monastero di San Lorenzo sec. XI - 1784

Monastero benedettino femminile.
Si è ipotizzato, sia pur con cautela (Longatti, Xeres 1990, pp. 82-83), che il monastero di San Lorenzo di Como esistesse già nel X secolo, come potrebbe forse indirettamente dedursi da due diplomi del 949 e del 977. Si ha poi attendibile notizia della citazione di una monaca di San Lorenzo in un deperdito documento del 1112 (Romano 1998, p. 158), che renderebbe plausibile la proposta dello storico comasco Giuseppe Rovelli di datare la fondazione del monastero al sec. XI (Rovelli 1798-1808, II, p. 148). Il primo documento originale conservatosi è del 1205 (Romano 1998, p. 158).
Nei secoli XIII e XIV i possedimenti del cenobio, oltre che nelle sue vicinanze, erano localizzati in Ponzate, Solzago, Garzola, Cermenate, Rebbio, Parè, Drezzo, Mognano (Monte Olimpino), Balerna nell'odierno Canton Ticino, "Pontegano" - forse Pontegana, frazione di Balerna (Schaefer 1954, p. 145) - Laglio, Carate, Rovenna, Cernobbio e Torno (Romano 1998, p. 165).
Le "Rationes Decimarum" del 1295-1298 attestano un pagamento complessivo di quattordici libbre imperiali alla curia romana (Perelli Cippo 1976, pp. 123, 163, 208).
Nel 1324 il capitolo del monastero era composto da almeno sette religiose, e nel 1344 da almeno undici (Romano 1998, pp. 190-191).
A metà del XV secolo le monache avrebbero richiesto che l'assistenza spirituale del cenobio, forse già affidata ai canonici del duomo (Testoni Volontè 1996, p. 267), passasse ai religiosi del vicino convento di Sant'Agostino, che aveva aderito alla congregazione lombarda dell'osservanza agostiniana (Annali sacri 1663-1735, III, p. 288).
In occasione della visita apostolica del 1578 il monastero, sottoposto alla giurisdizione del vescovo di Como, risultava ospitare ventotto religiose e avere un reddito di 2.598 lire (Visita Bonomi, Diocesi, ff. 518r-520r). Le religiose erano quarantadue in tutto nel 1598 (Visita Archinti, Monasteri, p. 134), e possedevano terre affittate nei pressi del monastero e in Ponzate, Albiolo, Rebbio, Drezzo, Mognano (Monte Olimpino), Cadorago, ed anche un mulino (probabilmente quello di Chiasso Maggiore, a Drezzo) (Visita Archinti, Monasteri femminili, p. 137).
Nel 1645 il monastero risultava costituito da trentatré monache professe, una novizia, sette converse professe ed una conversa novizia; ad esse si aggiungevano sei educande. I beni delle religiose erano localizzati nella campagna detta "Santa Croce" e in Rebbio, Monte Olimpino, Drezzo, Rocca di Drezzo, "Ciasso Maggiore" (Drezzo) dov'era un mulino, Cadorago, Ponzate, Albiolo (con una decima), cui si aggiungeva una casa vicino alla chiesa di San Giuliano di Como (Visita Carafino, Monasteri, pp. 625-633).
A fine del XVII secolo, nel "Martirologium" del Tatti, le monache di San Lorenzo sono definite "sub reformatione Cassinensi" (Tatti 1675, pp. 157-158), alla quale forse avevano già aderito nel XV o XVI secolo (Testoni Volontè 1996, p. 267).
Nel 1703 il monastero, situato nei confini della parrocchia di San Martino "extra, et prope moenia civitatis", ospitava quarantaquattro professe, otto converse ed una novizia, più due educande. Le sue entrate ammontavano a 10.806 lire, le spese a 13.088 (Visita Bonesana, Chiese e monasteri di Como e diocesi, p. 325). All'epoca il cenobio possedeva beni nelle sue vicinanze e a Rebbio, Monte Olimpino, Drezzo, Rocca di Drezzo, Albiolo (con una decima), Cadorago, "Chiasso" (probabilmente Chiasso Maggiore), Ponzate e "Camatta" (forse Ca' Matta, in comune di Vergosa) (Visita Bonesana, Chiese e monasteri di Como e diocesi, pp. 353-357).
Nel 1749 si ricordano trentatré professe, otto converse e una novizia (Visita Neuroni, Monasteri di Como, p. 483). Il monastero dichiarava un'entrata annua di lire 9.856 e una spesa di 3.725, 8, 3. Le sue proprietà si trovavano in Ponzate, Drezzo, "Camata", Albiolo, Rebbio, Monte Olimpino, "Molino di Chiasso" (probabilmente Chiasso Maggiore), Cadorago e nel borgo di San Giuliano di Como, dov'erano cinque case, una chiesetta, più il prato e il giardino attigui al monastero (Visita Neuroni, Monasteri di Como, p. 507).
Il monastero fu soppresso il 16 ottobre 1784 in esecuzione dell'imperial regio decreto del 5 dicembre 1783. Ospitava ventiquattro professe e nove converse. Possedeva beni in Ponzate, Rebbio, Vergosa, Cavallasca, Drezzo, Parè, Albiolo, Cadorago, nei Corpi Santi (Monte Olimpino e Cardina) e a Como, specialmente nelle vicinanze del monastero (la cosiddetta "campagna di San Lorenzo") (Atti Giulio Sessa 1783-1784, n. 3324). Nel 1791 il valore totale della "sostanza liquida" incamerata dal Fondo di Religione all'atto della soppressione fu stimato in 182.574, 6. 9. lire (Taccolini 2000, pp. 283-285).

ultima modifica: 12/06/2006

[ Francesco Bustaffa ]