ufficio distrettuale delle imposte dirette 1877 - [1971]

Dopo l'unificazione italiana, le competenze relative alla conservazione del catasto, già attribuite in precedenza ai soppressi Commissari distrettuali del censo preesistenti nei territori del Regno lombardo-veneto erano state trasferite (decreto 29 agosto 1866) alle Agenzie delle tasse e imposte dirette, già presenti nel Regno di Sardegna con la funzione di accertamento delle imposte dirette dovute allo Stato. Con regio decreto 24 agosto 1877, n. 4021 le Agenzie delle tasse e imposte dirette furono denominate Uffici distrettuali delle imposte dirette (decreto 24 agosto 1877) .

Questi uffici, il cui regolamento fu approvato con il regio decreto 11 luglio 1907, n. 560 (decreto 11 luglio 1907), sono stati più volte riformati con interventi normativi emanati nel periodo successivo (decreto 23 marzo 1933; decreto legge 7 agosto 1936 b) ed hanno, infine, trovato una disciplina organica con il Testo Unico sulle imposte dirette approvato con la legge 29 gennaio 1958, n. 645 (legge 29 gennaio 1958).

L'Ufficio distrettuale delle imposte dirette provvede dunque all'accertamento ed alla definizione dei redditi da assoggettare alle imposte dirette. La circoscrizione territoriale di tali uffici comprende di solito un numero variabile di comuni riuniti in un distretto fiscale; ciascuna provincia è pertanto ripartita in diversi distretti aventi come capoluoghi i centri più importanti, dove hanno sede gli stessi uffici.

Le strutture degli Uffici distrettuali delle imposte dirette costituiscono una delle amministrazioni periferiche del Ministero delle finanze ed in particolare dipendono gerarchicamente dalla Direzione generale delle imposte dirette.

Dal punto di vista organizzativo, i piccoli ed i medi uffici non sono ulteriormente suddivisi, mentre quelli più grandi (aventi sede di solito nel comune capoluogo di provincia) sono divisi in reparti, tra cui i più importanti risultano essere quelli di segreteria, ricchezza mobile, catasto terreni e fabbricati, riscossione complementare.

Nelle città maggiori (Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli) inoltre, a causa dell'elevato numero dei contribuenti e delle conseguenti attività d'ufficio, si è resa necessaria una suddivisione delle competenze fra più Uffici distrettuali delle imposte dirette identificati da numero ordinario preposto al nome (Primo ufficio, Secondo ufficio, Terzo ufficio); ciascuno dei essi è poi distinto a sua volta in reparti. In queste grandi città il primo ufficio è competente ad applicare l'imposta di ricchezza mobile e complementare a carico dei contribuenti persone fisiche, il secondo ufficio provvede ad applicare l'imposta di ricchezza mobile e l'imposta sulle società a carico delle persone giuridiche ed il terzo ufficio si occupa dell'applicazione delle imposte fondiarie ed assolve alle incombenze connesse alla conservazione del catasto terreni e fabbricati, alla cui formazione provvede peraltro l'Ufficio tecnico erariale.

Per l'espletamento dei propri compiti istituzionali, l'ufficio distrettuale dispone di tutta una serie di facoltà, che vanno dalla convocazione in ufficio di chiunque sia in grado di fornire notizie utili per la definizione dei redditi alle verifiche alla attività di ispezione e verifica dei registri contabili delle imprese commerciali o industriali aventi sede nel distretto fiscale.

Tra le principali imposte dirette di competenza degli uffici distrettuali e previste dall'ordinamento finanziario italiano nel periodo considerato si ricordano qui l'imposta sui terreni e quella sui fabbricati, che colpiscono rispettivamente la rendita dominicale dei proprietari di fondi rustici e di immobili, l'imposta sui redditi agrari, a cui sono assoggettati i conduttori dei fondi, l'imposta complementare, che colpisce il complesso dei redditi di cui dispongono le persone fisiche e l'imposta di ricchezza mobile, applicata sui redditi di puro capitale, sui redditi misti di capitale e lavoro e sui redditi di solo lavoro a carattere incerto e variabile oltre che sui redditi di lavoro subordinato.

Durante il periodo considerato gli Uffici distrettuali delle imposte dirette hanno avuto in carico anche la conservazione del catasto dei fabbricati, disposto con regio decreto 25 maggio 1865, n. 2319 (decreto 25 maggio 1865) e ancora con la legge 11 agosto 1870, n. 5784 (legge 11 agosto 1870), la cui attuazione, peraltro, ha avuto un effettivo avvio nei vari territori del Regno d'Italia solo nel 1878.

Gli Uffici delle imposte dirette dovevano trascrivere nell'esemplare dei registri partitari in loro possesso le note di voltura dei fabbricati attestanti i cambiamenti di intestazione degli immobili censiti soggetti a trasferimenti di proprietà; le note con la documentazione di corredo attestante i titoli di proprietà venivano presentate dai privati agli Uffici del Registro (vedi scheda) e da questi venivano quindi periodicamente trasmesse agli Uffici distrettuali delle imposte per l'aggiornamento degli atti.

L'applicazione dell'imposta sui fabbricati veniva effettuata sulla base delle denunce dei proprietari presentate agli Uffici delle imposte dirette, e gli stessi Uffici erano tenuti a svolgere un'attività di revisione con cadenza annuale. Restavano invece affidate agli Uffici tecnici erariali (vedi scheda ) l'insieme delle operazioni di aggiornamento della mappa e quelle di verifica diretta della consistenza degli immobili.

L'inadeguatezza palese degli Uffici delle imposte dirette ad assicurare un aggiornamento tempestivo del catasto dei fabbricati, in conseguenza anche della rapida espansione della proprietà immobiliare urbana, rese evidente l'esigenza di un nuovo catasto, che venne disposto con regio decreto legge 13 aprile 1939, n. 652 (decreto legge 13 aprile 1939), poi convertito in legge 11 agosto 1939, n. 1249 (legge 11 agosto 1939).

Con l'attivazione del nuovo catasto edilizio urbano, seguita nel 1962 in tutto il territorio nazionale esclusi la provincia di Trieste e il comune di Campione (CO), la conservazione di tale catasto, che ha sostituito il precedente catasto dei fabbricati, è stata completamente affidata all'Ufficio tecnico erariale, e l'Ufficio distrettuale delle imposte dirette ha definitivamente cessato di avere competenza in materia catastale.

Come ricordato più sopra, la riscossione delle imposte dirette non rientra direttamente tra le attribuzioni degli Uffici distrettuali delle imposte dirette, dato che essa è solitamente affidata a privati, denominati esattori delle imposte dirette, i quali sono perciò da considerarsi incaricati di un pubblico servizio.

ultima modifica: 12/06/2006

[ Fulvio Calia ]