comune di Albaredo sec. XIV - 1797

Comune del terziere inferiore della Valtellina, e della squadra di Morbegno, appartenne alla pieve di Ardenno.
Nel 1335 (statuti di Como 1335) figurava come “comune loci de Alberedo”.
Il comune di Albaredo, nel quale, alla metà del XIV secolo, erano distinti i nobili dai vicini, come risultava da atto rogato da Guidino Castellargegno dell’8 novembre 1344, concernente il pagamento di una cauzione prestata al comune per una parte della taglia annua da pagarsi alla camera ducale (Romegialli 1886), partecipò con un proprio rappresentante alle adunanze delle comunità del terziere inferiore nel 1363 (Fattarelli 1986).
Il 5 febbraio 1543 i vicini di Albaredo convocati in sindacato nominarono gli incaricati per stendere gli ordini comunali (ordini di Albaredo sec. XVI), stabilire i dazi del comune e designare i nuovi sindaci della chiesa di San Rocco.
L’assemblea dei capifamiglia, o consiglio generale della comunità, si riuniva al suono della campana nella strada pubblica in località Costa; il comune aveva un caneparo, custodi e un console, che potevano imporre ed esigere le taglie.
La parrocchia dei Santi Rocco e Sebastiano, di nomina comunitaria, fu eretta nel 1563, con atto rogato da Giovanni Curtone di Morbegno (Visita Ninguarda 1589-1593).
Il paese è situato nella valle del Bitto verso il passo di San Marco: fu nodo strategico della strada Priula, via di comunicazione tra la repubblica delle tre leghe e la serenissima repubblica di Venezia, progettata dal podestà veneto di Bergamo Alvise Priuli e aperta nel 1592 dal capitano Zuane Quirini. La strada uscendo da Bergamo passava per Zogno, Piazza e la Val Brembana, saliva al passo di San Marco per poi scendere a Morbegno (Del Nero 1985).
La comunità di Albaredo nel 1589 contava circa 60 fuochi (Visita Ninguarda 1589-1593), nel 1624 267 abitanti (Perotti 1992 a), nel 1797, infine, 333 abitanti (Massera 1991 a).

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]