valtellina.
Originariamente Albosaggia fu una vicinia di Sondrio, e tale rimase fin verso il secondo decennio del XV secolo. Tuttavia, già nel 1354, con l’erezione della chiesa di Santa Caterina, alla comunità di Albosaggia era stato riconosciuto il diritto di eleggere autonomamente il proprio curato: la circoscrizione del comune avrebbe ricalcato di fatto quella della parrocchia.
Nel corso del XIV secolo Albosaggia fu infeudata ai Capitanei di Sondrio, e a partire dal 1395 ai Visconti, fino al 1435, quando divenne dominio dei Quadrio di Ponte.
Da un atto rogato dal notaio Beltramo Silva di Como il 19 giugno 1355, si deduce che il territorio era ripartito in quadre (contrade), con le denominazioni di contrata de Faedo vallis Sancti Salvatoris, contrata de Albosaggia de supra, contrata de Albosaggia de suptus, contrata de Torziono. Ogni contrada era a sua volta divisa in borgate (Sosio, Paganoni 1987).
Alla metà del XVIII secolo le quattro quadre erano denominate Superiore, con Cantone, Val Mana, Paribelli, Motta; Inferiore, con Moizi e Delini; Carasale; Carbonera (Quadrio 1775-1776). Le quadre erano ripartite, nel 1748, in sessanta contrade, i fuochi erano allora 337 (Cavallari 1961 c).
Nell’archivio parrocchiale di Albosaggia sono conservati gli ordini della comunità di Albosaggia, (ordini di Albosaggia sec. XVII) stesi dal notaio Francesco Giovanni Battista Piano il 22 febbraio 1670 in 41 capitoli e approvati da Giacomo Pelosio, luogotenente del governatore di Valle il 6 marzo con la partecipazione del decano (Forza 1990; Sosio, Paganoni 1987).
La comunità di Albosaggia nel 1589 contava, con tutte le contrade, più di 350 fuochi (Visita Ninguarda 1589-1593), nel 1624 2.180 abitanti (Perotti 1992 a), nel 1797, infine, 3.000 abitanti (Massera 1991 a).

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]