comune di Brignano in Gera d'Adda sec. XIII - 1757

Il castello di Brignano, già citato nel 1106, venne nel 1186 dato in feudo ai Visconti i quali furono confermati nella signoria di Brignano anche dagli Sforza. In un documento del primo Duecento vengono menzionati per la prima volta il comune e il console. Nel 1331 faceva capo alla “facta” di Porta Santo Stefano “de Foris” (Statuto di Bergamo 1331). Nel corso del Quattrocento passò sotto il dominio dello stato di Milano.
Fra i privilegi che i “Brignanesi solevano chiedere al feudatario erano: promessa che i fortilizi della loro terra non sarebbero stati distrutti; che non fossero soggetti ad alcun signore o ad altra comunità; che fosse loro concesso di governarsi a modo proprio; che i consoli avessero giurisdizione sino a dieci lire imperiali, per somme superiori dipendendo da Milano; che la comunità potesse fare mercato e avesse dazi della dogana (Carminati 1892).
In età moderna venne infeudato a Bona Bianca Sforza Visconti, marchesa di Caravaggio. Per l’amministrazione della giustizia era soggetto ad un giudice di nomina feudale risiedente, a metà Settecento, a Vailate. Il comune era amministrato da un consiglio ordinario formato da sei rappresentanti della comunità, eletti a sorte, per un biennio, tre dei quali mutavano annualmente, oltre a un cancelliere. Per due mesi, a turno, i deputati sembrano agire come sindaci : “due mesi per ciascuno vien appoggiata la custodia e la vigilanza sopra il comunale interesse”. A metà Settecento contava 1760 abitanti (Risposte ai 45 quesiti, 1751).
La riforma del 1755 organizzò il comune secondo il dettato generale (editto 30 dicembre 1755).

ultima modifica: 09/12/2003

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]