comune di San Sepolcro sec. XII - 1757

Nel 1187, in una sentenza dei consoli di Milano, viene citato un console “loci de S. Sepulchro”, che interveniva in giudizio a suo nome e a nome degli altri vicini dello stesso luogo, in una lite con gli abitanti di Comabbio (Bognetti 1978, pp. 230-231). Nel XIV secolo, San Sepolcro, località della pieve di Brebbia, venne citata negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano: era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo San Sepolcro risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 7-8).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, San Sepolcro era un comune di circa 46 anime infeudato a Giulio Visconti Borromeo Arese, cui versava ogni anno complessivamente 8 lire e 8 soldi.
Il comune fino al 1757 risultava aggregato alla comunità di Comabbio nella mappa di seconda stazione del catasto teresiano relativa a questa località. Nella mappa il riquadro relativo a S. Sepolcro risulta ritagliato. In realtà però le due comunità erano separate per quanto riguardava i carichi fiscali.
Il giudice competente era il podestà di Gavirate. Il console prestava il proprio giuramento alla banca criminale dell’ufficio di Gallarate competente per le cause di maggior magistrato.
La comunità era priva di consiglio generale, ma essendo costituita da solo tre focolari poteva fare riunioni immediate e si serviva di console o sindaci che svolgevano a turno le loro funzioni, vigilando sull’esattezza dei pubblici riparti.
Il cancelliere risiedeva a Comabbio e conservava in una cassa nella sua abitazione le scritture pubbliche; il suo salario era di 4 lire (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 21).
Il Compartimento territoriale specificante le cassine del 1751 riporta il comune di San Sepolcro immediatamente dopo quello di Comabbio. Non risultava ancora, quindi, l’aggregazione a Ternate (Compartimento Ducato di Milano, 1751).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]