comune di Prospiano sec. XVII - 1757

Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Prospiano risultava tra le comunità censite nella pieve di Olgiate Olona (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 35-36).
Prospiano appare nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano”, di Ambrosio Oppizzone, del 1633. Alla comunità erano state attribuite 8 staia di sale (Oppizzone 1634).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il territorio, che faceva parte della pieve di Olgiate Olona, era infeudato al marchese Alessandro Terzaghi di Gorla Maggiore, al quale però la comunità non aveva mai effettuato alcun pagamento per diritti feudali.
Il paese era sotto la giurisdizione del podestà feudale, che abitava a Gallarate, dove risiedeva anche il giudice regio, presso la sede del quale il console di Prospiano prestava giuramento.
Il comune non era solito tenere consigli, “né pubblici né privati” e non eleggeva ufficiali né deputati.
Unico rappresentante della comunità era il console, che veniva scelto tramite pubblico incanto il primo gennaio di ogni anno, attribuendo la carica a chi faceva “minore oblazione”. Il console aveva il compito di vigilare sulla situazione della comunità e di segnalare qualsiasi fatto rilevante ai primi estimati e al cancelliere, per le decisioni da prendere. Il comune disponeva di un cancelliere, che retribuiva con 19 lire annue, comprendendo le spese per carta, libri e inchiostro, mentre non si serviva di procuratori o agenti. Il cancelliere teneva presso di sé i libri dei riparti. Nel paese si contavano 157 anime, collettabili e non collettabili (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve di Olgiate Olona, fasc. 13).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]