amministrazione centrale dipartimentale 1802 - 1805

Con la legge sull’organizzazione delle autorità amministrative (legge 24 luglio 1802) l’amministrazione dipartimentale, già presente nell’ordinamento della repubblica cisalpina, venne riattivata, ma con funzioni del tutto diverse dal precedente istituto. Alla nuova amministrazione dipartimentale furono infatti attribuite le competenze assegnate in precedenza al consiglio di prefettura, non più previsto dalla stessa legge. Nell’amministrazione dipartimentale veniva concentrata la gestione di “tutti gli affari del dipartimento e della privativa amministrazione” dei fondi e spese che la legge aveva dichiarato di spettanza dipartimentale (art. 39). In base alla stessa legge le amministrazioni dipartimentali estendevano la propria competenza anche ad altri importanti aspetti, quali il riparto delle imposte tra i comuni, la gestione delle opere pubbliche e il controllo contabile del ricevitore dipartimentale. L’amministrazione dipartimentale era composta da sette membri nei dipartimenti maggiori (Olona e Reno), e da cinque membri nei rimanenti. I componenti venivano scelti su una doppia lista di candidati che venivano proposti dai consigli generali, ma che dovevano contemporaneamente essere iscritti nei collegi elettorali di cui potevano fare parte solo cittadini selezionati su base censitaria nei termini previsti dalla costituzione. le amministrazioni dipartimentali concentravano una doppia funzione di gestione amministrativa e di rappresentanza degli interessi locali, in quanto ricevevano i ricorsi inoltrati da particolari, corpi e comunità del dipartimento per trasmetterli al prefetto. Lo stesso prefetto, come rappresentante del potere esecutivo in sede periferica, poteva in casi eccezionali previsti dalla legge sciogliere le amministrazioni dipartimentali e sostituirle provvisoriamente, come garanzia per una corretta amministrazione. Certamente la reintroduzione delle amministrazioni dipartimentali, vista dal governo come una scelta funzionale agli equilibri politici e al consenso dei ceti in esse rappresentati, venne a creare una situazione di potenziale conflitto di poteri con il prefetto (Antonielli 1983). Tale situazione venne risolta definitivamente con la soppressione delle amministrazioni dipartimentali disposta con il decreto sull’amministrazione pubblica e sul comparto territoriale del regno d’Italia (decreto 8 giugno 1805 a), che accentrava le funzioni e i poteri in precedenza commessi a tali istituti attribuendoli al prefetto (Coraccini 1823; Roberti 1947; Ghisalberti 1974; Zaghi 1989).

ultima modifica: 12/06/2006

[ Saverio Almini ]