comune di Piuro sec. XII - 1797

Comune del contado di Chiavenna, appartenne alla pieve di Chiavenna.
La prima attestazione del toponimo, che nel XII e XIII secolo era variamente citato nelle forme Prore o Pluri, risale al 1021 (Atti privati 1001-1025, n. 113).
Il territorio di Piuro fece parte in origine del comune di Chiavenna; ma già nel 1113 un consiglio di Piuro nominava propri amministratori, a capo dei quali c’era un console (Fossati 1901, n. 90).
Nel corso del XII secolo, continuando discordie e controversie con il comune di Chiavenna, Piuro via via affermò la propria autonomia amministrativa: nel 1135 aveva un sindaco (Buzzetti 1921), nel 1195 un giudice, nel 1215 vi risiedeva un podestà (Crollalanza 1867), e già dal 1126 aveva propri statuti (Fossati 1901, n. 262; Lisignoli 1972-1973; Salice 1982).
Nel 1335 (Statuti di Como 1335) figurava come “comune burgi de Plurio”: Piuro, come Chiavenna, compare con la denominazione di “borgo” fin dal XII secolo, e tale appellativo non va ricollegato tanto carattere fortificato del luogo, quanto alla condizione giuridica degli abitanti, riconosciuti liberi da ogni dominatus.
Piuro, che ampliò nel tardo medioevo l’estensione dei propri pascoli con l’acquisto stabile, anche se fonte di controversie con la comunità di Schams ancora alla metà del XVII secolo, della Val di Lei (Salice 1965; Inventario Piuro 1999) nel bacino del Reno posteriore, fu tra XVI e inizio del XVII secolo un fiorente borgo commerciale, noto soprattutto per la lavorazione della pietra ollare.
Piuro fu in epoca grigione centro dell’omonima giurisdizione e dotato di propri statuti, avendo inoltre ordini per la “regola di buongoverno” della comunità (ordini di Piuro sec. XVII).
Il territorio comunale comprendeva gli abitati di Prosto, Santa Croce, San Martino, Aurogo, le contrade di Cilano, Polino, Pradello, Roncaglia, Pestera, Borsio, Cranna, Giupedo, Savogno, Dasile, Calotte; comprendeva anche la terra di Villa, che dal 1584 costituì un comune autonomo (Quadrio 1775-1776; Inventario Piuro 1999; Balatti 1958; Buzzetti 1921).
Dopo la grande frana che nel 1618 seppellì e distrusse interamente il borgo di Piuro, uccidendone la quasi totalità degli abitanti (Balatti 1958; Scaramellini 1988 a), il comune risultava articolato nelle quattro vicinanze o quartieri di Sant’Abbondio, Savogno, Prosto, Santa Croce. Ciascuna vicinanza (sono attestate nella prima metà del XVII secolo anche quella di Borgo superiore di Roncaglia e quella di Aurogo) aveva un consiglio e propri capi, nominava esattori ed eleggeva propri rappresentanti nei consigli del comune.
Il 1 maggio 1794 il consiglio generale di Piuro incaricò una deputazione di scelti cittadini per compilare un piano di riforma amministrativa che fu poi approvato dallo stesso consiglio (Crollalanza 1867).
Il comune di Piuro aveva il diritto di nomina del parroco e dei sacerdoti in cura d’anime.

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]