comune di Mozzanica sec. XII - 1757

La prima attestazione dell’esistenza del comune di Mozzanica risale al 1189, anno in cui il podestà di Cremona concesse alla comunità alcuni privilegi. I primi statuti risalgono al 1303, alla fine della “signoria” dei Cortenuova (statuto di Mozzanica 1303).
Nell’ottobre 1336 Azzone Visconti concesse altri privilegi a Mozzanica mentre nel 1357 vennero rivisti gli statuti. Il comune trecentesco era amministrato da due consoli, un procuratore e un massaro i quali restavano in carica per sei mesi e avevano una contumacia biennale.
Mozzanica venne occupata dai veneziani nel 1432 ma già nel 1435, anno in cui vennero rinnovati gli Statuti, tornò sotto Milano, a cui rimase legata sino alla fine del Settecento.
Secondo gli statuti quattrocenteschi la comunità era retta da un consiglio che eleggeva ogni 31 dicembre i consoli.
I consoli a loro volta nominavano quattro persone della comunità che, insieme ad altre otto nominate da una parte dei consiglieri in carica, sceglievano i futuri membri del consiglio, in numero variabile. La contumacia dei consiglieri era annuale. L’amministrazione della giustizia era piuttosto ampia e scarse erano le possibilità di appello all’esterno.
Venivano nominati anche alcuni sindaci per controllare la gestione finanziaria del comune.
Altri salariati erano: un canevario e un procuratore nominati dal consiglio, due estimatori, quattro sindacatori e due banditori eletti dai consoli. Gli statuti del 1435 non fanno cenno esplicito all’esistenza di un consiglio generale ma si sa che nominava i consoli (Albini 1987).
A metà Settecento la comunità appare infeudata al conte Francesco Candiani, residente in Milano e rappresentato in loco da un delegato.
A quella data la comunità era amministrata da un consiglio generale, da un consiglio ordinario
Il podestà, che abitava a Rivolta, partecipava al consiglio generale. Il console prestava giuramento al banco criminale di Cremona.
Il consiglio generale si riuniva in agosto (per le imposte) e quando era necessario. Il consiglio era formato da tutti i maggiori estimati, dai membri del consiglio ordinario e da tutti i capi di casa avvisati otto giorni prima della riunione.
Il consiglio ordinario era formato da dodici persone, tutte con estimo reale, un terzo dei maggiori, un terzo dei medi, un terzo dei minori estimati. Ogni tre mesi venivano eletti, dal consiglio ordinario, due sindaci ed un canepario che assisteva agli incanti. Alla fine dell’anno i dodici consiglieri uscenti eleggevano i successori. Il cancelliere della comunità vi risiedeva.
La riforma del 1755 organizzò il comune secondo il dettato generale (editto 30 dicembre 1755).
A fine Settecento la comunità salariava anche un sindaco, un chirurgo, un console, un custode dell’orologio, un camparo per le acque, un pedone distrettuale, un esattore, un postaro del sale e un cancelliere delle acque.
Nel 1757 venne inserito nella delegazione seconda della provincia superiore del contado di Cremona (editto 10 giugno 1757), nel 1786 nella delegazione seconda della provincia di Cremona (Compartimento 1786).

ultima modifica: 09/12/2003

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]