parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo apostoli sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa di Fuipiano è attestata con il titolo di parrocchiale nel Libro censuale redatto nel 1464 sotto l’episcopato di Giovanni Barozzi, in cui figura come di recente smembramento, insieme alla parrocchia di Alino, dalla parrocchia di San Pellegrino (Censuale Barozzi 1464). Ulteriori attestazioni della parrocchia di Fuipiano risalgono al secolo successivo. Risultava infatti censita nel registro delle commende episcopali recante le nomine di quei parroci, né mercenari né titolari di benefici, ma confermati dal vescovo ogni sei mesi e stipendiati dalla comunità presso la quale si trovavano ad officiare a causa dell’esiguità del beneficio parrocchiale, insufficiente a mantenere il curato (Commende 1550-1597).
Il 21 ottobre 1575 l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo visitando la cappella curata dei Santi Giacomo e Filippo di Fuipiano, nella pieve della Val Brembana Inferiore, vi annotava la presenza di quattro altari. All’altare della Vergine Maria era eretta l’omonima scuola mariana. Questa parrocchia, priva di beneficio, costituita da circa 200 anime, aveva un cappellano mercenario. Nei confini della parrocchia esisteva la chiesa di San Bernardino (Visita Borromeo 1575). Nel manoscritto del 1577, attestante i benefici delle chiese di Bergamo, la chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo di Fuipiano al Brembo compariva come "nullius plebis" (Beneficiorum ecclesiasticorum 1577). Verso la metà del XVII secolo, già durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la comunità di Fuipiano al Brembo risultava aggregata alla vicaria di Santa Croce. Il clero era composto da un sacerdote. Nella parrocchia c’erano la scuola del Santissimo Sacramento, la scuola della dottrina cristiana e il consorzio della Misericordia (Montanari 1997). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Fuipiano al Brembo compariva inserita nella circoscrizione ecclesiastica di San Giovanni Bianco, tranne nell’anno 1784, quando risultava essere "caput vicariae" dell’omonima circoscrizione (Stati del clero 1734-1822). La parrocchia di Fuipiano restò sede di vicaria dal 1780 al 1806, fino a quando ritornò ad essere soggetta a San Giovanni Bianco (Bonicelli 1961). Nella relazione fatta dal parroco di Fuipiano al Brembo in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa parrocchiale aveva quattro altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, intitolato a Santa Maria Vergine del Rosario, era istituita l’omonima confraternita. Nella parrocchia era registrato l’esercizio della scuola della dottrina cristiana. Entro i confini della parrocchia esistevano gli oratori di San Bernardino di Alino, della Santissima Trinità, di San Michele, di San Rocco. Il clero era costituito da un parroco mercenario, e da altri due sacerdoti. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 368, di cui 250 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo nell’anno 1861, la comunità di Fuipiano al Brembo intitolata ai Santi Filippo e Giacomo apostoli, di nomina popolare, aveva la cura di 576 anime e gli oratori dipendenti risultavano essere quattro: l’oratorio di San Bernardino in Alino, della Santissima Trinità, di San Michele e di San Rocco. Il clero era costituito dal parroco, da un coadiutore parrocchiale e da un altro sacerdote, coadiutore ad Alino. La parrocchia era inserita nel vicariato di San Giovanni Bianco (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di San Filippo e Giacomo apostolo di Fuipiano al Brembo fu aggregata alla zona pastorale V composta dalle parrocchie delle vicarie di San Giovanni Bianco, Serina, Brembilla, Selvino, Zogno e Sottochiesa (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di San Giovanni Bianco-Sottochiesa (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 31/08/2005

[ Veronica Vitali ]