parrocchia di San Maurizio sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Como. In un arbitrato datato 26 febbraio 1412, compaiono come parti il beneficiale e rettore della chiesa di San Maurizio di Ponte e il cappellano della chiesa di San Tommaso di Tresivio (Index alphabeticus).
Negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Gerardo Landriani nel 1445 compare il "presbiter Andrea de Iudicibus", rettore della chiesa curata di San Maurizio di Ponte in Valtellina. Nella chiesa risultano operanti due cappellani, titolari dei benefici di San Giovanni e di Sant'Antonio, di patronato comunitario (Visita Landriani 1444-1445).
Ponte avrebbe ottenuto la separazione dalla plebana di Tresivio nella seconda metà del XV secolo e risulta autonoma a partire dal XVI secolo (Carugo 1990). In data 12 agosto 1452 si ha un atto di conferma dell'elezione di un "parochus" di San Maurizio di Ponte (Collationes Benefitiorum, vol. II, p. 766; Index alphabeticus). San Maurizio compare già come "ecclesia parochialis" nel 1457, in un atto datato 22 febbraio, relativo all'unione della chiesa rurale di Santa Cristina di Ponte in Valtellina con la "ecclesia parochialis" di San Maurizio sempre di Ponte (Collationes Benefitiorum, vol. I, p. 467; Index alphabeticus), e ancora nel 1458 (Collationes Benefitiorum, vol. II, f. 222; Index alphabeticus).
Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi la chiesa di San Maurizio di Ponte è attestata nella pieve di Tresivio, con un proprio rettore (Sinodo Volpi 1565).
Nel 1614, all'epoca della visita del vescovo Filippo Archinti nella pieve di Tresivio, nella chiesa parrocchiale di San Maurizio di Ponte esisteva la confraternita della concezione della Beata Maria, eretta all'altare della Beata Maria o della sua Immacolata Concezione, la confraternita della Beata Maria Vergine, definita confraternita maggiore dei laici. Entro i confini della parrocchia di Ponte si avevano le chiese della Beata Maria Vergine, di Sant'Antonio, della Santissima Trinità, dei Santi Rocco, Cristoforo e Sebastiano, di San Lorenzo di Piazza; di San Michele arcangelo di Sazzo (Visita Archinti 1614-1615).
Il 21 ottobre 1638 fu eretta la prepositura e il canonicato di Ponte in Valtellina, come risulta da un atto conservato presso l'archivio parrocchiale, rogato dal notaio Bernardino Pagani. In base alla documentazione presente nell'archivio parrocchiale, si desume che la confraternita pontasca di Santa Marta è attestata nel 1602, la confraternita del Rosario risultava soppressa all'altezza del 1826, la confraternita del Santissimo Sacramento fu ripristinata il 28 novembre 1746 e aggregata nel 1916 all'arciconfraternita primaria in Roma, la compagnia di San Luigi risulta attestata dall'anno 1727 al 1920 e la confraternita del Carmelo figura eretta il 21 aprile 1670 presso la chiesa della Beata Vergine di Campagna (Inventario San Maurizio 1993).
La chiesa di San Maurizio e compagni martiri di Ponte è attestata alla fine del XVIII secolo come collegiata con un preposito e sei canonici, fra i quali due coadiutori in cura d'anime, nella pieve e vicariato di Tresivio e Ponte (Ecclesiae collegiatae 1794).
Alla fine del XVIII secolo la rendita netta del beneficio prepositurale, di giuspatronato dei capifamiglia della comunità, era di lire 690; lo stato attivo del beneficio teologale, sotto il titolo della concezione della Beata Vergine Maria, era di lire 613.10 di Milano; i carichi erano rappresentati dalle incombenze dell'ufficio canonicale; lo stato attivo del canonicato di diritto patronale, sotto il titolo di San Nicolò da Bari, era di lire 350 circa di Milano; lo stato attivo del canonicato di Santa Marta era di lire 308 di Milano; lo stato attivo del canonicato di Santa Maria "in campestri" era di lire 525 di Milano; la rendita del canonicato sotto l'invocazione di San Giuseppe era di lire 350 di Milano; la rendita di un altro canonicato era di lire 200 di Milano; il carico ammontava a lire 136 di Milano; lo stato attivo del canonicato sotto il titolo dei Santi Giuseppe e Lorenzo era di lire 340 di Milano; lo stato attivo del canonicato sotto il titolo del Santissimo Rosario era di lire 230 di Milano; lo stato attivo del canonicato di San Giovanni Battista era di lire 450 di Milano; lo stato attivo del canonicato sotto il titolo del Santissimo Sacramento era di lire 600 circa di Milano. I carichi dei canonicati erano rappresentati dalle incombenze dell'ufficio. Nella parrocchia di Ponte erano erette le confraternite del Santissimo Sacramento e di Santa Marta; esisteva un collegio degli ex Gesuiti e un Monte di Pietà. La popolazione di Ponte era di circa 2000 abitanti (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798).
Il vicariato foraneo di Ponte si costituì probabilmente tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, comprendente le parrocchie di Ponte in Valtellina, Arigna e Sazzo. Nel 1893, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, Ponte era sede di un vicariato foraneo comprendente le parrocchie di Sazzo, Ambria, Boffetto e Piateda (Visita Ferrari, Vicariato di Tresivio). La rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 210; quella del beneficio coadiutorale, derivante dalla fusione di due benefici attuata il 31 dicembre 1872 con decreto della curia vescovile, di lire 562.69; quella del beneficio teologale di Ponte in Valtellina, di nomina della fabbriceria, di lire 573.42. Nella parrocchia di San Maurizio martire di Ponte si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, maschile e femminile, fondata nella chiesa dei Santi Marta e Filippo, la confraternita del Carmine, fondata nella chiesa della Beata Vergine di Campagna, il Terz'Ordine francescano e le Figlie di Maria sotto il titolo di Maria Vergine Immacolata di Sant'Agnese. Nella parrocchia di Ponte, di nomina popolare, esistevano le chiese della Madonna del Buon Consiglio, di San Giuseppe, della Santissima Trinità, di San Gregorio Magno, definita antica parrocchiale, di Sant'Antonio abate, di Santa Cristina vergine e martire, di San Lorenzo martire, di San Rocco, di Sant'Antonio di Padova, di San Bernardo abate sul monte omonimo, la chiesa ed oratorio dei confratelli e delle consorelle del Santissimo Sacramento, la chiesa oratorio di San Francesco Saverio, di patronato dei nobili Piazzi, la chiesa oratorio di San Francesco d'Assisi, di patronato Quadrio Seranda, la chiesa oratorio dell'Immacolata, di ragione della parrocchia e della famiglia Moltoni Rosnin, e la cappella dei Santi martiri in valle di Ron. Il numero delle anime era 2320 (Visita Ferrari, Vicariato di Ponte).
Nel corso del XX secolo la parrocchia di San Maurizio di Ponte in Valtellina è sempre stata sede vicariale; con decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como, fu assegnata alla zona pastorale XIII della Media Valtellina e al vicariato foraneo di Sondrio (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato C della Media Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Alessandra Baretta ]