priorato di San Paolo dell'Isola sec. XI - sec. XIV

Priorato cluniacense maschile.
San Paolo dell'Isola è menzionato per la prima volta nel novembre 1091, quando Oprando e Alberto Mozzi, la madre Ferlinda e Alberto di Provezze donarono a Cluny una terra, una chiesa consacrata a san Paolo ed altri edifici posti "infra lacum de Ise" (Spinelli 1979-1981, p. 511; Archetti A. 1998, p. 86; Spinelli 2002 b, pp. 25-26). Secondo la storiografia più recente, il fatto che San Paolo dell'Isola non risulti, a differenza di molti altri, tra i beni confermati nel 1095 da Urbano II all'abate Ugo si deve al fatto che "la cancelleria cluniacense non abbia fatto in tempo ad aggiornare l'elenco dei propri possedimenti da sottoporre alla cancelleria papale per la stesura del documento di conferma del 1095" (Spinelli 2002 b, p. 26). Nella bolla inviata da Onorio II all'abate Pietro di Cluny nel 1125, l'obbedienza "Sancti Pauli intus Lacum" è ricordata al sedicesimo posto tra i beni confermati al monastero francese e al secondo tra quelli bresciani: in questa occasione risulta ente autonomo (Spinelli 1979-1981, p. 511; Archetti A. 1998, p. 86).
Per oltre un secolo non si ha più alcuna notizia documentaria sul priorato (Archetti A. 1998, p. 91). Nel 1269 il cenobio risultava abbandonato e indebitato, nonostante gli sforzi del priore per migliorarne le condizioni (Archetti A. 1998, p. 105); una delle iniziative intraprese per estinguere i debiti fu quella di cedere diritti, probabilmente di pesca o di approdo (Archetti A. 1998, p. 91). Nel 1271, secondo la storiografia locale, San Paolo risulta legato al priorato di Pontida (Archetti A. 1998, p. 105). Il legame dell'ente isolano con il monastero bergamasco dovrebbe essere iniziato dopo il 1186, dato che nella bolla di Urbano III indirizzata a Pontida San Paolo non risultava tra le dipendenze (Archetti A. 1998, p. 91). Il 22 aprile 1274, in occasione del capitolo generale di Cluny, in seguito ad una "redistribuzione della giurisdizione sui priorati minori lombardi da parte dei priorati maggiori", l'obbedienza di San Paolo dell'Isola passò sotto il controllo del priorato di San Paolo d'Argon (Spinelli 2003, p. 33). Nel 1279 il priore di Argon fu minacciato di scomunica poiché da anni la dipendenza di San Paolo del Lago non assolveva agli obblighi di decima nei confronti del papa (Archetti A. 1998, p. 91 e p. 105). La condizione dell'ente non migliorò nel passaggio al secolo successivo: nel 1332 Mastino della Scala occupò il bresciano, insidiando subito i possessi ecclesiastici: i monaci cluniacensi vennero espulsi da San Paolo e i beni dell'ente affidati alla gestione di laici fedeli ai ghibellini (Spinelli 2002 b, p. 35). Nel 1335 San Paolo risultava ancora occupato da laici, e il capitolo generale di Cluny invitò il priore di Argon ad affidarlo nuovamente ai monaci (Archetti A. 1998, p. 92 e p. 105). Nelle disposizioni capitolari contenute in un registro del 1460 che fa riferimento alla situazione di circa un secolo prima, San Paolo risultava "immediate subduitus prioratui S. Pauli de Argonio" (Spinelli 1979-1981, p. 511). Nel 1367 pare che "la presenza cluniacense fosse terminata, e divenuto definitivo il passaggio ai secolari": probabilmente già da due anni l'isola era ritornata in mano laica (Archetti A. 1998, pp. 92-93); Nel 1410 il priorato di San Paolo del Lago veniva nominato nel catalogo delle chiese e dei benefici della diocesi di Brescia (Archetti A. 1998, p. 93). Tra il 1470 e il 1490 il monastero passò ai frati francescani osservanti, per l'interessamento e con la protezione della famiglia nobiliare Fenaroli, che possedeva beni e deteneva diritti e giurisdizioni sul lago d'Iseo (Archetti A. 1998, p. 95).

ultima modifica: 12/01/2007

[ Diana Vecchio ]