monastero di San Tommaso sec. XI - sec. XV

Monastero benedettino maschile.
Si trovava ad Acquanegra sul Chiese, in passato in diocesi di Brescia, alla confluenza del fiume Chiese nell'Oglio; ne resta la chiesa, ora parrocchiale. Il monastero è ritenuto erroneamente vallombrosano da parte di alcuni storici locali (Prestini 1990 a, p. 10; Toesca 1987, p. 437). Poche e frammentarie sono le notizie a proposito di questo ente che non è stato finora oggetto di studi storici approfonditi e ricerche sistematiche. Le sue origini, attribuite dalla storiografia locale all'VIII secolo (Brunelli 1986 a, p. 19; Brunelli 2004, p. 67) risalirebbero al 1053 (Violante 1963, p. 1037) o al 1055, e alla donazione di Adelasia moglie del conte Ugo, probabilmente originario di Montichiari: la contessa fondò "pro anima" e dotò il monastero, sottoponendolo alla protezione della chiesa di Roma (Kehr 1913, p. 354). Nel 1064 vi si trattenne l'antipapa Onorio II che aveva rifiutato di presentarsi al concilio di Mantova (Violante 1963, p. 1037).
Per quanto riguarda il patrimonio dell'ente, il monastero possedeva beni ad Acquanegra e Mosio, tra cui la chiesa di San Zeno (Brunelli 1986 b, p. 41) e dal 1101 il monastero di Santa Maria della Geronda di Bozzolo, in diocesi di Cremona, pressoché deserto nel 1306 e quindi passato in commenda (Menant 1979, p. 31), a Montichiari (Baronio 2003, p. 30) e a Castelgoffredo, questi ultimi derivati da una donazione di Matilde di Canossa (Brunelli 1986 a, p. 28). Nel XII secolo il monastero ricevette diversi privilegi a conferma dei suoi beni e della sua autonomia. Innocenzo II nel 1136 confermò a San Tommaso la dipendenza da Roma, i possessi, il diritto di elezione dell'abate e la libera sepoltura e conferì inoltre al cenobio l'immunità dal vescovo e dai suoi messi per le decime e altri introiti spettanti al monastero (Kehr 1913, p. 354). Nel corso del secolo Eugenio III, Alessandro III, Lucio III e Urbano III confermarono il privilegio dell'immunità. San Tommaso ricevette anche il riconoscimento dei propri beni e diritti dall'autorità imperiale, nel 1137 da Lotario III e nel 1158 da Federico I (Kehr 1913, pp. 354-355). Allo stato attuale non si conosce praticamente niente altro sul monastero (Toesca 1987, p. 435). Nel XV secolo San Tommaso risultava già in commenda e nel 1431 la carica era occupata dal cardinale Guido Gonzaga (Brunelli 2004, p. 75).

ultima modifica: 12/06/2006

[ Diana Vecchio ]