comune di Capo di Lago sec. XVI - 1757

In un documento del 1126 viene citata Capolago come località del territorio di Buguggiate (Rota, Origine Varese, p. 50). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti Capolago risultava tra le comunità censite nella pieve di Varese (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 50-51).
Capolago appare nella forma Codelago tra le comunità censite che pagavano la loro quota di sale nel 1633. La quantità attribuita a Codelago era di 9 staia (Oppizzone 1634). Il territorio di Capo di Lago venne misurato separatamente nel 1722 dal geometra Francesco Germani in occasione delle operazioni censuarie del catasto c. d. teresiano (Morando, Mura 1997-1998, MUT 15.2).
Nel 1751 il comune non aveva feudatari. Non vi risiedeva alcun giudice, ma la giustizia era amministrata dal giudice regio, che risiedeva in Varese e non percepiva compenso da parte della comunità. Il console prestava giuramento alla banca criminale del giudice regio.
Da Capo di Lago dipendeva il piccolo comune di Novellina, che appariva disegnato nella stessa mappa, al quale il comune dominante assegnava le sue porzioni dei carichi.
Il consiglio era generale essendo formato da un sindaco e console con tutta o la maggior parte dei capifamiglia del paese, che intervenivano per qualunque evento nella pubblica piazza, dopo il suono della campana. I sindaci e il console non si eleggevano né si sostituivano nel congresso, poiché queste funzioni pubbliche erano esercitate per 15 giorni a rotazione da ogni uomo censito. Ai medesimi era affidata la vigilanza sopra la giustizia dei pubblici riparti e sopra ogni altra necessità.
Il comune disponeva di un cancelliere che abitava in Varese e curava le poche scritture, che consistevano in un solo libro dei riparti originali. L’emolumento era di 13 lire annue per le attività ordinarie.
Le anime collettabili e non collettabili erano circa 185 (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [1], fasc. 8).

ultima modifica: 28/08/2006

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]