parrocchia di San Bernardo abate e dottore sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 17 ottobre 1575, la chiesa parrocchiale di San Bernardo "loci Ronculae plebis Leminis", contava 500 anime, di cui 200 comunicate. Vi era istituita la scuola del Rosario presso l’altare della Beata Vergine Maria, e la scuola del Corpo di Cristo, retta da due sindaci (Visita Borromeo 1575). Entro la circoscrizione parrocchiale erano comprese la chiesa di San Defendente e la chiesa di San Rocco "loci Cabardelli", ossia la cappella che poi venne smembrata da Roncola per divenire la parrocchia autonoma di Albenza (decreto 2 aprile 1753).
La comunità di Roncola risultava censita nel registro delle commende episcopali, recanti le nomine di quei parroci, né mercenari né titolari di benefici, che venivano confermati dal vescovo ogni sei mesi (Commende 1550-1597).
La parrocchia rimase compresa nella pieve di Almenno San Salvatore anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1659, la parrocchia di Roncola risultava retta da un solo sacerdote. In essa si attestava l’erezione delle scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario, e l’esercizio della Dottrina cristiana.
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta nel 1779, era attestata l’esistenza delle tre scuole già presenti all’epoca del Barbarigo: la scuola del Santissimo Sacramento presso l’altare maggiore, la scuola del Rosario presso l’altare della Beata Vergine e la scuola della Dottrina cristiana presso l’altare di Sant’Antonio di Padova. Esisteva il solo oratorio di San Defendente, sussidiario della parrocchiale. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso un istituto della Misericordia (Visita Dolfin 1778-1781).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Roncola era compresa nella vicaria di Almenno San Salvatore (Stati del clero 1734-1822).
Nel 1861, la parrocchia di San Bernardo abate di Roncola risultava dipendere dalla vicaria I di Almenno San Salvatore. A quest’epoca la sua comunità contava 527 anime, ed era retta da un parroco e da un cappellano. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi gli oratori di San Defendente martire e di San Carlo Borromeo (GDBg).
La parrocchia di Roncola rimase compresa nella vicaria di Almenno sino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), fu aggregata alla zona pastorale VII, composta dalle parrocchie delle vicarie di Almenno San Salvatore, di Rota Fuori e dalle parrocchie di Palazzago e Burligo (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, la comunità di Albenza è entrata a far parte del vicariato locale di Almenno San Salvatore - Ponteranica - Villa d’Almé (decreto 27 maggio 1979).

Relazioni:
Matrice di:
Albenza 1753

Compresa in:
pieve di Almenno San Salvatore sec. XVI - 1568
vicariato foraneo di Almenno San Salvatore 1568 - 1979
zona pastorale VII 1971 - 1979
vicariato locale di Almenno San Salvatore - Ponteranica - Villa d’Almé 1979 - [1989]

ultima modifica: 05/09/2005

[ Roberta Frigeni ]