comune di Brusimpiano sec. XIV - 1757

La località di Brusimpiano venne citata nella forma “Brosino Piano” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano del 1346 e faceva parte della pieve amministrativa della Valtravaglia e di quella ecclesiastica di Arcisate. Era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346).
La documentazione della visita pastorale di san Carlo Borromeo del 1574 segnalava 31 focolari con 192 abitanti. Da questi si passò a 560 nel 1687 (Visita Federico Visconti, Pieve di Arcisate).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Brusimpiano risultava compreso nella pieve di Arcisate (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 4).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, Brusimpiano era infeudato al conte Giulio Visconti, cui pagava ogni anno 18 lire di censo feudale. La giustizia era amministrata dal podestà dei vicecomitali della pieve di Arcisate, che aveva il suo banco o tribunale in Arcisate, distinto dal banco del podestà feudale della pieve. Il comune, che contava allora 410 anime, non aveva comuni minori aggregati.
L’unico consiglio era “quello formato dagli uomini capi di casa” in luogo pubblico per trattare dei pubblici affari. Le deliberazioni venivano prese a maggioranza. L’amministrazione del comune era affidata al sindaco e a un deputato, che venivano eletti dagli uomini della comunità e duravano in carica anche per più anni. Questi rappresentanti pubblicavano le imposte e curavano l’elezione di un esattore. Oltre al sindaco e al deputato, la comunità eleggeva anche un cancelliere, abitante nel paese, che veniva pagato 14 lire all’anno e conservava presso di sé i libri e le scritture del comune (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3037, vol. XX – XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 10).

ultima modifica: 23/08/2006

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]