parrocchia di Sant'Eufemia sec. XIV - 1805

Parrocchia della diocesi di Bergamo. La prima notizia documentaria relativa a Sant’Eufemia risale a una permuta fatta dal vescovo Ambrogio nell’anno 1044 (Pergamene archivi Bergamo 1995). Si ha menzione della chiesa di Sant’Eufemia in altra fonte più tardiva, risalente al XIV secolo. Nell’elenco dei rappresentanti delle chiese al sinodo del 1304 era infatti nominato "presbiter Albertus Sancte Euphemie" (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Ulteriore attestazione della chiesa di Sant’Eufemia si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte la chiesa di Sant’Eufemia, risulta "capela civitatis Bergomi" e vi erano censiti tre benefici (Nota ecclesiarum 1360).
Secondo quanto riportato da Ronchetti, il vescovo Francesco de’ Aregazzi unì con proprio decreto, l’anno 1417, alla chiesa e al convento di San Francesco la parrocchiale di Sant’Eufemia "per essere stata questa chiesa rinchiusa nel circondario della Rocca" (Ronchetti 1818). In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 24 settembre 1575, la parrocchia di Sant’Eufemia risultava "translata in ecclesiam monasterii fratrum Sancti Francisci". A quest’epoca la comunità parrocchiale contava 180 anime comunicate. Si registrava la presenza della scuola della Concezione presso l’altare omonimo, retta da quindici officiali di carica annuale, non canonicamente eretta, ma dotata di una propria regola. Entro la circoscrizione parrocchiale risultavano compresi l’oratorio di Sant’Eufemia "in arce", "alias parochialis ecclesia" e l’oratorio di San Rocco. Vi esistevano un Monte della Pietà e la Società di Sant’Orsola (Visita Borromeo 1575).
In occasione della visita pastorale del vescovo Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1660, la parrocchia cittadina di Sant’Eufemia in Rocca risultava di giuspatronato dei minori conventuali. In essa risultavano erette le scuole del Santissimo Sacramento e di San Rocco (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la parrocchia cittadina sotto l’invocazione di Sant’Eufemia "situata nella fortezza chiamata la Rocca posta sopra la sommità di uno dei colli di questa città", risultava unita alla chiesa di San Francesco e al monastero dei frati minori conventuali. Il Marenzi attestava che "il curato di questa parrocchia viene eletto da suoi superiori et di tempo in tempo viene cangiato, ma sempre è uno di detti Frati di San Francesco". A quest’epoca la comunità di Sant’Eufemia contava 250 anime, di cui 150 comunicate (Marenzi 1666-1667).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta nel 10 agosto 1781, presso la parrocchiale risultava eretta la scuola del Santissimo Sacramento. La comunità di Sant’Eufemia, retta da un parroco di elezione del capitolo del convento, contava a quest’epoca circa 270 anime (Visita Dolfin 1778-1781).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Sant’Eufemia risultava compresa nella vicaria cittadina. Nel 1734 la comunità contava 314 anime di cui 256 comunicate (Stati del clero 1734-1822).
La parrocchia venne soppressa con il decreto governativo del 22 giugno 1805, reso attuativo con decreto del vescovo Dolfin in data 10 gennaio 1806, con il quale veniva riunita alla parrocchia della Cattedrale (decreto 10 gennaio 1806; decreto 22 giugno 1805).

Relazioni:
compresa in:
pieve urbana
vicaria urbana

riunita in:
parrocchia di Sant’Alessandro della Cattedrale
1806

ultima modifica: 31/08/2005

[ Roberta Frigeni ]