parrocchia di San Lorenzo levita e martire sec. XI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa prepositurale di Ghisalba è una delle più antiche della diocesi. L’esistenza di una chiesa o pieve intitolata a San Lorenzo è documentata per la prima volta in una permuta del 1063 tra Attone, vescovo di Bergamo, e Riccardo "presbiterum et prepositum" della suddetta chiesa (Pergamene archivi Bergamo 2000).
Nell’elenco delle chiese sottoposte a censo del 1260, in cui sono indicate le quote a carico di ciascuna chiesa della diocesi, imposto dall’autorità ecclesiastica per i propri fini, la chiesa di Ghisalba compare come sede dell’omonima pieve e nel 1304, tra i partecipanti al sinodo diocesano di quell’anno, è attestata la presenza dei sacerdoti Simone, Marco e Bedeschino "de Bedeschis" come rappresentanti della chiesa di San Lorenzo di Ghisalba (Chiese di Bergamo sottoposte a censo).
Ancora tra le fonti di carattere generale, La medesima chiesa è attestata nel XIV secolo, in una serie di fascicoli che registravano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava dapprima un indice generale, "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificare per ciascuno di essi le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione della chiesa di San Lorenzo di Ghisalba. Dall’attestazione dei redditi ricaviamo che nella chiesa di San Lorenzo erano censiti dieci benefici (Nota ecclesiarum 1360). La circoscrizione ecclesiastica di Ghisalba si configurò in vicariato foraneo in seguito al II sinodo diocesano del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Ghisalba risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Nel 1575 l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo visitando la chiesa parrocchiale di San Lorenzo il 2 ottobre 1575, annotò che presso l’altare del Santissimo Sacramento era esistente la scuola con il medesimo nome e all’altare di Maria Maddalena era istituita la scuola dei disciplini. C’erano inoltre la scuola di Santa Maria e il consorzio della Misericordia. Il clero era composto dal preposito, che era anche vescovo di Traù, da un cappellano e da un coadiutore parrocchiale; c’erano poi sei canonici. Gli oratori compresi nei confini della parrocchia erano quelli di Santa Maria, San Vincenzo; e gli oratori campestri di Santa Maria della Muratella, San Pietro, San Martino e San Giacomo (Visita Borromeo 1575).
Verso la metà del XVII secolo, già durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di San Lorenzo, a capo della circoscrizione territoriale omonima, era segnalata con una rendita pari a 800 scudi. Erano presenti inoltre la nuova confraternita del Rosario, la scuola della dottrina cristiana, I sacerdoti preposti alla cura d’anime erano quattro più un chierico (Montanari 1997).
Nel 1667 nella chiesa parrocchiale di Ghisalba era eretta la confraternita dei disciplini. Gli oratori compresi tra i confini parrocchiali erano quello di Santa Maria Maddalena, di ragione della confraternita suddetta; quello della Beatissima Vergine Maria "de Muradelli"; San Vincenzo della Madonna di Sopra; Madonna di Loreto. Il clero era composto da un prevosto e da quattro sacerdoti, a cui era affidata la cura di 876 parrocchiani, di cui comunicati 552. C’erano sei canonicati (Marenzi 1666-1667). Dieci anni dopo, oltre a quella dei disciplini, le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento, del Rosario e del Carmine (Effemeride). Nella relazione del prevosto plebano di Ghisalba, per la visita pastorale del vescovo Redetti del 1739, si riportava che i sei canonicati erano stati trasformati in benefici semplici. Cinque erano gli altari presenti nella parrocchiale, al primo era eretta la scuola del Santissimo Sacramento, al secondo, dedicato alla Madonna del Carmine, era eretta l’omonima scuola, al terzo, di San Giovanni apostolo e di Santa Maria Maddalena, era istituita la scuola dei disciplini, a quello della Beata Vergine del Rosario, la scuola del Rosario, ed infine, a quello di San Defendente, era eretta la scuola della dottrina cristiana. Il clero era composto dal parroco e da altri cinque sacerdoti, dei quali tre confessori e due sacerdoti semplici. Gli oratori presenti tra i confini della parrocchia erano quello della confraternita dei disciplini intitolato a Santa Maria Maddalena; San Vincenzo martire, San Pietro nella contrada di Villanova, Beata Vergine in campagna detto della Madonna di Muradelli o del miracolo. C’era inoltre il luogo Pio della Misericordia; si teneva la scuola della dottrina cristiana. I parrocchiani in età da ricevere il sacramento dell’eucarestia erano 710 su un totale di 927 parrocchiani (Visita Redetti 1736-1740). Il 24 marzo 1822 veniva posta la prima pietra della nuova chiesa parrocchiale, che venne consacrata dal vescovo Carlo Gritti Morlacchi il 2 novembre 1834 con l’antico titolo di San Lorenzo martire (Pagnoni 1992). Nel 1861, la parrocchia era registrata ancora come capovicaria della omonima circoscrizione, con 1632 parrocchiani affidati a un prevosto plebano, vicario foraneo, più un coadiutore parrocchiale e sei coadiutori beneficiati e altri due sacerdoti. Le chiese dipendenti erano il santuario della Beata Vergine dei Campi, della Beata Vergine Addolorata e di San Vincenzo martire (GDBg). All’epoca della visita pastorale del vescovo Radini Tedeschi, si specificava che nei confini della parrocchia erano presenti, oltre a due oratori pubblici in cui si esercitava la dottrina cristiana per i fanciulli e le fanciulle, il santuario della Beata Vergine dei Campi, che si diceva eretto nel 1490, un oratorio pubblico, ma di diritto patronale della nobile famiglia Rivola e intitolato a San Spiridone vescovo nella contrada Villanova. Il clero presente era costituito dal parroco, nonché prevosto e vicario foraneo, e da altri quattro sacerdoti. Le anime computate erano 1850 (Visita Radini Tedeschi 1905-1912)
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, fu aggregata alla zona pastorale XI insieme alle parrocchie della vicaria di Ghisalba e a quelle della vicaria di Romano di Lombardia, oltre alla parrocchia di Pagazzano (decreto 28 giugno 1971).
Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi è entrata a far parte del vicariato locale di Ghisalba- Romano (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 31/08/2005

[ Veronica Vitali ]