monastero di Santa Maria Teodote sec. VII - 1799

Monastero benedettino femminile.
L'abbazia benedettina di Santa Maria Teodote di Pavia, denominata dal XIII secolo anche Santa Maria della Pusterla, viene fondata dal nobile pavese Gregorio durante il regno di re Cuniperto tra il 679 e il 700 (Historia Langobardorum, V 37; Hudson 1987, p. 294). Nei secoli centrali del medioevo (IX-XII) il monastero riceve numerose donazioni imperiali e diplomi di immunità e conferma dei propri beni da parte degli imperatori Lotario (833, 834, 839, 841), Ludovico II (871), Carlomanno (876), Carlo il Grosso (880), Arnolfo (895), Guido, Ludovico III (901), Berengario I, Ugo, Ottone I, Ottone III, Enrico III e Federico I (Majocchi 2003, pp. 23, 35, 74). Nel diploma imperiale di Ottone III del 1 agosto 996 risulta che il monastero possiede terre in Lomellina e diritti di pesca sul Po (MGH, Ottonis III diplomata, 1893, 932). Nei secoli XII-XIII le principali proprietà del monastero si concentrano a Borgo San Donnino (circa 550 ettari), intorno a Voghera (circa 150 ettari) e Zenevredo, località nella quale il monastero deteneva diritti signirili di banno e quote maggioritarie del locale castello (De Angelis Cappabianca 1982, pp. 7-22; Forzatti Golia 2004, pp. 214-216). Nel 1399 il monastero conta dieci monache (Decretum Centueri 1399). Nel 1473 alle monache benedettine subentrano le monache benedettine osservanti cassinesi (Forzatti Golia 2002, p. 374; Pellegrini 1995, p. 241). Nel 1778 la rendita liquida del monastero ammonta a 34.650,10 lire; il monastero conta qurantatre monache (Taccolini 2000, p. 78). Il monastero di Santa Maria Teodote viene soppresso nel 1799 (Guderzo 1995, p. 373).

ultima modifica: 12/06/2006

[ Piero Majocchi ]