parrocchia di Sant'Andrea apostolo sec. XIV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. La prima notizia documentaria relativa a una cappella dedicata a Sant’Andrea in Bergamo risale all’VIII secolo. In una vendita del 5 maggio 785, infatti, veniva nominata una "baselica Sancti Andree" (Pergamene archivi Bergamo 1988). Si ha menzione della chiesa di Sant’Andrea in altra fonte più tardiva, risalente al XIV secolo. Nell’elenco dei rappresentanti delle chiese al sinodo del 1304 è infatti nominato un "presbiter Manfredus de Sancti Andree" (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Ulteriore attestazione della presenza di tale chiesa si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte la chiesa di Sant’Andrea è nominata come "capela civitatis Bergomi" e vi erano censiti due benefici (Nota ecclesiarum 1360).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 14 settembre 1575, presso la parrocchia di Sant’Andrea risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento presso l’altare di San Pietro, e la scuola dei disciplini presso l’altare di Santa Maria. Il reddito della parrocchia ammontava a 240 lire (Visita Borromeo 1575). La chiesa di Sant’Andrea viene puntualmente localizzata e definita entro un coevo manoscritto, recante l’elenco dei benefici delle chiese della diocesi di Bergamo, in cui si legge "parrochialis ecclesia Sancti Andree que sita erat ex porta pictam ibi ubi dicebatur supra cornaselum, propter ex cavationem fundamentorum menium novi fortilitii civitatis hoc anno 1577 pro maiori parte collapsa est, ita quod opus erit illam aut alteram de novo reedificare" (Beneficiorum ecclesiasticorum 1577).
In occasione della visita pastorale del vescovo Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1660, la parrocchia cittadina di Sant’Andrea risultava godere di un beneficio pari a 60 scudi. In essa risultavano erette le scuole del Santissimo Sacramento e dei disciplini. Il clero era costituito a quest’epoca da un parroco, alcuni canonici, quattro sacerdoti e cinque chierici (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la parrocchia cittadina sotto l’invocazione di Sant’Andrea apostolo erano erette la scuola del Santissimo Sacramento e la confraternita dei disciplini battuti militanti sotto il gonfalone di Santa Maria Maddalena di Bergamo. A quest’epoca la comunità di San Lorenzo, retta da un curato beneficiato stipendiato per 420 lire, e da cinque cappellani, contava 500 anime di cui 380 comunicate (Marenzi 1666-1667).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Sant’Andrea risultava compresa nella vicaria cittadina. Nel 1763 la comunità contava 550 anime di cui 450 comunicate (Stati del clero 1734-1822). In seguito al decreto sulla riunione delle parrocchie nelle venti città principali del Regno d’Italia, alla parrocchia di Sant’Andrea venne riunita la chiesa di San Michele al Pozzo Bianco (decreto 22 giugno 1805). Le disposizioni governative relative alla chiesa di Sant’Andrea vennero recepite senza modifiche nel decreto attuativo promulgato dal vescovo Dolfin in data 10 gennaio 1806 (decreto 10 gennaio 1806).
Nel 1861, la parrocchia di "Sant’Andrea apostolo" risultava censita come "III parrocchia urbana". A quest’epoca la comunità contava 1100 anime, ed era retta da un prevosto, un coadiutore e due cappellani. Entro la circoscrizione parrocchiale risultava compresa la chiesa sussidiaria di San Michele al Pozzo Bianco (GDBg).
La comunità di Sant’Andrea rimase compresa entro la circoscrizione delle parrocchie urbane fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di Sant’Andrea fu aggregata alla zona pastorale XIX, composta dalle parrocchie della zona del centro cittadino (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, la parrocchia è entrata a far parte del vicariato urbano Nord-Ovest (decreto 27 maggio 1979).

Relazioni:
compresa in:
pieve urbana sec. XVI - 1979
zona pastorale XIX 1971 - 1979
vicariato urbano Nord-Ovest 1979 - [1989]

ultima modifica: 31/08/2005

[ Roberta Frigeni ]