comune di Inverigo sec. XIV - 1757

Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Inverigo risulta incluso nella pieve di Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Ayverigo” (Compartizione delle fagie 1346).
Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sottoposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Mariano, affidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta la pieve il comune fu infeudato a partire dalla seconda metà del XV secolo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casanova 1904).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 28).
Dopo un breve periodo, in cui Inverigo e tutta la pieve di Mariano rimase nelle mani della famiglia Giussani, il comune tornò dal 1590 ad essere infeudato ai Marliani che lo tennero sino al 1683 quando passò al questore Flaminio Crivelli (Casanova 1904).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Inverigo era sempre inserito nel ducato di Milano, nella pieve di Mariano, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Alzacoda, Ghelio, Brugiata, Palazzo, Curcietto, Mandresca, Rochina, “Casa Nova”, Mongodio, “Il Duno”, Navello,” Merè di sotto”,” Merè di sopra”, Biscioia, Pampello, Molinello “Santa Maria la Noce”, Colombarolo e Pomelasca (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al marchese Enea Crivelli al quale la comunità non versava alcun tipo di tributo, aveva sotto di sé il “comunetto” di Pomellasca, amministrato dagli stessi organi di Inverigo ma separato dal punto di vista fiscale. Il comune contava 575 abitanti, compreso Pomellasca, e non disponeva di consigli. In occasione dei riparti riuniva l’assemblea comunale nella pubblica piazza al suono della campana e dietro avviso del console. Ufficiali del comune erano un console e un cancelliere il quale aveva il compito di conservare le pubbliche scritture e veniva retribuito con un salario annuale.
Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale al quale veniva pagato regolare salario. Il console prestava l’ordinario giuramento alla “Banca criminale di Milano” e alla “Banca di Verano” (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3042).
Sempre inserito nella pieve di Mariano, il comune di Inverigo con Pomellasca compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi Stato di Milano, 1753).

ultima modifica: 02/01/2004

[ Domenico Quartieri ]