podestà di Lovere 1402 - 1797

La podestaria di Lovere, non citata in un elenco di analoghi uffici del 1384, venne costituita fra il 1389, data per la quale abbiamo una prima citazione di un “notaius, missus regis et iudex ordinarius”, e il 1404, data a cui risale un privilegio di Martino Visconti alla valle Seriana Superiore nel quale si fa menzione a un giusdicente in Lovere già attivo. Pandolfo Malatesta concesse, nel 1409, piena giurisdizione nel civile per il podestà, salariato dalle comunità locali. Inoltre, concesse un limite di 25 lire per i giudizi del podestà; oltre questa cifra ci sarebbe stata la necessità del giudizio concorde di un collegio nominato dai comuni. In caso di dissidio, sarebbe stato investito del giudizio un arbitro eletto da podestà e consiglieri. Questo tipo di sentenze sarebbero state inappellabili. Gli introiti delle condanne sarebbero andate al comune di Lovere, fatta eccezione di quelle contro ufficiali podestarili, che sarebbero finiti alla camera fiscale di Bergamo.
Nel 1413, però, ritroviamo a Lovere un reggente di nomina ducale. Nello stesso anno Filippo Maria Visconti concesse un privilegio che ripercorre da vicino quanto disposto quattro anni prima dal Malatesta. In quella data fu confermata l’estensione della podesteria fino a Predore, e l’inclusione di Pisogne. Nel 1414-15 Lovere ripassò al Malatesta, per tornare ai Visconti nel 1420. Lovere e la sua zona rimasero ai Visconti fino al 1427, rette da un capitano del lago e da un vicario residenti a Lovere. La fedeltà a Venezia di Lovere risale al dicembre 1427, con la concessione dei vecchi privilegi l’anno successivo.
Nel 1428 la giurisdizione di Lovere si estendeva su Sovere, Sellere, Bossico, Costa e Volpino. Meno certa la presenza di Tavernola, Cambianica e Vigolo. Escluse Riva e Solto. Il primo vicario venne nominato da Venezia, nella persona di Rainaldo da Fermo nel luglio 1428. Bergamo si lamentò del fatto, rivendicando il diritto di nomina. Nel maggio successivo Venezia intimò ai propri rettori in Bergamo di non nominare giusdicenti di Lovere. Dalla fine del 1437 alla metà del 1441 Lovere ripassò sotto Milano. Restò definitivamente sotto Venezia con la pace del 1443. Nell’agosto 1447 abbiamo la prima nomina, da parte del podestà di Bergamo, di un bergamasco a podestà di Lovere. Nel 1449, Sovere, Sellere e Bossico appaiono già con la valle Seriana Superiore e a Lovere restano soggetti i soli comuni di Costa e Volpino. Dal 1453 fu Bergamo a nominare i giusdicenti di Lovere.
Nel 1589 Lovere chiese di ampliare i poteri del podestà o ampliando a Riva e Solto la giurisdizione, o estendendo, dalle 100 lire nel civile e 25 nel penale a 300 nel civile e 50 nel penale la sua autorità. Nel febbraio 1593 si venne incontro a tali richieste: il podestà sarebbe dovuto essere un membro del collegio dei dottori e del consiglio maggiore, poteva condurre un cavaliere e un cancelliere, annuali, con contumacia di due anni, oltre all’aumento della giudicatura a 50 lire nel penale e 350 nel civile. Bisogna ricordare che l’eletto poteva rinunciare. Nel caso, però, la rinuncia non fosse stata accolta dal consiglio, doveva accettare, pena una contumacia decennale da ogni altra carica.
Tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, divenne quasi impossibile trovare chi accettasse di andare a Lovere a causa delle continue lettere di scuse e dei rifiuti. Fra il 1607 e il 1618 le autorità di Bergamo cercarono di rimediare alternando misure repressive (ammende e contumacia dai pubblici uffici fino a venti anni) e incentivi economici per chi accettasse la nomina (ad esempio, nel 1614 si stabilì che il compenso sarebbe stato erogato per metà all’inizio del mandato e il rest alla fine). Dopo qualche difficoltà iniziale, la situazione andò a definirsi verso la normalità con addirittura il rinnovo dell’incarico. Nel 1712 si aumentò ancora la giurisdizione, portandola a 700 lire nel civile. Nel 1752 Castro chiese, e ottenne, di passare sotto Lovere. Nel 1755 la giurisdizione passò a 1000 lire.
Disponeva di un proprio cancelliere. Nominato dal podestà, era mantenuto a sue spese. Giurava all’inizio del suo mandato nelle mani del cancelliere del comune. Aveva l’obbligo di tenere i libri delle condanne civili e penali, portandoli ogni tre mesi alla cancelleria comunale perché se ne potesse trarre la lista dei condannati. Alla fine del reggimento podestarile, doveva depositare i libri presso la cancelleria comunale per la loro conservazione (Silini 1981).
Geograficamente la podestaria di Lovere era situata nella parte orientale del territorio bergamasco, ed era delimitata a Nord e a Est dal territorio bresciano, a Sud dalla val Cavallina e ad Ovest dalla valle Seriana Superiore.

ultima modifica: 27/10/2002

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]