comune di Busto Arsizio 1757 - 1797

Nel compartimento territoriale del 1757 Busto Arsizio risultava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757). Il 23 giugno dello stesso anno, l’imperatrice Maria Teresa emanò un regolamento sull’amministrazione della comunità di Busto. In base alle nuove disposizioni, il convocato generale degli estimati doveva eleggere il consiglio generale della città, composto da 32 estimati. Il convocato aveva facoltà sia di eleggere nuovi membri del consiglio, sia di confermare i membri del consiglio esistente. Poiché “le adunanze di tutti i possessori del territorio di Busto per la moltitudine di essi sono troppo difficili a eseguirsi, ed a regolarsi, così in avvenire resterà trasferita nel detto consiglio generale tutta l’autorità, e rappresentanza del comune, con tutte le facoltà accordate dalla Riforma suddetta del dì 30 Dicembre 1755 al convocato generale dei possessori, e con tutte le facoltà, di cui in oltre è solito godere il presente Consiglio generale non repugnanti al presente regolamento”. Il consiglio rappresentava l’intero comune: venivano pertanto soppresse tutte le divisioni precedenti, cioè i comuni denominati Arconati, Mizzaferro, Pasquali, Pozzo e Visconti, e si vietava qualsiasi divisione futura, cosicché Busto avesse un solo governo, una sola cassa e un unico estimo. Era compito del consiglio generale eleggere ogni anno i deputati dell’estimo, secondo la riforma del 30 dicembre 1755, cap. 3. I deputati presiedevano il consiglio, convocavano e regolavano le riunioni con l’assistenza del cancelliere delegato. La carica di consigliere aveva la durata di quattro anni; ogni anno, nell’adunanza per le elezione dei nuovi ufficiali, si dovevano nominare otto nuovi consiglieri, che sostituivano otto dei precedenti consiglieri. Nel consiglio non potevano entrare soggetti che fossero legati da parentela “fino al secondo grado civile”. Il deputato della tassa personale e quello della tassa mercimoniale partecipavano al consiglio “per rappresentare in caso di bisogno le occorrenze dei loro corpi”. Gli estimati potevano avere accesso con facoltà di parlare all’adunanza annuale “per lo scrutinio delle spese per la nuova imposta”. Infine, la comunità aveva facoltà di eleggere, come per il passato, due sindaci e due consoli (editto 23 giugno 1757).
Il comune nel 1786 fu compreso nella provincia di Gallarate, con le altre località della stessa pieve di Gallarate, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786 c).
Dalla fine del 1787 Varese sostituì Gallarate come sede dell’intendenza politica. Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate risultavano inseriti nel distretto XXXIII della provincia di Milano (Compartimento Lombardia, 1791).

ultima modifica: 03/04/2006

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]