questura 1865 - [1971]

La legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato B, recependo l'organizzazione della pubblica sicurezza sperimentata precedentemente nel Regno di Sardegna (vedi Ufficio provinciale di pubblica sicurezza), prevedette l'istituzione degli uffici di questura nelle città con popolazione superiore a sessantamila abitanti (legge 20 marzo 1865). La stessa legge attribuiva al capo della questura, il questore, l'esercizio dei poteri del sottoprefetto nel circondario in cui esercitava le proprie attribuzioni. Naturalmente, le questure erano poste alle dipendenze del Ministero dell'Interno e, in quanto amministrazioni periferiche statali, si trovavano ad essere direttamente subordinate alle prefetture.

La legge 21 dicembre 1890, n. 7321 istitutiva degli uffici provinciali di pubblica sicurezza, stabilì che le questure dovessero esercitare tale ruolo nelle province in cui erano già state create, allo stesso tempo, le questure continuavano ad essere ufficio circondariale di pubblica sicurezza (legge 21 dicembre 1890).

A causa della materia particolare, la pubblica sicurezza, su cui erano competenti le questure, il legame funzionale con le prefetture era stretto al punto che le prime costituivano una semplice divisione delle seconde, divisione di cui il questore era il capo. Proprio la tendenza ad allentare il vincolo di subordinazione gerarchica nei confronti della prefettura, insieme all'obiettivo di istituire una sede di questura in ogni provincia, furono le linee guida che, a partire dai primi anni del XX secolo, informarono la produzione normativa relativa a queste amministrazioni.

Il secondo di questi obiettivi, cioè quello di istituire un ufficio di questura in ogni provincia, venne raggiunto attraverso il regio decreto legge 14 aprile 1927, n. 593 (decreto legge 14 aprile 1927), che anche a causa dell'avvenuta soppressione delle sottoprefetture (decreto legge 2 gennaio 1927), portò ad un considerevole aumento del numero di questure esistenti in Italia.

Per quanto riguarda, invece, i rapporti fra questura e prefettura (e tra prefetto e questore), il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, pur confermando la dipendenza delle questure dalle prefetture dichiarò che la questura dovesse assumere "la direzione tecnica di tutti i servizi di polizia e di ordine pubblico nella provincia" (decreto 18 giugno 1931).

Questa organizzazione della pubblica sicurezza - basata sulla distinzione fra un'amministrazione (la prefettura) che decideva, sulla base di una valutazione discrezionale e politica, i provvedimenti da adottare per la tutela dell'ordine e della sicurezza ed un'amministrazione (la questura) che si occupava, dal punto di vista tecnico-strumentale, della organizzazione dei mezzi e della predisposizione delle modalità di esecuzione dei servizi di pubblica sicurezza - fu ripresa dal legislatore repubblicano, il quale confermò l'autonomia decisionale ed operativa già acquisita dalle questure nell'esercizio quotidiano delle proprie funzioni.

Dal punto di vista strutturale, le questure sono state organizzate (decreto 20 agosto 1909) in tre divisioni, che rispettivamente si occupano degli affari di gabinetto del questore, della polizia giudiziaria e della polizia amministrativa. Ognuna di queste divisioni, oltre che gli altri servizi eventualmente costituiti per il disbrigo di particolari affari, è dotata di un proprio archivio amministrativo.

Per quanto concerne le attività svolte dalla questura, ricordiamo che essa "veglia al mantenimento dell'ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità ed alla tutela della proprietà; cura l'osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e speciali dello Stato, delle Province e dei Comuni, nonché delle ordinanze delle autorità; presta soccorso nel caso di pubblici e privati infortuni; provvede alla bonaria composizione dei dissidi privati" (art. 1 del testo unico del 1931).

Tra i più importanti atti emanati dalle questure segnaliamo qui gli ordini e le ordinanze, che comportano obblighi o divieti a determinate categorie di persone o a singoli individui (ad es. l'invito a presentarsi presso l'autorità di pubblica sicurezza) e le autorizzazioni di polizia, con cui gli uffici della questura prevengono eventuali danni per la sicurezza pubblica legati all'esercizio di particolari attività od alla fruizione di particolari diritti (ad es. il rilascio del porto d'armi).

Infine, tra i compiti di amministrazione attiva attribuiti dalla legge alle questure ricordiamo quelli di identificazione personale, di controllo sulle manifestazioni e sugli spettacoli pubblici, sulle armi, sulle attività pericolose e sugli esercizi pubblici soggetti a licenza, di amministrazione degli stranieri e di tutela sulle persone pericolose per la società. Completano questo sintetico quadro altri compiti di interesse generale eseguiti dalle questure e dagli uffici da essa dipendenti (come i commissariati di pubblica sicurezza), tra cui il soccorso in caso di pubblici o privati infortuni, la cura dell'osservanza delle leggi e dei regolamenti dello Stato e degli enti locali, la composizione dei privati dissidi ed il rilascio dei passaporti.

ultima modifica: 12/06/2006

[ Fulvio Calia ]