monastero di San Fedele sec. IX - sec. XI

Monastero benedettino maschile.
Ricordato come "monasteriolum Sancti Fidelis" in un diploma dell'824 (MGH, Lotharii I et Lotharii II diplomata, p. 59, n. 3), era sorto presumibilmente sul rifugio del monaco Antonio di Lérins, situato non lontano dal presunto sepolcro del martire san Fedele alla sommità del lago di Como, come ricordato nella vita del santo monaco scritta da Ennodio di Pavia (MGH, Ennodi Opera, p. 187).
L'esistenza del monastero di San Fedele sembrerebbe essere confermata anche dalla presenza del toponimo "Monastero" a Samolaco. Nell'XI secolo tale insediamento monastico sarebbe stato aggregato ai cluniacensi (Longatti, Xeres 1990, p. 73) Si è infatti proposto di identificarlo (Spinelli 1979-1981, p. 513) nell'obbedianza di Pontida ricordata col nome di "Vultulina" nel privilegio di Urbano II per l'abate Ugo di Cluny del 16 marzo 1095 (ed. Marrier, Du Chesne 1614, col. 517). Tale identificazione sembrerebbe però da escludere, essendo più verosimile riconoscere in tale dipendenza di "Vultulina" quella di San Pietro in Vallate (Piva 1998 b, p. 42). Il monastero di Samolaco potrebbe allora essere identificato (Piva 1998 b, p. 125) nella cappella "Sancti Fidelis de Valtellina", dipendente da San Paolo d'Argon, citata nel privilegio del 1120 di Callisto II per il priore del monastero bergamasco (Lupo 1784-1799, II, coll. 907-908).

ultima modifica: 12/06/2006

[ Francesco Bustaffa ]