comune di Galliate 1199 - 1757

Galliate disponeva già di consoli nel 1199. Infatti un documento di quell’anno cita Giacomo Visconti, di Malnate, quale “consul de loco Galliate” (Rota, Origine). La località di Galliate, citata come “Gayà cum Galiono” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, come appartenente alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346).
Nel 1538 Galliate venne infeudata a Egidio Bossi.
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti Galliate risultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 50-51).
Dalle risposte ai 45 quesiti della II giunta del censimento dello stato di Milano emerge che Galliate era comune infeudato al marchese Bossi, al quale però non pagava diritti feudali.
La giustizia era amministrata dal giudice regio, residente a Varese, e dal giudice feudale, all’epoca Nicolao de Cristoforis. Il console presentava il suo ordinario giuramento alla banca criminale di Varese e una copia al podestà feudale.
Gli ufficiali erano due reggenti eletti a voce, come risulta dalla scrittura fatta dal dottor De Cristoforis, e un console che veniva sostituito ogni mese, e avevano il compito di vigilare sulla giustizia dei pubblici riparti.
Il cancelliere risiedeva nel territorio e conservava in casa le poche scritture esistenti. Lo stato delle anime abitanti nel paese era di 240 (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [1], fasc. 13).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]