comune di Cuvirone sec. XIV - 1757

La località di Covirono, della pieve di Somma, appare citata come luogo unito a Zimbri (Cimbro) negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano (Compartizione delle fagie 1346). Nella relazione del 1633 di Ambrogio Oppizzone, tra le località della pieve di Somma che pagavano per una quota di sale, si trova “Curono”, identificabile con Cuvirone (Oppizzone 1634).
Il territorio fu infeudato nel 1648, assieme a Quinzano, Montonate, Vizzola, San Pancrazio, Cimbro e in parte Villa Dosia, a Cesare Visconti, marchese di Cislago. Il feudo non comportava dazi, né entrate feudali, ma solo una ricognizione feudale annua di 15 galline e mezzo per l’intero feudo.
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune, che contava a quel tempo circa 230 anime collettabili, risultava infeudato al conte di Castelbarco, a cui corrispondeva una gallina per ogni focolare.
Nel paese non risiedevano giudici, ma si faceva riferimento al luogotenente, che aveva sede in Somma e al quale non si pagava salario.
Cuvirone non aveva sotto di sé altro comune; non aveva sindaco né reggente, ma solo un console cancelliere, che veniva sostituito ogni mese. In occasione di ordini che giungevano al comune per fare adunanza, si facevano le riunioni nella pubblica piazza, premesso il suono della campana. Il comune aveva una rendita di circa 90 lire derivante dalle brughiere date a livello.
Il console cancelliere si occupava anche delle pubbliche scritture. Il comune non disponeva di procuratore né agente a Milano (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di Somma, fasc. 10).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]