intendenza generale 1859 - 1861

Il sistema prefettizio, che ha la propria genesi culturale ed istituzionale nel periodo napoleonico, giunge nell'ordinamento italiano attraverso l'estensione della legislazione sabauda alle province annesse. In particolare, la legge comunale e provinciale 23 ottobre 1859, n. 3702 (legge 23 ottobre 1859) costituì l'atto di nascita di questo modello di organizzazione degli uffici locali e periferici del Regno di Sardegna (modello precedentemente disciplinato in via generale nel 1818 - Istruzioni per gli Intendenti 3 dicembre 1818 - e riordinato nel 1848).

La legge 7 ottobre 1848, n. 807 attribuiva all'Intendenza generale gli atti di amministrazione esecutiva e quelli ad essa affidati dal Governo, i poteri in materia di amministrazione della sicurezza pubblica e di polizia in senso lato (ordine pubblico, salute pubblica, provvedimenti speciali in caso di incendio, naufragio ecc.), nonché la ricerca delle cause di malcontento delle classi meno agiate e dei rimedi per porvi rimedio (legge 7 ottobre 1848).

Con l'annessione delle province lombarde al Regno di Sardegna (1859) si preferì, pur in presenza di un ordinamento del governo locale e periferico del tutto differente (quello teresiano del 1757, ripristinato e modificato nel 1816), di seguire la via della 'piemontesizzazione', ovverosia dell'estensione dell'organizzazione amministrativa sabauda ai territori annessi.

Attraverso l'utilizzo della legge 25 aprile 1859, n. 3345, che attribuiva al Re la facoltà di attuare con decreto "tutti gli atti necessari alla difesa della Patria", il capo del Governo Rattazzi varò, senza alcuna discussione o approvazione parlamentare, la legge comunale e provinciale 1859 (legge 25 aprile 1859). Questo provvedimento, che entrò immediatamente in vigore anche in Lombardia e che ricalcava in misura sostanziale quello del 1848, attribuiva al Governatore la rappresentanza del potere esecutivo nella provincia, la responsabilità nella pubblicazione ed esecuzione delle leggi, la vigilanza sull'andamento di tutte le pubbliche amministrazioni della provincia, il controllo sugli atti degli enti locali, la sovrintendenza alla pubblica sicurezza e la possibilità di disporre della forza pubblica e di richiedere l'intervento delle forze armate.

Il Governatore era coadiuvato, nello svolgimento delle proprie attività, da un Consiglio di governo. Il Consiglio era chiamato ad esprimere parere nei casi prescritti dalla legge e dai regolamenti e quando il Governatore ne facesse richiesta ed era composto da un numero di consiglieri non maggiore di cinque (cui potevano affiancarsi dei consiglieri aggiunti).

Le Intendenze generali, infine, erano poste sotto la diretta dipendenza del Ministero degli interni.

La progressiva estensione della legge Rattazzi, che sotto il governo di Bettino Ricasoli giungerà fino in Toscana ed a Napoli, avrà compimento con il, il quale dispose che i Governatori e gli Intendenti generali assumessero il titolo di Prefetto e che le Intendenze generali prendessero la denominazione di Regie Prefetture.

ultima modifica: 12/06/2006

[ Fulvio Calia ]