monastero di San Pietro sec. XII - 1343

Monastero benedettino femminile.
Non si hanno notizie a proposito della fondazione del cenobio: come osserva Paul Fridolin Kehr, "origines huius monasterii, quod moniales ordinis sancti Benedicti olim inhabitaverunt, obscurae sunt" (Kehr 1913, p. 336). Nel 1148 il monastero risultava già costituito e dipendente dal capitolo cattedrale, come riportato in un documento di Eugenio III (Kehr 1913, p. 314 e p. 336; Spinelli 1992 b, p. 302): le sue origini potrebbero risalire all'inizio del secolo XII, al pari di altre istituzioni religiose del territorio bresciano. Il monastero fu ricordato tra le pertinenze del capitolo cattedrale anche da Adriano IV nel 1159, Alessandro III nel 1175 e Urbano III nel 1186 (Kehr 1913, pp. 314-315). Nel 1153 Anastasio IV rivolgendosi alla badessa Imiza aveva conferito al cenobio la protezione apostolica, confermato beni e diritti dell'ente e concesso la possibilità di seppellire all'interno della chiesa monastica e il diritto di eleggere la badessa tra le monache del cenobio (Kehr 1913, p. 336). Per quanto riguarda la situazione patrimoniale, il monastero deteneva beni a Fiumicello e nel suburbio cittadino di Brescia. La comunità quale emerge dalla documentazione appare composta da un limitato numero di monache, in genere quattro o cinque; nel 1244 è testimoniata la presenza di una conversa. Negli anni 1246-1249, per volontà del vescovo di Brescia Azzo da Torbiato, il monastero di San Donnino di Verolanuova - soggetto alla giurisdizione della famiglia capitaneale dei Gambara - fu aggregato al monastero di Fiumicello. L'unione durò poco tempo: nel 1249 Boccadelucio Gambara si oppose al provvedimento e ottenne l'anno successivo sentenza favorevole dal delegato papale Gregorio da Montelongo, che separò nuovamente i due enti (Bonaglia 1972, pp. 205-206; Spinelli b, 1992, p. 302). Non si hanno notizie sul cenobio per quanto riguarda il XIV secolo, fino a quando nel 1343 fu aggregato al monastero cittadino dei Santi Cosma e Damiano (Violante 1963, p. 1123; Spinelli 1992 b, p. 302).

ultima modifica: 12/06/2006

[ Diana Vecchio ]