parrocchia di San Giorgio martire 1460 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, la chiesa di Solza, intitolata a San Giorgio, risultava censita insieme a quella di San Protasio in Medolago (Chiese di Bergamo sottoposte a censo).
Ulteriore attestazione della chiesa dedicata a San Giorgio in Solza si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. Dall’attestazione del reddito, si ricava che in San Giorgio, dipendente dalla pieve di Terno, era censito un singolo beneficio (Nota ecclesiarum 1360). Secondo quanto riportato in una relazione settecentesca, nel 1440 una nuova chiesa venne edificata in luogo, per volontà di Bartolomeo Colleoni. Essa fu consacrata dal vescovo Giovanni Barozzi il 23 aprile 1460, anno in cui la chiesa, resasi autonoma da Medolago, risultava retta da un proprio curato mercenario, cui spettava un onorario pari a 60 scudi annui (Fascicoli parrocchiali, Solza).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 27 settembre 1575, la parrocchia dedicata a San Giorgio in Solza, dipendente dalla pieve di Terno d’Isola, risultava priva di reddito. A motivo di ciò la vicinia di Solza si era impegnata a stipendiare il parroco. In tali corcostanze era consuetudine che il vicario generale della diocesi concedesse al curato la facoltà di esercitare la cura d’anime presso una comunità per il periodo di un semestre. La parrocchia di Solza risultava, infatti, censita nel registro delle commende episcopali, recante le nomine di quei parroci, né mercenari né titolari di benefici, che venivano confermati dal vescovo ogni sei mesi (Commende 1550-1597). All’epoca della visita del Borromeo, i pochi beni immobili appartenenti alla chiesa risultavano usurpati. Non c’era il curato. La comunità, che all’epoca contava 189 anime di cui 103 comunicate, era infatti retta dal parroco della vicina comunità di Medolago. Il metropolita, in qualità di visitatore apostolico, decretò l’erezione nella parrocchiale di Solza della scuola del Santissimo Sacramento (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia di Solza rimase compresa nella pieve di Terno anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, sottoposta al parroco di Carvico, nominato vicario foraneo per la suddetta circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta nel 1659, la parrocchia di Solza, compresa nella vicaria dia Terno, contava 253 anime, di cui 173 comunicate. In essa prestava servizio il solo parroco, percependo una mercede pari a 60 scudi. Nella parrocchiale erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, del Nome di Gesù e della Dottrina cristiana (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la parrocchia sotto l’invocazione di "San Giorgio martire", dipendente dalla "pieve di Terno", veniva censita come "mercenaria di ragione del comune". Vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e del Nome di Gesù. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso un oratorio dedicato a San Rocco. La comunità di Solza contava a quest’epoca 165 anime di cui 104 comunicate, ed era retta dal solo parroco (Marenzi 1666-1667).
Il 28 novembre 1668 la parrocchia di Solza, per mano di Pompilio Pelliccioli, vicario generale del vescovo Giustiniani, fu costituita in giuspatronato della comunità (Fascicoli parrocchiali, Solza).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Solza risultava compresa nella vicaria di Terno. Nel registro del 1822, risultava sottoposta al parroco di Suisio, a capo della vicaria in quel periodo (Stati del clero 1734-1822).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta nella seconda metà del XVIII secolo, nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, la confraternita del Santissimo Nome di Gesù e la scuola del Rosario, tutte e tre amministrate da sindaci della chiesa. La comunità di Solza contava a quell’epoca 318 anime di cui 133 comunicate, ed era retta da un parroco beneficiato affiancato da due cappellani (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia di San Giorgio martire di Solza risultava annessa alla vicaria XXX di Terno. A quest’epoca la comunità contava 490 anime ed era retta da un parroco e da tre cappellani (GDBg). La comunità di Solza rimase compresa nella vicaria di Terno d’Isola fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, fu aggregata alla zona pastorale VIII, composta dalle parrocchie delle vicarie di Terno e Chignolo (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Capriate-Chignolo-Terno (decreto 27 maggio 1979).
Relazioni:
pieve di Terno (1460) - 1568
vicaria foranea di Terno 1568 - 1979
zona pastorale VIII 1971 - 1979
vicariato di Capriate-Chignolo-Terno 1979 - [1989]

comparrocchiale di:
Medolago sec. XIII - 1440(?)

ultima modifica: 05/09/2005

[ Roberta Frigeni ]