parrocchia di San Lorenzo sec. XIV - 1805

Parrocchia della diocesi di Bergamo. La prima notizia documentaria relativa a una cappella nel suburbio di Bergamo dedicata a San Lorenzo risale all’VIII secolo. In un diploma del 20 luglio 755, il re Astolfo confermava una donazione fatta dal predecessore Ariberto alla "basilica Beatissimi levite et martiris Christi Laurentii sita foris muros castri nostri Bergomatis" (Pergamene archivi Bergamo 1988). Altra menzione di tale chiesa risale al XIV secolo. Nell’elenco dei rappresentanti delle chiese al sinodo del 1304 era infatti nominato "presbiter Galvaneus Sancti Laurentii" (Chiese di Bergamo sottoposte a censo).
Ulteriore attestazione della chiesa di San Lorenzo in città si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte la chiesa di San Lorenzo risulta "capela civitatis Bergomi". Dall’attestazione del reddito, si ricava che vi erano censiti tre benefici (Nota ecclesiarum 1360).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 27 settembre 1575, la parrocchia di San Lorenzo risultava consacrata e "de recenti fabricata ex quo ecclesia antiqua parochialis Sancti Laurentii funditus fuit eradicata ob moenia civitatis nuper constructa". Il reddito del beneficio ammontava a quest’epoca a 300 lire annue. La comunità di San Lorenzo contava 400 anime comunicate. Erano erette la scuola del Santissimo Sacramento e l’esercizio della Dottrina cristiana per entrambi i sessi, un consorzio della Vergine Maria retto da otto deputati, e un consorzio dei disciplini. Entro la circoscrizione parrocchiale si trovava la chiesa di San Bernardo, "membrum hospitalis Bergomi et in qua, ut dictum est, alias hospitalitas exercebatur" (Visita Borromeo 1575).
In occasione della visita pastorale del vescovo Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1660, la parrocchia cittadina di San Lorenzo risultava godere di un beneficio dal reddito pari a 100 scudi. In essa erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, dei disciplini e della Dottrina cristiana. Il clero era costituito a quest’epoca da un parroco, tre canonici, cinque sacerdoti e tre chierici (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la parrocchia cittadina di San Lorenzo risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, e la confraternita dei disciplini battuti militanti sotto il confalone di Santa Maria Maddalena di Bergamo, presso l’altare del Crocefisso. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso un oratorio, sito fuori della porta della città, dedicato alla Beata Maria Vergine, con una "capeletta annessa" cui era aggregata una scuola del Suffragio. A quest’epoca la comunità di San Lorenzo contava 600 anime, di cui 400 comunicate. Era retta da un curato beneficiato, stipendiato per 700 lire, e da due cappellani (Marenzi 1666-1667).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 31 gennaio 1779, presso la parrocchiale risultavano erette la scuola della Dottrina cristiana per le donne, presso l’altare della Beata Vergine della Pietà e la scuola dei disciplini presso l’altare dedicato al Santissimo Crocefisso e ai Santi Maria Maddalena e Stefano. Entro la circoscrizione parrocchiale era istituito un Consorzio, il cui consiglio direttivo governava anche la chiesa. Nei confini parrocchiali si trovava l’oratorio di Santa Maria di Valverde, sito fuori dalla porta di San Lorenzo, presso il cui altare dei Santi Rocco e Antonio risultava eretta la scuola dei disciplini di Santa Maria Maddalena. Tale scuola manteneva un sacerdote cappellano. Era poi censito l’oratorio di Maria Vergine detto del Monte Fara, di ragione del nobile conte Pietro Giupponi (Visita Dolfin 1778-1781).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di San Lorenzo risultava compresa nella vicaria cittadina. Nel 1734, la comunità contava 994 anime di cui 802 comunicate (Stati del clero 1734-1822).
Venne soppressa nel 1805 e accorpata, in qualità di chiesa sussidiaria, alla parrocchia di Sant’Agata al Carmine (decreto 22 giugno 1805). Le disposizioni governative vennero recepite nel decreto vescovile promulgato in data 10 gennaio 1806 (decreto 10 gennaio 1806). Come le altre chiese dipendenti, San Lorenzo seguì le vicissitudini istituzionali che coinvolsero la parrocchia di Sant’Agata, ossia il passaggio, in seguito alla soppressione di quest’ultima, alla circoscrizione parrocchiale facente capo alla Cattedrale (decreto 24 maggio 1966).

Relazioni:
pieve urbana
vicaria urbana

accorpata a:
parrocchia di Sant’Agata al Carmine
1805

ultima modifica: 31/08/2005

[ Roberta Frigeni ]