parrocchia di San Giovanni Battista sec. XIV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Secondo quanto riportato da Pagnoni, menzione di una chiesa in località Palazzago risale al 1344, quando questa comunità si smembrò da Pontida, con il favore di Andrea Canali, vicario del cardinale Giovanni Colonna, priore commendatario del priorato di Pontida (Pagnoni 1992). Palazzago è infatti una delle sei parrocchie che si formeranno nel territorio soggetto "in spiritualibus" al monastero di San Giacomo (insieme a Pontida, Endenna, Burligo, Ambivere, Somendenna) e costituiranno una specie di diocesi "sui generis": pur appartenendo al territorio della diocesi di Bergamo, esse resteranno sottoposte alla giurisdizione degli abati di Pontida, che durerà con conflitti e complicazioni canonico-giuridiche fino alla soppressione del monastero nel 1798 (Lunardon, Spinelli 1976).
Gli abati di Pontida avevano obbligo di visite regolari nelle parrocchie del priorato, le quali, essendo pur sempre territorio della diocesi di Bergamo, erano sottoposte anche alle visite pastorali dei vescovi di Bergamo. In occasione della visita apostolica del 1575, l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, definì la cappella curata di San Giovanni Battista in Palazzago mercenaria della parrocchia di Pontida. In Palazzago erano presenti le scuole del Santissimo Sacramento e dei disciplini, eretta all’altare di San Gottardo. Gli oratori e chiese alle dipendenze di questa chiesa erano San Rocco di Barzana, San Sesinio nella contrada di Prezzate, Santa Maria Elisabetta e Santa Maria Assunta (Visita Borromeo 1575). All’epoca della visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Palazzago compare ancora come iuspatronato della vicinia di Pontida. A quell’epoca il clero era composto da cinque sacerdoti e da due chierici. Venivano registrate le confraternite del Santissimo Sacramento, del Rosario, dei disciplini, del Suffragio; vi erano inoltre la scuola della dottrina cristiana e il consorzio della Misericordia (Montanari 1997). Nel sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1667 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Palazzago, sotto l’invocazione di San Giovanni Battista, figurava mercenaria dei monaci cassinesi di San Giacomo di Pontida e "nullius pebis". Aveva sei altari. Vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, dei disciplini, del Suffragio dei Morti, e il consorzio della Misericordia. Nei confini della parrocchia, era segnalata la presenza di un monastero dei padri conventuali agostiniani con una chiesa dedicata all’Annunciazione della Beata Vergine Maria. Gli oratori presenti nei confini della parrocchia erano quello di San Carlo di Burligo, San Rocco dell’Acqua, Natività della Beata Vergine Maria di Percanelli, Visitazione della Beata Vergine Maria di Borgo, Santa Margherita di Carosso, San Rocco di Barzana, Madonna dei Monti del Salvano, Santissima Trinità di Monte Bello. Erano presenti per la cura di 1100 parrocchiani, di cui 750 da comunione, oltre al curato mercenario, altri quattro sacerdoti (Marenzi 1666-1667). Nel 1670 e 1696, rispettivamente, le contrade di Barzana e Burligo, ottennero la loro autonomia dalla parrocchia di Palazzago, costituendosi in parrocchie autonome ad opera del vescovo Daniele Giustiniani. Il 3 agosto 1728, essendo cresciuta la popolazione della vicinia di Palazzago, fu posta la prima pietra per la edificazione di una nuova chiesa. Questa, intitolata alla Natività di San Giovanni Battista, fu benedetta e aperta al culto nel 1755 (Pagnoni 1992). Ai tempi della visita pastorale del vescovo Dolfin, risultava avere sette altari a cui erano erette le confraternite e le scuole già esistenti nel 1667. Il clero era costituito dal parroco, da altri ventisette sacerdoti e da un chierico. Vi si esercitava settimanalmente la dottrina cristiana. Gli oratori compresi nei confini della parrocchia erano quelli di Santa Margherita vergine e martire nella contrada di Carosso, Visitazione della Madonna in contrada Borgo Coleone, Madonna dei Morti di Montebello, San Spiridone nella contrada d’Algetto, San Pietro d’Alcantara nella località Beita. Si registrava poi la presenza del monastero dell’Annunciata (Visita Dolfin 1778-1781). Negli stati del clero del 1736 risultavano presenti in parrocchia 1061 parrocchiani, di cui comunicati 791 (Stati del clero 1736).
Palazzago, tra la fine XVIII secolo fino al 1834, risulta non inserita in alcuna vicaria, poiché i suoi parroci avevano acquisito il titolo "ad personam" di vicari foranei. Messasi dapprima volontariamente sotto la vicaria di Almenno e poi, con decreto vescovile del 5 marzo 1834, soggetta alla vicaria di Brembate Sopra, nel 1859, risultava aggregata alla vicaria di Pontida (Fascicoli parrocchiali, Palazzago). Nel 1861, la parrocchia di Palazzago è indicata come di nomina regia. Le anime computate erano 1500. Il clero presente contava, oltre al parroco e al coadiutore, altri sei sacerdoti. Aveva i seguenti oratori dipendenti: Visitazione di Maria Vergine, Santa Margherita, San Giuseppe, San Spiridone, Santissima Trinità, San Filippo Neri, San Pietro d’Alcantara, Santo Nome di Maria. Nel 1916, quando venne trasportata la sede della vicaria da Pontida a Mapello, anche la parrocchia di Palazzago confluì nella nuova circoscrizione (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di Palazzago, insieme a quella di Burligo, essendo entrambe gravitanti sulla Valle Imagna, fu aggregata alla zona pastorale VII, composta dalle parrocchie delle vicarie di Almenno San Salvatore e di Rota fuori (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi è entrata a far parte del vicariato locale di Mapello-Ponte San Pietro (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 05/09/2005

[ Veronica Vitali ]