comune di Bagolino sec. XII - 1797

Le prime notizie intorno all’esistenza del comune di Bagolino risalgono al XII secolo anche se solo a partire dal XIV secolo si ha notizia di una stuttura istituzionale più evoluta e articolata. Le vicende politiche furono sempre legate alla sua posizione geografica che, data la distanza da Brescia, lo vide legato al territorio trentino: appartenne lungamente alla pieve di Condino, e passò alla diocesi di Brescia solo nel 1773. Infeudato dal principato di Trento dapprima ai De Saliis e poi ai Lodroni, si ribellò al loro dominio nel 1312 (e poi mantenne un rapporto conflittuale, anche armato, con gli stessi sotto la dominazione viscontea e poi sotto Venezia). Nel 1441 il comune venne infeudato dalla Serenissima ai Lodroni: ma tale decisione venne via via svuotata di contenuti fino alla decisione del 1472 che sottoponeva Bagolino alla giurisdizione dei rettori di Brescia (Statuti di Bagolino 1473). Nel 1766 è elencato tra i comuni appartenenti alla Valle Sabbia (Elenco comuni Valle Sabbia, 1766).
Non casualmente gli statuti più antichi risalgono proprio al 1473 e ci permettono di analizzare con attenzione la struttura istituzionale del comune e le sue magistrature. Alla fine del XV secolo dunque le istituzioni comunali apparivano non regolate sistematicamente, caratterizzate dalle rigide attribuzioni della vicinia e dalla prerogative vastissime dei consoli giusdicenti. L’inizio del secolo successivo vide il raggiungimento di quell’equilibrio tra le varie istituzioni dell’ente che saranno poi mantenute fino alla fine dell’antico regime.
Vicinia, consiglio, consoli e sindici costituivano i principali organi di autogoverno del comune; le altre magistrature avevano funzioni limitate o comunque sottoposte gerarchicamente alle prime: il notaio, i campari, gli estimatori, i massari particolari, gli anziani, il ministrale, i deputati della carità o dei defunti (Zanolini 1993).
All’inizio del sec. XVII il comune contava circa 4000 anime e 500 fuochi, aveva la proprietà di due forni da ferro, manteneva due magazzini del vino, ed aveva circa 1000 ducati di entrata, ricavate dai forni e dai boschi comunali (Da Lezze 1610).
Nel 1764 vi erano 3131 anime (Descrizione generale 1764).

ultima modifica: 10/12/2003

[ Giovanni Zanolini ]